Situazione operativa sui fronti siriani del 8-12-2017

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Attendavamo ormai da settimane di poter annunciare la completa liberazione della parte occidentale della valle del fiume Eufrate, finalmente possiamo farlo.

Con la liberazione di Al Jalaa, ultimo villaggio di una certa dimensione in mano all’ISIS (gli altri più piccoli non sono stati in grado di opporre resistenza),  l’attenzione siriana ora si sposta principalmente sui fronti di Idlib e secondariamente su quelli del Golan siriano e di Daraa.

Israele ha intensificato le operazioni di bombardamento: da lunedì vi sono stati ben 4 raid con lancio di missili contro obbiettivi siriani. TelAviv ha cercato di indicare gli obbiettivi come basi iraniane, anche se così non è.

Fronte di Al Abukamal i vari aggiornamenti

Aggiornamento flash dai fronti siriani del 4-12-2017

Fronte di Al AbuKamal 4-12-2017

Fronte di Al Abukamal

L’esercito siriano sfonda le ultime difese ISIS lungo il fiume Eufrate, con una potente offensiva, guidate dalle Unità Tigre, le truppe siriane stanno aggirando le difese di Al Jalaa, ultimo villaggio di una certa grandezza in mano all’Isis lungo le sponde del fiume Eufrate.
Preso questo villaggio le forze siriane si riuniranno al fronte di Al Abukamal chiudendo in una sacca le poche eventuali truppe del Califfato presenti nella sacca di Al Sukhnah, eliminandole.
Stiamo assistendo agli ultimi giorni dell’ISIS in Siria, pochissime altre truppe resistono in tre piccole sacche, due delle quali confinanti col Golan occupato da Israele che protegge anche gli jihadisti.
Proseguiamo nel monitoraggio.

Aggiornamento flash dai fronti siriani del 5-12-2017

Fronte di Al Abukamal

Fronte di Al AbuKamal 5-12-2017

Prosegue l’avanzata siriana dopo la spallata data ieri alle forze ISIS combattenti in zona.
Al Jalaa è stata liberata e con essa cade l’ultimo punto di resistenza ISIS in questo settore. Presto la morsa verrà chiusa anche sulla sacca di Al Suknah e potremo chiudere la partita ISIS in tutta la Siria, dove persistono poche piccole presenze al confine col Golan occupato, coperte dagli attacchi israeliani.

Aggiornamento flash dai fronti siriani del 6-12-2017

Fronte di Al AbuKamal

Fronte di AL AbuKamal 6-12-2017

Le forze armate siriane, assieme agli alleati iraniani, iracheni, le forze Hezbollah libanesi e le forze speciali russe Spetsnaz, hanno completato la liberazione della sponda occidentale del fiume Eufrate. Resta parte della sponda orientale ed una zona desertica a cavallo con l’Iraq nel settore occupato dalle SDF-YPG, che si attende di sapere cosa vogliano fare da grandi, intanto che indugiano timorose di trovare qualche miliziano ISIS che, a differenza di quanto fatto finora, abbia magari voglia di menar loro le mani.
Ricordo infatti che su tutto questo settore non ci risulta che vi siano stati scontri degni di menzione, a parte qualche limitato e sporadico episodio.
Con la chiusura invece della tenaglia siriana sul Daesh, resta la sacca di Al Sukhnah da liberare. Vedrete che, come annunciato, le truppe siriane la liquideranno in men che non si dica.
Molti miliziani ISIS però pare si siano già dispersi e, attraverso canali al momento non noti ma solo intuiti, si stiano trasferendo dalla Siria e dall’Iraq verso nuove destinazioni dove poter proseguire negli attentati e nella guerriglia. Oltre a Libia ed Egitto, di certo l’Europa è una meta privilegiata, temo anche che si portino dietro anche qualche grazioso souvenir come missili Tow americani, forniti loro con inusuale generosità e che potrebbero ben servire ad aprire le auto blindate di qualche governante, sempre che (visto che finora mai li hanno presi di mira) i personaggi di spicco della politica europea siano un bersaglio per questo genere anomalo di terroristi…
Ora la nostra attenzione si sposta tutta sui combattimenti nei pressi del Golan siriano occupato da Israele e verso l’importante battaglia della sacca di Idlib, perché se l’ISIS è stata sconfitta, Al Qaeda e le altre formazioni di terroristi jihadisti sono ancora in piena forma e ben forniti di armi e munizioni.

