Situazione operativa sui fronti siriani del 23-2-2018

Date:

[ad_1]

Questa settimana ci sono diverse novità di cui parlarvi. Afrin, Idlib ed est-Ghouta stanno animando la campagna bellica in Siria.

Afrin

Afrin nord 23-2-2018

La novità di maggiore rilievo l’abbiamo avuta nel cantone di Afrin dove truppe NDF (milizie locali arruolate nella guardia nazionale siriana, NDF significa appunto Forze di difesa nazionale) si sono portate all’interno dell’enclave controllata dai curdi. Questa novità era attesa da giorni. I colloqui si sono fatti serrati a causa delle gravi difficoltà in cui stava ormai versando la milizia curda, che non riusciva più ad opporsi con l’iniziale risolutezza all’avanzata delle FSA (milizie jihadiste filoturche) appoggiate dall’esercito turco.

Entrando queste milizie siriane, Liwa al Qasir, nel cantone sono state immediatamente accolte dal fuoco dell’artiglieria turca, guidata da droni che monitoravano i movimenti siriani. La prima colonna si è portata alla volta di Afrin da dove ha poi proseguito la marcia fino al fronte, dove hanno preso posizione dividendosi nelle principali città a rischio di caduta. Cindirese è nel settore a sud ovest di Afrin, la prima linea è a soli 500 metri ed oggi è caduto anche il vicino villaggio di Baflore, portando gli jihadisti a meno di 600 metri dalla cerchia urbana.

Rajo, è a nord ovest e anche qui hanno preso posizione truppe siriane. La situazione qui è forse peggiore che a Cindirese in quanto si rischia addirittura l’isolamento. Le forze jihadiste sono ormai prossime a conquistare un tratto della Rajo road che collega ad Afrin. I villaggi di Ba’dinli e Dumila si frappongono per ora alle mire strategiche turche, ma non credo riusciranno a fermare a lungo la marea dei terroristi che avanza. Tra ieri ed oggi infatti hanno occupato altri 5 villaggi proprio su questo settore di fronte.

A nord i filoturchi hanno mostrato di saper avanzare più velocemente. Per evitare di restare chiusi in sacche i miliziani YPG curdi si sono dovuti ritirare da diversi settori a ridosso della frontiera ripiegando fin sulle sponde del lago Mayadanki, ma Qestelé e Maydana appaiono quasi segnati come prossimi obbiettivi a cadere.

Afrin sud 23-2-2018

Le milizie NDF siriane si sono schierate anche presso Kafr Janneh dove hanno preso il controllo della base militare.

Tutto il settore di Tall Rifah è già stato passato dai curdi YPG, sotto totale controllo amministrativo, militare e politico al legittimo governo siriano. Stanno arrivando delle milizie, siamo per ora a tre colonne sicure, ma resta l’incognita dei termini di accordo tra le milizie YPG e il governo siriano.

Nei prossimi giorni, col procedere degli eventi, ogni accordo si paleserà di certo.

Un convoglio umanitario diretto ad Afrin è stato bombardato ieri dall’aviazione turca, purtroppo ci sono state anche diverse vittime.

Aleppo

Aleppo 23-2-2018

Il quartiere di Sheik Maqsoud è stato consegnato dalle milizie curde YPG all’esercito siriano, che ne ha preso il pieno controllo, anche questo tassello rientra di certo negli accordi presi.

 

Idlib

Anche qui le acque si stanno muovendo.

Idlib scontri tra jihadisti filiturchi e Al Qaeda 23-2-2018

La novità principale in questo settore, dopo le sconfitte subite ad opera dell’esercito siriano appoggiato dalle forze aerospaziali russe, è rappresentata dalla fusione, alleanza, di due importanti milizie filoturche jihadiste: Nourredine Al Zinki e Ahrar al Sham. Si sono unite assumendo il nome di Jabhat Tahrir Souriya,  per riprendere le ostilità che nei mesi scorsi li avevano visti avere la peggio contro il loro nemico interno di Hayat Tahrir al Sham, alias Al-Nusra, alias Al Qaeda in Siria.

Subito si sono aperte le ostilità e le forze della neonata alleanza hanno preso il controllo di due città nella sacca di Idlib: Ma’arat al Nu’man, che è da sempre una roccaforte dei terroristi in questa sacca, ma non solo, anche Ariha è stata sottratta al controllo di Al Qaeda.

Come leggere questa novità? In realtà novità intanto non è, perché ricordando gli eventi dei mesi passati, appena iniziò la tregua dovuta alle zone di deescalation, gli scontri interni dilagarono, sanguinosi combattimenti videro prevalere al Qaeda sulle altre formazioni ed Idlib cadere interamente nelle loro mani.

