Vogliono ‘formattare’ gli italiani e parlano ancora di libertà e democrazia

Si parla se fosse stato più opportuno che i partiti antisistema si fossero presentati con una lista unica come nell’esempio di Calenda. Ma ora vedo che c’è un altro problema più urgente che la coalizione di centro destra dovrà affrontare: il problema è che la coalizione risultata vincente alle elezioni non piace a Bruxelles. Solo …

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Le elezioni più democratiche mai esistite

La scelta si concentra sulla libertà (la neutralità) – ovvero prendere le decisioni più ponderate ed equilibrate con conseguenze negative minime -, oppure scegliere per la guerra che significa riduzione ulteriore dei diritti e forse l’end game per tutta l’umanità.

In definitiva, in queste elezioni la scelta è essenzialmente il consenso per la guerra (e tutto ciò che ne consegue) oppure esprimere un dissenso. Se non si vuole la guerra, la sola alternativa possibile è votare chi si è detto chiaramente contro la guerra.

Ora e solo ora c’è la possibilità reale di mettere la parola fine alla guerra oppure no. Ma la negazione della pace e della neutralità significherà far svanire la possibilità di vivere decidendo il proprio futuro.

Se non focalizzeremo la posta in gioco, che è altissima, dopo le elezioni non ci saranno più scelte. Se vinceranno i partiti tradizionali – quale delle due coalizioni non importa –  la maggior parte degli eventi comincerà a svilupparsi in un corridoio di decisioni molto ristretto e letteralmente delineato. È ridicolo anche presumere che coloro che si considerano “i migliori” accetteranno volontariamente di cambiare lo stato attuale delle cose. Se si voteranno i partiti tradizionali questa sarà la strada e l’avrete scelto voi”, dice giustamente Roberto Quaglia ed il suo ragionamento è semplice e ineccepibile.

Se l’esito delle elezioni sarà in continuità con la fase precedente, nessuna opzione sarà prevista se non lo scenario prospettato da Quaglia. Quindi, ci si può salvare solo se tutti faranno la stessa cosa. Perché tutti siamo in gioco. E l’alternativa del gioco questa volta è l’end game’ e la politica non c’entra, né i sentimenti di delusione che ognuno può provare. . Anche chi si preoccupa dei valori e dice vita, educazione e famiglia, capisca che la scelta ora è a monte: tra una scelta di morte e sopraffazione oppure di un riinizio.

Patrizio Ricci – VPNews

Come riconoscere i partiti che (mentendo) dicono di operare per il bene comune?

A giudicare dai partiti ‘anti-sistema’ che – nonostante i tempi volutamente ristretti preparati per far naufragare la loro iniziativa -, l’autoritarismo venutosi a generare con l’emergenza sanitaria e la guerra, non funziona. Il terrore violento contro milioni di persone non funziona: semplicemente non ci sono abbastanza punitori per mettere tutti a terra a faccia in …

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Elezioni – Se non voti il potere non andrà a Canossa o ti chiederà cosa vuoi per tornare a votare

Rilancio l’interessante e razionale giudizio di Andrea Zhok, professore di Filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano: Circola, anche tra persone di cui ho stima, l’idea che la strategia da adottare in queste elezioni sia quella del non-voto. Una delle argomentazioni più elaborate che ho trovato a proposito sostiene che …

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Elezioni: lottare affinché non sia confermata l’assoluta irrazionalità

È curioso che nel parlamento italiano esista divergenza di opinioni su una certa pluralità di argomenti, ma non sulla politica estera e sui rapporti con la Commissione Europea. Eppure è questo quel livello dove si formano le decisioni che potrebbero velocemente condurci nel baratro. Rispetto ai grandi potentati occidentali, il parlamento italiano è diventato mero …

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Elezioni in Francia – Macron il favorito, ma Le Pen ha una possibilità?

Come nel seguente video (che è il live del faccia a faccia tra Macron e Le Pen di ieri su France 24), tutti i media in campagna elettorale si sono ostinati nel descrivere Le Pen come di estrema destra (ovviamente nel significato deteriore del termine): evidentemente uno dei metodi fintamente ‘neutrali’ per incidere sensibilmente sulla …

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Le Elezioni in Libano sono previste per il 15 maggio, il punto

Le elezioni parlamentari sono previste per il 15 maggio in Libano e i più influenti politici sunniti si sono rifiutati di parteciparvi. Saad Hariri, il leader del più grande partito sunnita, al-Mustaqbal, ha annunciato a gennaio la “sospensione” della sua carriera politica. A marzo si è saputo che il primo ministro in carica Najib Mikati, …

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