Spagna: approvato disegno di Legge che punisce forme di dissenso all’aborto

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Protestare contro l’aborto, anche pacificamente e con calma, è reato . E’ quanto ha deciso la Camera dei Deputati spagnola, che ha approvato un disegno di legge con 204 voti favorevoli (Socialisti, Podemos, Ciudadanos, Repubblicani catalani e indipendenti baschi) e 144 contrari (Popular e Vox). Il disegno di legge passa ora al Senato, dove la sua definitiva approvazione è quasi certa. Coloro che si presentano davanti alle cliniche per l’aborto per distribuire volantini o anche solo per pregare dovranno affrontare una reclusione da tre mesi a un anno . Il disegno di legge mira a punire “atti molesti, offensivi, intimidatori o coercitivi” che violerebbero la “libertà delle donne”.

L’obiettivo dei Socialisti è quello di garantire “la certezza del diritto sia alle donne che desiderano interrompere una gravidanza sia agli operatori sanitari coinvolti in essa”, come consentito dalla Legge Organica n. 2 del 2010, che autorizza l’aborto fino alla 14a settimana di gestazione. La riforma mirerebbe a “garantire una zona sicura intorno ai centri sanitari che faciliti l’interruzione volontaria della gravidanza al fine di garantire la privacy delle donne , la loro libertà e sicurezza fisica e morale, nonché il loro diritto alla libertà di movimento. , e quindi sessuale e diritti riproduttivi delle donne”.

Il Partito Popolare e Vox annunciano ricorso alla Corte Costituzionale per violazione dei diritti fondamentali, della libertà di riunione in pubblico e di espressione del pensiero. Tra i politici spagnoli contrari a questa limitazione c’è il popolare Jaime Mayor Oreja , ex ministro dell’Interno, che ha definito “singolare” il fatto che il codice penale potrebbe essere riformato per “un’attività così concreta, limitata ed esemplare come quella di pregare e cercare di spiegare alle madri cosa significa aborto”. La nuova legge, ha aggiunto il sindaco Oreja, “attacca la libertà di espressione e di manifestazione”, motivo per cui “dovrà passare attraverso la Corte Costituzionale”.

Da parte sua, la Fondazione spagnola degli avvocati cristiani ha lanciato un servizio di assistenza legale per i pro-vita che si recano nei centri per l’aborto per informare e pregare. Attraverso www.rezarnoesdelito.es puoi trovare informazioni e richiedere una consulenza legale gratuita.

L’ Associazione dei Propagandisti Cattolici ha sfidato la nuova legge con una nuova campagna e il seguente motto: “Pregare davanti alle cliniche per aborti è bene”. Jaume Vives , capo di questa campagna, ha affermato che “la domanda fondamentale è se ciò che una donna porta dentro di sé sia ​​un bambino o meno. Se è così, il minimo che possiamo fare è pregare”.

autore Michel Janva

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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