Trump e la Russia: il ritorno del dialogo diretto, senza Zelensky

Le recenti dichiarazioni di Donald Trump segnano un cambio di prospettiva rispetto alla linea adottata dall’amministrazione Biden nei confronti della Russia e della guerra in Ucraina. Il presidente Trump  ha espresso chiaramente la sua volontà di stabilire un dialogo diretto con Vladimir Putin, anche senza la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Le dichiarazioni di Trump

Trump ha ribadito che non vede alcuna minaccia nel condurre un dialogo diretto con Mosca senza l’intermediazione di Kiev, suggerendo così un approccio pragmatico per la risoluzione del conflitto.

Ha inoltre annunciato la possibilità di frequenti colloqui telefonici con Putin, non escludendo un nuovo incontro dopo il primo previsto in Arabia Saudita.

Tra le altre affermazioni salienti di Trump:

  • Ha dichiarato di aspettarsi una visita di Putin negli Stati Uniti.
  • Ha sottolineato che l’Ucraina, prima o poi, dovrà tenere delle elezioni.
  • Ha definito improbabile il ritorno dell’Ucraina ai confini del 2014.
  • Ha affermato che è poco realistico pensare che l’Ucraina possa riprendersi i territori occupati dalla Russia.
  • Ha dichiarato di aver proposto un cessate il fuoco a Putin e di aver ricevuto dal leader russo la conferma che Mosca non vuole una soluzione temporanea del conflitto.

Le dichiarazioni di Zelensky sulla sua conversazione con Trump

Anche Volodymyr Zelensky ha riferito di aver avuto un colloquio con Donald Trump incentrato sulla pace e sulle prospettive della guerra in Ucraina. Secondo il presidente ucraino:

  • “Ho appena parlato con Donald Trump. Abbiamo parlato a lungo. Sulle possibilità di raggiungere la pace.”
  • “Sono grato al Presidente Trump per il suo interesse in ciò che possiamo fare insieme.”
  • “Il presidente Trump mi ha informato nei dettagli della sua conversazione con Putin.”
  • “Stiamo definendo le misure congiunte da adottare con l’America per fermare l’aggressione russa e garantire una pace affidabile e duratura. Come ha detto il presidente Trump, facciamolo.”

Dichiarazione ufficiale di Trump dopo la conversazione con Putin

o appena avuto una lunga e produttiva telefonata con il presidente russo Vladimir Putin. 

Abbiamo parlato di Ucraina, Medio Oriente, Energia, Intelligenza Artificiale, il potere del Dollaro e vari altri argomenti. Abbiamo entrambi riflettuto sulla Grande Storia delle nostre Nazioni e sul fatto che abbiamo combattuto così bene insieme nella Seconda Guerra Mondiale, ricordando che la Russia ha perso decine di milioni di persone e noi, allo stesso modo, ne abbiamo perse così tante!

Abbiamo parlato dei punti di forza delle nostre rispettive nazioni e dei grandi vantaggi che un giorno otterremo lavorando insieme. 

Ma prima, come entrambi abbiamo concordato, vogliamo fermare i milioni di morti che si verificano nella guerra con Russia/Ucraina. 

Il presidente Putin ha addirittura utilizzato il mio forte motto elettorale: ” BUON SENSO “. 

Entrambi ci crediamo molto. Abbiamo concordato di lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni. Abbiamo anche concordato di far iniziare immediatamente i negoziati con i nostri rispettivi team, e inizieremo chiamando il presidente Zelenskyy, dell’Ucraina, per informarlo della conversazione, cosa che farò adesso . 

Ho chiesto al Segretario di Stato Marco Rubio, al Direttore della CIA John Ratcliffe, al Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz e all’Ambasciatore e Inviato Speciale Steve Witkoff di guidare i negoziati che, sono fermamente convinto, avranno successo. 

Milioni di persone sono morte in una guerra che non sarebbe mai scoppiata se fossi stato Presidente, ma è successa e quindi deve finire. 

Non devono più essere perse vite! 

Desidero ringraziare il Presidente Putin per il tempo e l’impegno che ha dedicato a questa chiamata e per la liberazione, avvenuta ieri, di Marc Fogel, un uomo meraviglioso che ho personalmente salutato ieri sera alla Casa Bianca.

Credo che questo sforzo porterà a una conclusione positiva, spero presto!

Significativo è il fatto che il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, abbia annunciato subito dopo la dichiarazione di Trump che il presidente Putin ha invitato Trump per una visita di Stato ufficiale a Mosca .

L’ONU è pronta a partecipare all’accordo se verrà ricevuta una richiesta corrispondente, ha affermato l’ufficio del Segretario generale, commentando i negoziati tra Putin e Trump.

Trump ha commentato la conversazione con Zelensky

“Ho appena parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La conversazione è andata molto bene. Anche lui, come il presidente Putin, vuole fare la pace. Abbiamo discusso di molti argomenti legati alla guerra, ma soprattutto dell’incontro che si terrà venerdì a Monaco, dove il vicepresidente J.D. Vance e il segretario di Stato Marco Rubio guideranno la delegazione. Spero che l’esito di questo incontro sia positivo. È tempo di porre fine a questa guerra insensata, che sta provocando morte e distruzione massicce e del tutto inutili. Che Dio benedica il popolo russo e ucraino!” — ha scritto Trump.

La posizione del Pentagono

Anche le dichiarazioni rilasciate dal capo del Pentagono, Pete Hegseth, durante l’incontro del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina a Ramstein, sembrano riflettere una crescente consapevolezza dei limiti dell’attuale strategia occidentale. Tra i punti chiave:

  • Ha definito il ritorno ai confini del 2014 un “compito irrealistico” e un “obiettivo illusorio”.
  • Ha ribadito che gli Stati Uniti non invieranno truppe in Ucraina, pur lasciando aperta la possibilità che lo facciano altri paesi partner.
  • Ha affermato che l’adesione dell’Ucraina alla NATO non rappresenta necessariamente una garanzia di sicurezza per Kiev.

Un cambio di rotta nella politica estera statunitense?

Le dichiarazioni di Trump e Hegseth indicano un possibile cambiamento nella politica statunitense nei confronti della guerra in Ucraina. Se da un lato l’attuale amministrazione ha sostenuto fortemente Kiev con aiuti militari e finanziari, dall’altro sembra emergere una nuova consapevolezza dei limiti strategici di un conflitto prolungato e della necessità di trovare un compromesso realistico.

Trump, con il suo approccio diretto e meno incline a coinvolgere l’Ucraina nei negoziati, potrebbe rappresentare un tentativo di forzare una soluzione diplomatica senza condizioni pregiudiziali. Il suo tono pragmatico e la volontà di riaprire il dialogo con Putin segnalano un cambio di paradigma rispetto all’attuale linea dura dell’Occidente.

Resta da vedere come queste dichiarazioni influenzeranno il dibattito politico negli Stati Uniti e la reazione dei partner europei, molti dei quali continuano a sostenere incondizionatamente la posizione di Kiev. Tuttavia, è evidente che la guerra in Ucraina potrebbe entrare in una nuova fase, con Washington che riconsidera il suo ruolo e le sue priorità nello scenario geopolitico globale.

 

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