Sondaggio: il 49% dei turchi ritiene che l’operazione contro l’esercito siriano non fosse necessaria

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La domanda del sondaggio chiedeva se sia necessaria la presenza dell’esercito turco in Idlib.  Secondo un sondaggio effettuato dal giornale turco Cumhuriyet, il 49% dei turchi ritiene che l’iniziativa di Erdogan dell’ingerenza turca in Siria sia sbagliata, solo il 30,7% è a favore, mentre il restante 20%  si dimostra indeciso o non ha nessuna idea in proposito.

E’ significativo che il sondaggio sia stato realizzato dopo l’attacco russo nel quartier generale turco che ha provocato 36 morti. Probabilmente se fosse stato fatto prima  la percentuale contraria all’ingerenza turca sarebbe stata maggiore.

Il 49%, è una percentuale  superiore a quando io mi sarei aspettato di trovare. Ciò dimostra che il popolo turco è stanco della guerra di Siria che non ha giovato in tutti i sensi alla Turchia. La guerra contro Assad non è mai stata popolare. L’unica ragione per cui esiste un sostegno del 30,7% è la retorica anti-rifugiati e il pesante supporto dei media.

Ma ora questa percentuale è al ribasso: persino il leader del partito di Erdogan l’AKP,  in Parlamento ha detto che se i terroristi di Hayat Tharir al Sham (HTS) non ottemperano a quanto negoziato da Turchia e Russia, dovrebbero essere neutralizzati.

Il sondaggio dimostra che un gran numero di elettori dell’AKP pensano che l’ingerenza turca in Siria non sia  necessaria e che sicuramente non è valsa la pena sacrificare la vita dei soldati turchi. Inoltre ricordiamo anche la furibonda rissa scoppiata in parlamento per lo stesso motivo , dove l’opposizione aveva insultato pesantemente Erdogan per la sua condotta contro la Siria.

Il vero motivo di una percentuale ancora alta, è la paura dei turchi per una ulteriore invasione di rifugiati in Turchia

La contrarietà contro la guerra potrebbe essere addirittura ancora più alta se quasi tutti turchi che sostengono Erdogan, non pensassero che il presidente turco mantenga lo status quo ad Idlib per fermare i rifugiati. 

Inoltre esiste un altro fattore: la gente in Turchia sta lentamente realizzando che l’operazione militare turca in Siria si è trasformata in una questione di reputazione per Erdogan.

Approfitto dell’argomento per un ‘insight’: è anche vero che ad Idlib molto probabilmente una parte consistente della popolazione non vuole vivere sotto l’attuale governo siriano, a costo di stare sotto al Qaeda. Ciò la dice lunga del grado di indottrinamento che ormai – dopo 9 anni di dominio degli estremisti – , si è diffuso tra la popolazione. Inoltre bisogna considerare che gran parte della popolazione di Idlib è costituita dai famigliari dei militanti appartenenti alle varie sigle jihadiste più o meno ‘moderate’ e ‘immoderate’ .

Per contro, è probabile che gran parte dei turchi non tollera il jihadismo estremo degli amministratori di Idlib e C. ma vede questo come un male necessario perché il supporto delle milizie filoturche è iniziata nell’ambito di una operazione contro i curdi (contro le cui organizzazioni militari la Turchia lotta da 40 anni). Quindi alcuni hanno visto il supporto ai ribelli come un male necessario, di conseguenza hanno pensato di scegliere quello che consideravano per loro stessi il male minore. In questo senso, è significativo che le operazioni precedenti contro il PKK/YPG,  avevano un supporto dell’80% circa.

In tutti i modi, è significativo che Idlib è in più occasioni Erdogan ha detto che Idlib è la “patria” del popolo turco: lo ha fatto in risposta alle critiche dell’opposizione per aver lanciato un’offensiva contro il Assad, in riferimento alle terre storiche dell’Impero ottomano (vedi qui).

Quindi nella vicenda Idlib giocano vari elementi. 10 anni fa  la politica ufficiale dell’ AKP era avere buoni rapporti con tutti i vicini. Hanno fatto bene in quel fronte fino alla guerra civile siriana. Ad un certo punto, Erdogan ha cercato in tutti i modi di trovare carburante politico per il conflitto. Una volta sconfitti tutti i nemici interni, iniziò a creare nemici stranieri, nel suo desiderio di onnipotenza.

Cosa starà facendo ora? Il sondaggio se è stato autorizzato, vuol dire che lui è propenso ad essere sostenuto in questo senso. Vedremo le sue prossime mosse. Del suo consenso interno dovrebbe tenerne conto.

patrizio ricci by @vietatoparlare

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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