Gli Stati Uniti stanno facendo pressione sui paesi arabi per rallentare il ritorno dei profughi siriani in patria e la riapertura dei contatti diplomatici, nonchè i rapporti commerciali con la Siria .
In questo senso è da intendere l’occupazione da parte degli USA di al Tanf sul confine siro-giordano-iracheno: è fatta anche per prevenire il commercio tra l’ Iraq e la Siria e mettere sotto pressione la Giordania per lo stesso motivo.
Inoltre gli Stati Uniti stanno mettendo pressione sul Libano, la Giordania e la Turchia per mantenere sui rispettivi territori i rifugiati siriani allo scopo di tornare a rovinare il piano del governo siriano per tenere le elezioni il prossimo anno.
Per adesso tornare a casa non è nell’interesse per le centinaia di migliaia di profughi siriani che si trovano in altri paesi limitrofi, perché in quanto rifugiati, ricevono dalle organizzazioni occidentali più denaro di quello che potrebbero guadagnare se tornassero a casa , anche avendo un lavoro regolare.
But do to the US idiotic policy & (clumsy) strategy (my article after tomorrow), #Washington can keep its forces as long as needed at al-Tanf.
The #US is helping #Assad to be selective with the refugee return and he will certainly run the elections with or without refugees.
— Elijah J. Magnier (@ejmalrai) 20 marzo 2019
Nonostante ciò il Libano sta facendo ogni sforzo per il ritorno dei siriani rifugiati nel loro paese, sfidando la richiesta statunitense per evitare che i rifugiati di tornino. Per questo USA ed Europa si mobilitano offrendo incentivi e denaro ai paesi che ospitano affinché riescano a trattenere il più grande numero di rifugiati siriani .
È sconcertante il disprezzo che gli Stati Uniti hanno per la sovranità degli iracheni figuriamoci per la Siria.
vietatoparlare by Elijah J. Magnier