Ora, unendosi e approfittando delle pesanti sconfitte e perdite subite da Al Nusra, combattendo contro l’esercito siriano che le ha sottratto il 30% di tutta la sacca, i terroristi filoturchi vogliono eliminare il loro concorrente ed avere il totale controllo su questo settore.

Ghouta est

Nella scorsa settimana e nella SITREP video, che potete vedere qui:

Abbiamo presentato i movimenti di truppe che si sono portate a ridosso di questa sacca troppo vicina alla capitale Damasco.

Come sapete, da qui nel corso degli anni sono partite innumerevoli offensive contro le forze siriane che difendono la popolazione damascena, tiri di artiglieria e razzi hanno bersagliato per anni i quartieri cittadini causando la morte di centinaia di siriani innocenti.

Anche l’attacco chimico del 2013 era partito da qui. I terroristi avevano tentato di accusare le truppe siriane ma, anche grazie agli studi del MIT di Boston, si era potuto appurare la verità e cioè che a lanciare l’attacco erano state le forze jihadiste.

Ora prosegue da una settimana circa la fase preparatoria con tiri di artiglieria mirati ai depositi di munizioni, i comandi e le caserme dei miliziani, per riuscire ad indebolirne le difese. Purtroppo una fitta e profonda rete di tunnel impedisce una efficace distruzione delle scorte di munizioni.

Ieri anche le forze aerospaziali russe hanno partecipato in maniera massiccia alla demolizione delle difese jihadiste. Ricordo che gli attacchi sono mirati a precisi obbiettivi militari, ma dobbiamo fare presente che spesso questi vengano posti sotto condomini, o a ridosso di ambulatori improvvisati ed impropriamente definiti dai media nostrani come ospedali. Ricorderete bene quanti “ultimi ospedali” vennero colpiti in Aleppo. Abbiamo già spiegato come sistematicamente gli jihadisti violino ogni obbligo di segnalare la presenza e la posizione di ognuna di queste strutture spesso ignote ai belligeranti.

Allo stesso modo possiamo attenderci la creazione ex novo di un simbolo sul modello di Bana, la bambina che si spacciava per essere di Aleppo, ma che in realtà mai vi è stata. La campagna mediatica contro l’eliminazione di questa sacca in ostaggio dei terroristi.

Oggi le forze aeree russe e siriane hanno lanciato volantini su tutta la sacca del Ghouta, avvisando la popolazione ostaggio, che vi sono passaggi umanitari aperti e garantiti dall’esercito siriano attraverso i quali i civili possono esfiltrare e mettersi al sicuro dai combattimenti, sul modello di quanto fatto per Aleppo est.

Tra ieri ed oggi, per operare sulla Siria e anche in questa operazione del Ghouta est, sono arrivati in Siria 4 caccia Su35 e un A50-U, aereo Awacs per il controllo sia dei bersagli in volo che a terra, e 2 caccia di 5°generazione SU57 ( Pak-Fa T50). Oggi sono arrivati altri due SU35 e ancora due SU57, questa notizia porta ad un totale di 10 caccia di supremazia aerea arrivati in due giorni, coordinati da un aereo Awacs, che si vanno ad aggiungere ad altri SU35 ed SU30 già presenti su questo teatro. Evidente che la situazione sia delicata e non si vuole che qualcuno pensi di poter agire impunemente contro la pacificazione della Siria, come avvenuto il giorno 7 del corrente mese in quel di Deir Ezzour.

In questi giorni altre unità si sono aggiunte alle forze già presenti. Oggi è arrivata in posizione la 10° divisione meccanizzata, che permette di superare abbondantemente i 15.000 soldati pronti a eliminare il terrorismo dalla provincia di Damasco.

Per oggi credo sia sufficiente e vi rimando alla nostra prossima SITREP, se vi fossero aggiornamenti di rilievo, non mancheremo di postare immediatamente sulle pagine social.

Vi rinnovo l’invito a iscrivervi al canale Youtube per gli approfondimenti e al canale Telegram di SakerItalia.

Con questo è tutto, buon fine settimana.

Stefano Orsi

[ad_2]

Source link

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Share post:

Popular

More like this
Related

Perché era importante il ponte di Baltimora, ora distrutto?

Come avete potuto notare, non appena si è venuti...

Ma in che mondo ci stanno portando?

Verso quale realtà ci vogliono portare? Non è una...

L’Occidente e la negazione della Pace che confligge con il desiderio dei popoli

In un mondo segnato dal drammatico conflitto tra Russia...

Trump subisce gli effetti del passaggio dalla democrazia alla oligarchia nel mondo occidentale

La Corte d'Appello statale di New York, composta da...