Tutti i media italiani contro il governo cubano. D’accordo, non è un modello, ma è in guerra

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Migliaia di cubani sono scesi nelle strade di diversi paesi dell’isola per partecipare a manifestazioni organizzate da “mercenari” “al soldo del governo americano”, ha dichiarato il presidente Miguel Diaz-Canel che ha invitato i suoi sostenitori a rispondere.

Alcuni manifestanti a Cuba stanno ricevendo denaro dagli Stati Uniti per istigare le proteste, ha detto il presidente Miguel Diaz-Canel in un video pubblicato sul sito web del Partito Comunista Cubano.

“Ci sono persone […] al soldo del governo degli Stati Uniti, mercenari pagati tramite agenzie governative statunitensi, per organizzare tali manifestazioni”, ha detto il presidente Miguel Diaz-Canel.

Le proteste, le prime in molti anni, sono scoppiate nel Paese il giorno prima. Migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere l’organizzazione di libere elezioni e la soluzione dei problemi sociali.

Secondo i media locali, le azioni si sono svolte in otto città, compresa l’Avana.

Contro-manifestazioni
I sostenitori del governo hanno organizzato contro manifestazioni in cinque città compresa la capitale, in particolare alla presenza del presidente.

“Il popolo si sta mobilitando contro la campagna dell’imperialismo contro Cuba”.

In alcuni punti sono scoppiati scontri: i manifestanti hanno lanciati sassi, si sono sentiti spari. Non ci sono informazioni su possibili vittime.

I disordini sono scoppiati nella città di Matanzas, sulla costa settentrionale dell’isola.

I manifestanti hanno saccheggiato un negozio di cambio valuta e ribaltato diverse auto.

Relazioni Cuba-USA

Anche Joe Biden ha reagito a queste manifestazioni chiedendo al potere cubano di “ascoltare la sua gente e soddisfare i loro bisogni”, in una dichiarazione rilasciata lunedì dalla Casa Bianca, il presidente USA hadetto:.

“Stiamo con il popolo cubano e il suo chiaro appello alla libertà”.

Le proteste anti-governative sono state applaudite anche da Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, che ha affermato in un tweet che il suo Paese sostiene “la libertà di parola e di riunione a Cuba”.

Considerazioni

Ovviamente, al netto dei problemi di una evidente mancanza di democrazia, questo tipo di proteste sono originate essenzialmente per una situazione di grave sofferenza economico- sociale e, solo in secondo ordine, libertà e democrazia. In realtà questi ultimi, temi , molto cari all’occidente, sono molto spesso usati come grimaldello per fini terzi egemonici .

E’ rilevante che proteste popolari sono avvenute nell’isola (ed in 50 città nel mondo compreso gli USA) anche il 29 marzo contro l’embargo degli Stati Uniti, ma questo non è mai stato citato dai media aziendali con altrettanta enfasi.

In tema, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione di condanna dell’embargo economico contro Cuba IL 24 GIUGNO 2021. Il testo è stato approvato dall’Assemblea, composta da 193 membri, con 184 voti a favore della condanna, due contrari – cioè Stati Uniti e Israele – e tre astensioni (quattro Paesi non hanno votato).

L’Onu ha più volte approvato risoluzioni – per il 29esimo anno consecutivo – per la fine dell’embargo ma senza successo, senza nessuna conseguenza.

La verità quindi bisogna raccontarla tutta, sempre che vogliamo giudicare le situazioni partire dai fatti.

In linea, credo che sia significativo che le più grandi poteste avvenute in Francia, mai sono avvenute per proteste contro il governo per temi umanitari o di deriva autoritaria ma sempre per problemi più cogenti.

In definitiva, il regime cubano ha colpe enormi, ma di fronte alle azioni messe in atto dagli Stati Uniti contro questo stato, c’è da rimanere ammutoliti.

In realtà quella è una situazione di guerra. E’ singolare che il nostro governo – per una pandemia che ha un tasso di letalità minimo- ha adottato restrizioni personali severissime senza che questo sollevasse la minima obiezione; ma di fronte a paesi come Cuba, giudichiamo come se la situazione sia del tutto nella normalità e le misure governative fossero perciò dettate esclusivamente dalla dittatura.

E’ abbastanza evidente che non sollevare le sanzioni in queste condizioni è già una colpa enorme per gli USA, tanto più che l’Onu ha giudicato queste sanzioni illegali.

Ma tanto, di tutto questo – alla nostra stampa che persegue la dittatura sanitaria e che ossequia sempre il potere – cosa importa? Importa zero.

La domanda è la seguente: senza embargo che dura da 29 anni Cuba avrebbe messo in atto cambiamenti e sarebbe più aperta alla democrazia? Io credo di sì. Ed in questo caso, senza le sanzioni, e con un tenore di vita migliore e con maggior apertura, un’altra domanda è legittima : le proteste in atto oggi ci sarebbero ugualmente? Io credo di no, o almeno sarebbero orientate a questioni meno vitali.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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