Tedesco espone il simbolo “Z” sul lunotto posteriore: 4.000 euro di multa

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Il tribunale distrettuale di Amburgo a marzo ha condannato un 62enne che aveva ricevuto una multa per aver esposto sul lunotto posteriore della sua auto la lettera “Z” come quella usata dall’esercito russo durante la campagna in Ucraina. Il simbolo significherebbe “Za Pobedu” (alla vittoria). In prima istanza l’uomo aveva deciso di non pagare la multa e di fare ricorso. Tuttavia, il tribunale distrettuale di Amburgo ha ritenuto che il 62 enne avesse torto e lo ha condannato a pagare 80 volte la stessa multa di 50 euro comminatagli per aver esibito il simbolo “Z” sul lunotto della sua auto.

L’imputato non ha negato di aver esposto in maniere visibile sulla propria auto un foglio A4 bianco con una Z blu, ma ha difeso la sua libertà di poter esprimere una sua opinione, anche se ritenuta sbagliata dal governo tedesco. Non di altrettanto avviso è stata però la Corte, che ha rilevato dall’azione del 62enne una implicita approvazione della guerra in Ucraina, che secondo il giudizio prevalente è una guerra di aggressione ai sensi del codice penale internazionale. Inoltre lo stesso collegio giudicante ha ravvisato che l’uomo ha mostrato solidarietà alla Russia”, fatto di per sé censurabile, secondo la Legge.

Implicitamente il Tribunale d’Amburgo ha decretato che le circostanze dell’invasione russa vadano lette in un solo modo, ovvero quello statale. Evidentemente, poco importa se Papa Francesco ha affermato che la realtà non è come la favola di cappuccetto rosso dove esiste solo il lupo cattivo e cappuccetto rosso.

Comunque tornando all’ automobilista tedesco, il tribunale germanico ha sentenziato che il messaggio sul lunotto dell’auto non poteva essere interpretato in nessun altro modo se non che l’imputato supportava moralmente i comandanti e, quindi, gli autori della guerra di aggressione. Secondo il tribunale distrettuale, ciò costituirebbe un’approvazione pubblica di reati che possono turbare la quiete pubblica.

Secondo il pubblico ministero, l’imputato ha percorso Grindelallee il 29 marzo 2022 con il cartello sull’auto. Il tedesco di Schenefeld (distretto di Pinneberg) aveva inizialmente ricevuto un’ingiunzione di sanzione per 60 “tariffe giornaliere” da 30 euro ciascuna, contro la quale aveva presentato ricorso.

Il 62enne ha sostenuto in tribunale che la Z è solo l’ultima lettera dell’alfabeto latino. È “una tesi molto, molto ardua” associare questa lettera alla guerra in Ucraina. Ci sono altri possibili collegamenti, come il film franco-algerino “Z” (Costa Gavras) o un precedente pub di Amburgo con lo stesso nome, ha detto l’uomo, nato nel Meclemburgo, secondo il portavoce della corte. Il suo avvocato difensore ha anche fatto riferimento ai resoconti della stampa sulla “Generazione Z”. La sentenza non è ancora giuridicamente vincolante. (Fonte: Die Welt)

La vicenda è stata diffusa dal canale Telegram Giubbe Rosse: “Il “mondo libero” e liberale, che dice di voler difendere l’Ucraina per difendere i propri valori, assomiglia ogni giorno di più a uno stato totalitario, in cui il dissenso viene punito con una multa o, in altri casi, con l’esclusione dalla vita professionale e sociale” ha commentato giustamente Giubbe Rosse che ha rilanciato in Italia la notizia.

VPNews

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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