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Home Politica Internazionale AREE DI CRISI

Tregua di 72 ore in Siria

13 Giugno 2019
in AREE DI CRISI
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Tregua di 72 ore in Siria

SAA

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Decisa dalla Russia dal 12 giugno, la tregua è stata subito violata dai militanti per cui l’aviazione russa ha compiuto solo dopo poche ore, fino a 70 attacchi aerei.
Tuttavia, l’esercito siriano non ha contrattaccato per guadagnare nuove posizioni.

Sul motivo per cui è stata decisa la tregua gli analisti fanno varie ipotesi. La più plausibile, sembra essere che l’esercito siano (SAA) abbia bisogno di riprendere fiato e analizzare le battaglie passate, per capire cosa fare dopo.

Mosca ha preso questa decisione di concerto con il comando siriano, dopo aver trovato un accordo con la Turchia. Ciò vuol dire che almeno una parte dei militanti rispetteranno la tregua.

Il bilancio dei territori riconquistati ad oggi è di 103 km quadrati a favore dell’esercito governativo. Anche i militanti guidati da Tharir al Sham (al Qaeda) però hanno sottratto ad SAA circa 23 km quadrati di territorio, prima in mano di Damasco.

Sembra che dalla parte in zona montuosa di Latakia sarà difficile attaccare perchè le perdite sarebbero enormi.

La situazione è complessivamente difficile: le caratteristiche orografiche ostiche del fronte di Latakia , l’Idlib montuoso, il terreno difficile, l’alta concentrazione di militanti esperti pronti al combattimento a cui i turchi forniscono permanentemente cibo e materiali, non permetteranno nel prossimo futuro di liberare interamente questi territori. 
Se ci si provasse, il prezzo sarebbe troppo alto. Le migliori unità d’assalto siriane sarebbero pesantemente dissanguate solo nelle prime fasi della battaglia. E ci sono ancora città avanti, altre aree montuose prima di Idlib. 

Anche le piccole forze militanti possono trattenere gli attacchi di SAA sulle montagne, dove sono noti i sentieri, le strade, dove tutto è stato fortificato, sono state scavate buche, rifugi. Cosicchè piccole forze possono contenere efficacemente tutti gli assalti. 
Questo è ciò che succede sul fronte di Kabani e Latakia.

Per cui è più plausibile che SAA continuerà a dissanguare i militanti nella stessa zona dove finora ci sono state le più importanti battaglie.

Potrebbe verificarsi questo scenario: SAA si avvicinerà a Khan Sheikhun da est. La minaccia di perdere Khan Sheikhun e di far crollare i territori limitrofi potrebbe portare a rimuovere le migliori forze dei militanti da Latakia e Jebel Sheshabo su questo fronte. 
Se ciò avverrà, ci sarà una grande opportunità per sfruttare tutti i vantaggi dell’aviazione sul terreno pianeggiante, e usare la superiorità nell’artiglieria. 
I militanti saranno costretti a sconfiggere la minaccia delle forze speciali siriane Tigri da ovest e del 4 Corpo da est e il terreno non li aiuterà.
Khan Sheikhun cadrà prima o poi, le sacche verranno eliminate, i bombardamenti costanti da lì su Mahard e Scalby si fermeranno. Le forze dei militanti si esauriranno. Le fortificazioni nella parte di Hama settentrionale cesseranno di esistere. 

Ma ci sono una infinità di variabili in gioco. Soprattutto esterne al paese.

Tags: IdlibSAA
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Patrizio Ricci associato Freelance International Press (FLIP), socio dell’ass. Blogger Samizdatonline, Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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