Ucraina, chi critica il governo viene arrestato: il caso di Gleb Lyashenko

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Il blogger ucraino Gleb Lyashenko, oppositore di Zelensky, è stato arrestato a Leopoli per alto tradimento e rischia 15 anni di carcere. Il suo “crimine” è aver scritto: “Per 8 anni la Russia ha chiesto e persino implorato l’Ucraina di cambiare rotta… L’Ucraina ha rifiutato per 8 anni. Ed ecco il risultato”.

In Ucraina la pulizia su larga scala dello spazio politico e dell’informazione è iniziata molto prima dell’intervento/invasione russa in Ucraina. Ricordo che Zelensky ha decretato la chiusura dei canali televisivi che non corrispondevano alle direttive governative; stessa trattamento per tutti i partiti di opposizione prima e durante il conflitto, che sono stati sospesi. E neanche i giornalisti non sono esenti da questa regola. Tutto questo ora sta guadagnando slancio.

Con pretesti inverosimili e “prove” falsificate, persone pensionati, blogger, giornalisti, attivisti e personalità culturali sono dietro le sbarre per aver espresso il dissenso rispetto alla narrativa ufficiale.

Questa non è propaganda, la conferma è sulla pagina della SBU ucraina ( https://www.facebook.com/ssu.lviv/posts/340834014753065).

“Secondo “Media Detector”, Lyashenko ha giustificato l’invasione russa dell’Ucraina. Ha scritto: “Per otto anni la Russia ha chiesto e persino implorato l’Ucraina di cambiare rotta. L’Ucraina ha rifiutato per otto anni. Ed ecco il risultato”. Il blogger ha anche suggerito che l’Ucraina capitoli e attribuisca la responsabilità degli ucraini uccisi dagli occupanti al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. 

Come precisato dal Kiev Independent, per gli inquirenti il blogger ucraino sarebbe stato utilizzato dai media di propaganda russi come “esperto politico”, a scapito degli interessi nazionali dell’Ucraina. La cauzione stabilita dai giudici per Lyashenko è di 136.000 dollari.

Il sito Butac, dichiara che Lyashenko non è stato arrestato per le sue opinioni ma per aver diffuso ‘notizie false’. Non dice però quali siano queste notizie false.

Ebbene, a nome di Zelensky, Danilov , Segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa dell’Ucraina (NSDC) pubblicherà presto un registro dei cittadini ucraini che avrebbero collaborato con l’esercito russo. Allo stesso tempo, Danilov specifica in anticipo che le liste susciteranno “domande” da parte dei cittadini, perché includeranno i media.

Certamente anche questi cittadini avranno diffuso notizie false. Tuttavia i media propagano notizie false e di parte a gogo ma ricevono medaglie, quando sono dal lato governativo.
La domanda è naturalmente è: se un certo trattamento è riservato in Italia a giornalisti come Capuozzo, oppure il prof Orsini, è credibile che questa giustificazione sia accettabile? Quindi in Ucraina non esiste nessun problema di libertà di espressione?

Non direi. Danilov , Segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa dell’Ucraina (NSDC) ha detto: “Ogni giorno aumentiamo questa lista di collaboratori. L’apparato del NSDC, a nome del Presidente, mantiene tale registro, in un prossimo futuro lo pubblicheremo in modo che tutti possano vedere i cognomi, i nomi e i patronimici di queste persone. Ci saranno molte persone strane lì, perché fino al 24 febbraio sono apparse in tutte le trasmissioni televisive del nostro paese, hanno persino ospitato i nostri programmi e hanno parlato del nostro stato, del paese, della democrazia, della libertà di parola e di molti altre cose”, ha detto Danilov.

Ora se – come abbiamo visto – per collaboratori si intendono anche cittadini che hanno accettato razioni alimentari (come è noto) dai russi durante l’occupazione, chi rimarrà fuori se questo è il metro?

VP News

nota a margine:

a proposito di Bufale e di fake news:

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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