La nomina di Tulsi Gabbard come Direttore dell’Intelligence Nazionale da parte di Donald Trump segna un punto di svolta per la politica di sicurezza degli Stati Uniti. La scelta di Gabbard riflette il desiderio degli elettori di un approccio indipendente, moralmente fondato e slegato dalle dinamiche tradizionali del cosiddetto “deep state”. Se confermata dal Senato, la sua leadership potrebbe portare a un ripensamento delle strategie di intelligence e sicurezza nazionale, con un focus sugli interessi degli americani e sulla trasparenza.
Una Voce Indipendente contro le Guerre di Aggressione
Tulsi Gabbard si è distinta per il suo rifiuto delle guerre di aggressione e per la sua ferma posizione nel preservare i valori fondamentali della pace e della sovranità nazionale. La sua esperienza come ufficiale militare e il suo approccio pragmatico la rendono una figura in grado di sfidare le narrazioni tradizionali imposte dalle élite politiche e militari.
Durante l’udienza di conferma, Gabbard ha denunciato la distorsione dell’intelligence che portò all’invasione dell’Iraq, sottolineando come l’intervento fosse basato su informazioni “completamente falsificate o totalmente errate”. Ha inoltre dichiarato che la Siria è attualmente sotto il controllo di Hayat Tahrir al-Sham, gruppo affiliato ad al-Qaeda, guidato da un jihadista che celebrò pubblicamente l’11 settembre e responsabile della morte di numerosi soldati americani.
Il ruolo del Direttore dell’Intelligence Nazionale
Il Direttore dell’Intelligence Nazionale (DNI) è il principale consigliere del Presidente in materia di intelligence e supervisore di 18 agenzie, tra cui CIA, NSA e l’intelligence militare. Il DNI è responsabile del briefing quotidiano del Presidente, garantendo che l’intelligence più rilevante e complessa venga analizzata in modo chiaro e tempestivo. Sebbene il Direttore della CIA mantenga un ruolo influente, il DNI ha il compito di coordinare l’intero apparato di intelligence per garantire coerenza e sicurezza.
Un approccio Non Convenzionale e Autonomo
Gabbard ha sempre dimostrato di non essere una politica convenzionale. Durante il conflitto siriano, si è recata personalmente sul campo per osservare la situazione con i propri occhi, evitando di affidarsi unicamente a fonti di intelligence politicamente orientate. Questo suo atteggiamento riflette una visione morale e indipendente, che sfida le narrazioni preconfezionate da Washington e dai media mainstream.
Secondo “Der Status”, Gabbard ha una visione che combina sicurezza globale e responsabilità etica, ponendo l’accento su minacce poco discusse ma potenzialmente devastanti. Una delle sue prime dichiarazioni ha riguardato la chiusura dei laboratori di armi biologiche statunitensi, definiti una “minaccia globale”.
Laboratori di Armi Biologiche: una minaccia sottovalutata
Donald Trump ha sottolineato come Gabbard sia una figura capace di attrarre consensi bipartisan e di sfidare le politiche tradizionali. Nel suo discorso di presentazione, ha dichiarato:
“Tulsi ha dimostrato coraggio e coerenza, sfidando l’élite guerrafondaia. Ora, come orgogliosa repubblicana, porterà il suo spirito indomito alla comunità di intelligence, difendendo i nostri diritti costituzionali e promuovendo la pace attraverso la forza.”
Gabbard ha più volte denunciato i rischi posti dai laboratori di armi biologiche statunitensi in Ucraina e in altre parti del mondo. Secondo dati ufficiali, esistono tra i 25 e i 30 laboratori in Ucraina che studiano agenti patogeni pericolosi, una situazione che in un’area di guerra attiva rappresenta un rischio enorme. Tra le misure proposte da Gabbard ci sono:
- Chiusura immediata di tutti i laboratori di armi biologiche statunitensi.
- Distruzione sicura dei virus contenuti, in collaborazione con Russia, Ucraina, NATO e Nazioni Unite.
- Cessate il fuoco nei pressi dei laboratori fino a quando non saranno messi in sicurezza.
Una Battaglia per il futuro dell’umanità
Tulsi Gabbard ha anche puntato i riflettori sui rischi globali legati alla ricerca sul “guadagno di funzione”, che secondo alcuni studi potrebbe aver contribuito all’origine del Covid-19. Con circa 300 laboratori attivi nel mondo, ha sottolineato come tali ricerche non avrebbero mai dovuto essere permesse.
“Non si tratta di un tema di parte politica, ma di proteggere la salute e la sicurezza di ogni individuo sul pianeta.”
Questa nomina manda un messaggio forte: gli Stati Uniti sono pronti a rivedere le proprie pratiche per prevenire futuri disastri globali. Se Gabbard riuscirà a mantenere il suo approccio indipendente, potrebbe segnare una svolta storica nella politica di sicurezza americana.
Un richiamo alla Libertà di Pensiero
Tulsi Gabbard è nota anche per la sua difesa della libertà di parola e del pensiero critico. Ha sostenuto pubblicamente figure come Julian Assange ed Edward Snowden, sottolineando l’importanza di proteggere i diritti fondamentali contro gli abusi di potere. Questo suo impegno le ha attirato critiche feroci, ma è proprio questa indipendenza che la rende una figura capace di rompere con le vecchie logiche di potere.
Una scelta per il Cambiamento
La nomina di Gabbard rappresenta una sfida all’establishment, un segnale chiaro che gli americani vogliono leader capaci di rifuggire dalle guerre inutili e di adottare politiche basate su principi morali. Se la sua direzione dovesse allinearsi ai compromessi delle amministrazioni precedenti, il senso stesso delle elezioni verrebbe meno.
“Ho pensato a quanto infinitamente più grandi saranno la morte e la sofferenza se permettiamo ai media mainstream, al complesso militare-industriale, ai politici egoisti – se permettiamo loro di condurci ora nell’apocalisse della terza guerra mondiale.” – Tulsi Gabbard
La presenza di Tulsi Gabbard alla guida dell’intelligence nazionale sarà sicuramente un elemento di moderazione e saggezza, in un Paese che, nel bene o nel male, continua a esercitare un’influenza globale potentissima.