Storia di un prete cacciato dal parroco per aver tenuto una bella e onesta omelia

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Le cronache dalla Neochiesa sono sempre più paradossali.

Qui raccontiamo la storia di Juan Carlos Gavancho, prete cattolico, di origine peruviana, che fino a pochi giorni fa prestava servizio in una parrocchia di Santa Barbara, in California. Perché fino a pochi giorni fa? Perché, dopo una sua omelia, è stato cacciato dal parroco.

Ma che cosa ha detto di tanto terribile o sbagliato?

Ascoltate voi stessi. Questa è l’omelia, tenuta da padre Gavancho in spagnolo, nella quale il sacerdote mostra di prendere sul serio i contenuti del memoriale di monsignor Carlo Maria Viganò: https://www.facebook.com/juan.gavancho/posts/10156328304642928?__tn__=-R

Qui invece propongo una sintesi dell’omelia tradotta in italiano (con qualche mia sottolineatura):

Il maligno ha fatto presa nella Chiesa. Ed è naturale per le persone credere che non ci sia più nulla da fare nella Chiesa cattolica. Forse molti pensano di abbandonarla. In effetti dopo la terribile esperienza del 2002, relativa agli abusi, molte persone l’hanno lasciata. E ora ecco un altro motivo per andarsene. Spero che non lo facciano, dico loro che hanno bisogno di restare, che questa è la Chiesa di Cristo. Ma se la lasciano, credetemi, lo capisco. Perché ciò che abbiamo permesso che accadesse nella Chiesa cattolica, in tutto il mondo, è molto grave. Non si tratta solo dell’’America, ma del mondo, ovunque! 

Se sei cattolico e ami la Chiesa cattolica, non puoi semplicemente dire: “Bene, preghiamo, offriamo un paio di rosari e vedremo che cosa accadrà”. Non puoi farlo. Devi pregare, ma pregare per la verità. Devi pregare in modo che Dio possa agire. Egli ha incominciato ad agire. Fino a ieri chi poteva pensare che un ex ambasciatore della Santa Sede negli Stati Uniti avrebbe scritto una lettera di undici pagine dicendo quel che ha detto, chiedendo le dimissioni di un papa ?! Chi poteva pensarlo? Se me lo aveste detto ieri mattina, non vi avrei creduto. Ma è quello che è successo.

Allora, che cosa stiamo facendo adesso? Dove stiamo andando? Prima di tutto, dobbiamo capire una cosa. Questa Chiesa, la Chiesa cattolica, è la Chiesa di Cristo. È la Sposa di Cristo. San Paolo ha ragione quando dice che Gesù ha purificato la Chiesa con la sua croce, con il suo sangue. La Chiesa è magnifica. Noi l’abbiamo tradita. Questa non è una Chiesa violenta. Questa è una Chiesa santa che è caduta nelle mani di uomini malvagi e violenti, che stanno cercando di distruggere la Chiesa dall’interno, dal momento che non hanno potuto farlo dall’esterno attraverso i secoli.

Ma dovete essere consapevoli del fatto che è Cristo il responsabile della Chiesa. Lui è al comando. A volte, in giorni come questo, potremmo non vederlo. Potremmo non sentirlo. E possiamo gridare come abbiamo fatto all’inizio della messa: “Per favore, Signore, aiutaci! Abbi pietà di noi!”. Ma è lui al comando e porterà giustizia. Ha già iniziato a farlo. Ciò che vi ho detto è solo l’inizio. Solo l’inizio. Molte cose brutte stanno per accadere e dobbiamo essere contenti, perché niente è meglio della verità. Sapere che cosa sta succedendo, anche se può essere brutto e doloroso, va molto bene. Quindi, Cristo è al comando.

Secondo, pregate. Fate sacrifici. Pregate il rosario. Avvicinarsi di più al Signore. Chiedere al Signore di essere parte del suo gregge. Perché vedrete molte vesti talari, o casule come questa, e ascolterete molte prediche dai pulpiti. Ma sono traditori. Quindi è necessario quello che nella Chiesa cattolica è chiamato discernimento: la capacità di riconoscere dove c’è Dio e dove non c’è. A prescindere da ciò, può sembrare che Dio sia qui o lì. No, no. Ora avete bisogno di un vero discernimento, perché il diavolo ha rivestito i suoi figli con abiti da pastore, così da rendere più difficile il riconoscerlo.