Qui potete vedere la nostra ultima videositrep, con spiegazioni e commenti:

7-12-2017

Qui potete vedere i combattimenti di questi giorni nelle campagne della valle del fiume:

Resta ora la sacca di Al Sukhna, un luogo ampio e desertico, dove si annidano gli ultimi resti di ciò che fu il Califfato in Siria e che resta un punto interrogativo. Credo che in poco tempo si sfalderà e i miliziani al suo interno fuggiranno o si arrenderanno, mentre solo pochi sceglieranno di combattere ancora; staremo a vedere.

Fronte della Sacca di Idlib

Fronte di Idlib la sacca 8-12-2017

Come anticipato nella videositrep, qui torniamo a vedere l’esercito siriano combattere contro il nemico di sempre, Al Qaeda. Un nemico molto ben armato, addestrato e numeroso, ha in dotazione centinaia di missili anticarro americani Tow e ne fanno buon uso.

Non è una guerra semplice ma va combattuta e vinta.

L’esercito siriano si sta muovendo su tre linee di attacco principali, due da sud ai due lati della sacca dei fuoriusciti ISIS e da est, dalla pianura del Kanasser.

Il punto di resistenza maggiore resta il villaggio di Rahajan, conteso da giorni e giorni e passato di mano almeno 4 volte. Qui si stanno concentrando le forze dei terroristi e dei rinforzi giunti di recente, come la 1° divisione costiera delle FSA, a riprova che le FSA siano realmente asservite ai qaedisti.

Vinta la battaglia di Rahajan le forze siriane costringeranno al ritiro il fronte prossimo alla Itriyah-Kanasser, la strada utilizzata per i rifornimenti ad Aleppo.

Il fronte terrorista nel giro di poco si troverà posizionato lungo la strada che da Hama porta ad Aleppo, in pratica una linea che passa tra Kanasser ed Ibr Wardan Qastel.

Da sud sta muovendo anche il gruppo di miliziani Isis fuggiti dall’accerchiamento presso la sacca di Hama Homs, e che dopo aver fatto razzia di armi in alcuni raid riusciti ai danni dei qaedisti, si sono posizionati presso Suruj e Mowel Sawarna, da dove attaccano i vicini villaggi qaedisti, come avvenuto oggi con decine di vittime di Jihadisti di Al Qaeda.

A caval donato non si guarda in bocca, per cui finché questi miliziani ISIS si posizionano meglio a danno dei qaedisti, bene fa l’esercito siriano che li lascia fare.

Fronte del Golan siriano 7-12-2017

Proseguono le azioni offensive siriane,con molta prudenza, dovuta non tanto alle forze terroriste ma al fuoco di copertura che Israele frappone a difesa dei terroristi dell’Isis, sia con tiri precisi di artiglieria che con raid aerei.

Damasco 7-12-2017

Quattro sono stati i raid che si sono susseguiti da lunedì a mercoledì, sono state colpite due basi a sud di Damasco, una ad ovest ed un centro di ricerca dell’esercito alla periferia della città.

Diversi missili, circa la metà del totale lanciato da aerei di TelAviv dal vicino Libano (e non dai cieli siriani) sono stati abbattuti dai sistemi di difesa antiaerea siriani nei pressi di Damasco, dotati recentemente dei sistemi russi Pantsir, molto più moderni ed aggiornati rispetto ai S200 degli anni ’70.

Iraq 8-12-2017

Fronte ISIS iracheno e Siriano la mattina del 8-12-2017

Le forze armate irachene stanno chiudendo dal deserto orientale verso il confine siriano, il settore di territorio ancora in mano all’ISIS. Non abbiamo analoga informazione da parte delle SDF-YPG dal settore desertico della Siria orientale. Le forze irachene stanno avanzando spedite enza incontrare molta resistenza.

Sacca di Al Sukhna 8-12-2017

Fronti ISIS siriano ed iracheno sera del 8-12-2017

Le SAA iniziano a saggiare il territorio della sacca ad ovest di Al Mayadeen in corrispondenza della strada che porta alla base T2, segno che entro breve anche questo settore sarà liberato.

Per oggi è tutto, resteremo in attesa di novità per aggiornarvi.

Stefano Orsi

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Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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