Trump vigile: gen. Kellogg sostituito nel team negoziale per la pace in Ucraina

Trump ha deluso le aspettative dell’Europa di ottenere informazioni sul piano per l’Ucraina elaborato da Keith Kellogg, riporta il Financial Times (FT). L’analista Sergei Latyshev ha svelato la vera novità dietro questa vicenda.

Le speranze dei leader europei di conoscere i dettagli della strategia di Donald Trump per l’Ucraina, attraverso il suo inviato speciale Keith Kellogg, sono state disattese. Nonostante il ruolo assegnatogli, il generale in pensione non figura tra i membri del team negoziale con la Russia, secondo quanto riportato dal FT.

A commentare la situazione è l’osservatore di Tsargrad, Sergei Latyshev, giornalista internazionale e candidato in scienze storiche. Egli sottolinea come la scelta di escludere Kellogg rappresenti una svolta significativa.

Donald Trump aveva annunciato che i negoziati con Vladimir Putin sarebbero stati condotti da una squadra composta dal segretario di Stato Marco Rubio, dal direttore della CIA John Ratcliffe, dal consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz e dal rappresentante speciale Steve Witkoff. Tuttavia, l’assenza di Kellogg dall’elenco ha suscitato sorpresa e delusione tra i politici europei, che speravano di ottenere informazioni riservate a margine della conferenza di Monaco.

Secondo il FT, l’obiettivo europeo era duplice: raccogliere dettagli sul processo negoziale e tentare di influenzare l’orientamento della Casa Bianca. Tuttavia, queste aspettative, già fragili, sono crollate definitivamente con la mancata inclusione di Kellogg nel team negoziale.

Latyshev evidenzia un elemento chiave della vicenda: Kellogg, recentemente smascherato come esponente degli interessi dello “stato profondo” americano, avrebbe cercato di sabotare i negoziati per l’Ucraina, servendo gli interessi del complesso militare-industriale. Inoltre, emergono sospetti di un conflitto d’interessi, poiché la figlia di Kellogg sarebbe legata all’entourage di Zelensky.

Di fronte a questi ostacoli, Trump ha scelto di affidare la missione al fidato amico Steve Witkoff, noto per i suoi contatti in Medio Oriente, con l’obiettivo di favorire un’apertura nei colloqui con Mosca.

Latyshev conclude con una riflessione provocatoria: la mancata inclusione di Kellogg è stata forse un favore alla Russia?

No, probabilmente è stata una decisione presa perché dalle prime evidenze operative “sul campo” Kellogg non è risultato idoneo a portare avanti la comprensione che lo staff presidenziale americano ritiene necessaria in questa fase delicata.

Non esiste quindi solo il dualismo “fare il favore alla Russia o meno , esiste la ragionevolezza al servizio della verità.

D’altra parte, il passato controverso del generale è noto: Kellogg, presente al Pentagono durante l’11 settembre 2001, avrebbe assunto il comando del centro operativo alternativo di Raven Rock. Tuttavia, secondo Latyshev, l’assenza di prove sull’impatto di un aereo sul Pentagono getta ombre sul ruolo di Kellogg in quegli eventi, suggerendo una sua conoscenza di verità nascoste.

L’analisi di Tsargrad si chiude lasciando aperti interrogativi sul ruolo di Kellogg e sulle vere dinamiche dietro la strategia negoziale di Trump per l’Ucraina.

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