Dovete pregare per il discernimento, per la Chiesa, per voi, per i vostri figli. Per i vostri sacerdoti, specialmente per tanti vescovi che sono ancora buoni, e per i sacerdoti che sono buoni, fedeli. Che hanno sofferto molto in questi decenni e in tutti questi anni, spostati da una parrocchia all’altra per aver predicato la verità, e ciò non piaceva al pastore o al vescovo, e così si sono trasferiti in un altro luogo e poi in un altro ancora, e vivono una vita di grande sofferenza, ma ci sono. E non è divertente. È difficile. Piangi molto, perché ti senti solo. Dimenticato. Disprezzato. Solo perché hai voluto essere fedele a Cristo, perché i tuoi discorsi e le tue omelie non si accordavano con le idee di queste persone che vogliono distruggere la Chiesa e pretendono che tu dica alla gente solo cose carine, senza smuovere le acque, stando al gioco, senza innervosire le persone, stando sulle generali, in modo che la gente non sia consapevole di cosa sta succedendo.

Quindi, miei cari fratelli e sorelle, dobbiamo agire, il che fa parte di un processo di conversione. Dovete agire. Il vescovo Fulton Sheen, uno dei più grandi vescovi che l’America abbia mai avuto, ha detto: “Non cercare cambiamenti nei vescovi e nei sacerdoti”. Stava parlando con te. Il cambiamento nella Chiesa verrà mediante voi laici. Non arrenderti. Di’ al tuo pastore, al tuo sacerdote, al tuo vescovo: “Dicci la verità! Smetti di fare il simpatico e di sorriderci, e predica il Vangelo! Vogliamo vivere una vita santa, non la vita che il mondo vive. Diteci la verità e vi aiuteremo a sostenere la Chiesa con i nostri soldi e altre cose. Ma tu, tu devi svolgere la tua missione, devi fare il tuo lavoro, che consiste nell’aiutarci ad andare in paradiso. Per essere salvati. Consiste nel darci il Sacramento, amare Gesù, e non solo nell’essere politicamente corretti. Questo non è il Vangelo.

Ma questa è la tentazione in cui voi laici siete caduti. … Parlate! Volete il Vangelo? Volete Cristo? Volete il paradiso? Volete la verità? O volete semplicemente ciò che troviamo ovunque nel mondo, ciò che è piacevole per le nostre orecchie? Richiedi il cambiamento nella Chiesa. Non sarà sufficiente aggiungere un paio di politiche sul prendersi cura dei bambini. Non sarà sufficiente vedere le dimissioni di tre, quattro o cinque cardinali e dieci vescovi: non sarà abbastanza. Dobbiamo vedere un vero cambiamento. Dobbiamo tornare a essere fedeli a Cristo, a Nostro Signore, Cristo, non al mondo. Siamo qui per cambiare il mondo, non per essere cambiati dal mondo. Siamo la luce del mondo; non siamo uguali al mondo. Abbiamo Cristo. Abbiamo la verità. Il mondo è indifeso. Il principe del mondo è il maligno, e siamo consapevoli della battaglia contro di lui.

Ora, quello che sto dicendo potrebbe sembrarvi molto difficile, e mi dispiace, ma dovevo dirlo. Perché sono stanco di vedere mia madre la Chiesa insultata e dipinta come un’istituzione di criminali. Perché non lo è. È mia madre, è vostra madre! Colei che ti ha dato la vita eterna attraverso il battesimo, che ti ha dato il coraggio attraverso la confermazione, che vi dà l’Eucaristia ogni domenica. È nostra madre e abbiamo bisogno di aiutarla in questi tempi terribili. Quindi, miei cari fratelli e sorelle, devo dire questo perché sono sacerdote di Cristo. Molte persone non parlano così, e io avevo paura di dire qualcosa del genere. Ci sono altre cose che voglio dire, ma non le dico perché voglio essere qui la prossima settimana.

