Sulle pattuglie turco-russe a nord est della Siria

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Ieri è stata eseguita la quarta pattuglia congiunta della polizia militare russa e delle guardie di frontiera turche. Nel complesso il pattugliamento finora svolto ha completato con successo il monitoraggio di una nuova area al confine tra Siria e Turchia. Il loro compito principale è quello di accertarsi del ritiro delle forze curde e quindi del rispetto dell’accordo di Sochi (che prevede il ritiro dell’SDF a 30 km dal confine turco nella zona di sicurezza contrassegnata). Il dispositivo comprendeva veicoli corazzati “Tiger” e “BTR-80” della Federazione Russa e veicoli corazzati “Kirpi” dalla Turchia. Il monitoraggio della situazione durante il movimento della colonna è stato fornito dal veicolo aereo senza pilota russo Orlan-10.

Il pattugliamento congiunto nelle aree di confine del paese ha aumentato il livello di sicurezza nella regione ed eliminato quelle che sono indicate dalla Turchia come ”attività terroristiche” delle milizie armate curde controllate dagli Stati Uniti.

E’  improbabile che le forze curde provino ad attaccare le pattuglie, poiché sono ben consapevoli di quale sarebbe la reazione. Inoltre, i militanti curdi siano completamente controllati dagli Stati Uniti e che questi non consentirebbero mosse del genere contro gli alleati turchi.

Tuttavia è da segnalare che questo tipo di pattuglie ormai sono continuamente fatte oggetto di lancio di pietre e incontrami ostruzioni sul percorso operate da civili. Questo tipo di feroci proteste hanno impedito alle pattuglie in almeno una occasione di proseguire e sono state obbligate a cambiare itinerario. Ieri in una occasione la pattuglia turca ha sparato colpi di dissuasione ed ha usato lacrimogeni per alleggerire gli assalti.

Qui i militari turchi aprono il fuoco:

Giacché questo tipo di proteste non termineranno, sarà da vedere come le forze turco e russe continueranno la loro attività di controllo. Dato che i turchi si portano dietro terroristi della peggior specie è palesemente illogico accusare i curdi di ‘terrorismo’.

AGGIORNAMENTO:

Le pattuglie fanno parte di un accordo che la Russia è riuscito a strappare alla Turchia. La Russia sta supportando YPG e ha sostituito gli USA che si sono ritirati da parte dell’ex territorio occupato da SDF curdo. Mosca fornisce supporto a YPG e solo grazie al suo intervento Ankara non ha fatto peggio.

Le pattuglie vigilano sul rispetto dell’accordo e controllano anche le milizie filo-turche jihadiste. Nel territorio che i curdi hanno occupato non costituiscono la maggioranza se non in alcune zone. La popolazione sbaglia a prendersela con i russi senza i quali tutto il territorio siriano sarebbe oggi un Emirato fondamentalista islamico. I curdi se si fanno abbindolare continuamente: non è colpa della Russia. Inoltre, hanno goduto in Siria sempre di protezione e rispetto da parte del governo centrale. Infine non è del tutto vero che nelle aree amministrate dai curdi vigeva una convivenza pacifica. Le proteste dalla parte araba arabe nelle zone a maggioranza araba erano ormai quasi quotidiane e si era costituita una resistenza armata.

Anche la chiesa cattolica e ortodossa lamentava discriminazioni . Certo non si può paragonare la gestione curda con quella di Idlib ma essa era illegittima in quando si trattava comunque di una occupazione di un territorio di uno stato riconosciuto dalla Nazioni Unite e sovrano, dove la multi-etnicità era motivo di orgoglio ed era preservata e vissuta nella tolleranza e rispetto. In questi giorni muoiono molti soldati siriani per difendere i villaggi e città curde sotto i colpi delle milizie turche appoggiate dall’esercito turco.. Il video ottenuto da Reuters mostra i manifestanti che lanciano pietre contro un convoglio militare vicino alla città di Kobani, in Siria.

Kobani è sotto pressione da parte delle milizie turche che intendono conquistarla. A difesa c’è l’esercito siriano e YPG. Da pochi giorni è arrivata anche una colonna USA che si è installata nell’ex aeroporto. Impropria quindi l’ostilità dimostrata contro i russi. Non hanno deciso loro l’invasione turca , i protettori curdi erano gli USA e non la Russia. Mosca ha mitigato i piani di Ankara e sostiene che i curdi debbano far parte del comitato costituzionale.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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