Ma devo dire questo, e chiedo perdono al Signore, perché anch’io sono un codardo. A volte non dico quello che dovrei dire, perché a volte sono più preoccupato per la mia posizione. Pregate anche per me, perché possa essere santo. Soffrire è terribile, è difficile, e voi non volete soffrire. Pregate, miei amici cattolici, in questi tempi terribili. Chiedete ai vostri leader la verità: solo allora tutto andrà bene. Con Gesù! Non con i cardinali, non con i papi. Questi sono esseri umani. Alcuni sono meravigliosi, altri sono cattivi. Solo con Cristo. Solo facendo la sua volontà. Solo rimanendo vicino a lui, fedelmente, andrà tutto bene. E vi dico questo: andrà tutto bene. La Chiesa di Cristo non può essere distrutta da nessuno, non dal diavolo. Non distruggeranno la Chiesa, ma elimineranno alcuni membri della Chiesa, sì, questo lui lo può fare. E preghiamo che nessuno di noi sia uno di loro. Quindi, miei cari fratelli e sorelle, possa il Signore aiutarci in questi tempi terribili ad avere coraggio. Ho speranza in Dio, e in voi laici. Salverete la Chiesa.

Ecco, questa l’omelia. Che a me è sembrata bellissima, onesta, appassionata, cattolica da cima a fondo. E infatti ha causato la cacciata di padre Gavancho dalla parrocchia.

Raggiunto dai giornalisti, il sacerdote ha confermato. Il parroco gli ha chiesto un incontro in privato e gli ha ordinato di andarsene dicendogli: “La parrocchia pagherà per conservare le tue cose per una settimana”. Quella stessa notte padre Gavancho ha dormito in albergo.

Il giorno seguente Juan Carlos Gavancho si mette in contatto con l’ufficio del clero dell’arcidiocesi di Los Angeles e riceve la conferma: rimosso. Scopre che su di lui ci sono dieci denunce del parroco. L’ultima riguarda proprio l’omelia sui mali della Chiesa.

Padre Gavancho riferisce inoltre che non gli è stata data alcuna possibilità di difendersi.

Evidentemente il sacerdote è un po’ troppo sincero e schietto rispetto a una certa linea oggi prevalente nella Chiesa. Questa è infatti la seconda volta che gli viene ordinato di lasciare una diocesi californiana: “Devo riconoscere che sì, i problemi mi hanno seguito, non perché sono un piantagrane, ma perché la situazione nella Chiesa è così difficile che i preti come me non si adattano bene. Non sono un prete che predica sempre sull’inferno, sull’aborto o sull’omosessualità. Predico su qualunque cosa la lettura del Vangelo proponga di giorno in giorno. Se parla dei poveri, predico sui poveri. Ho difeso gli immigrati in un’omelia non molto tempo fa. A volte cercano di dipingermi come un malvagio, ma non è vero. A Santa Barbara ho cercato di andare incontro alle richieste del parroco. Non ho indossato la tonaca perché sapevo che non gli piaceva, e per lo stesso motivo non ho celebrato messe in latino”.

Eppure eccolo buttato fuori. Il che non lo spaventa. “Nella Chiesa è giunto il tempo che la gente parli”, dice. Ammette che non sa dove andrà. Libri e oggetti personali li terrà in albergo, fino a quando avrà soldi a sufficienza. Poi forse andrà in Perù a trovare la mamma. Ma non è pentito per quell’omelia. “Ho semplicemente dovuto dire la verità”.

Ecco una storia che potremmo ben definire esemplare.  Vengono alla mente le celebri parole di Gilbert Keith Chesterton: “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”.

Credo che quel tempo sia giunto.

Aldo Maria Valli

Aggiornamento

Nel sito The American Conservative  https://www.theamericanconservative.com/dreher/the-sermon-that-cost-a-brave-priest-his-job/ Rod Dreher racconta gli ultimi sviluppi della storia.

La parrocchia ha risposto che padre Gavancho non è stato allontanato per l’omelia, ma per problemi nei “rapporti interpersonali con lo staff della parrocchia e i parrocchiani”. Da parte sua, padre Gavancho smentisce: mai avuto problemi di quel tipo. Comunque sia, per me la sua predica resta molto bella e opportuna.

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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