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Siria. Una rivolta spontanea o eterodiretta?

by Patrizio Ricci
11 Giugno 2013
in Post vari
1
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114134792_s_342273bautore Patrick Boylan  ( tutto l’articolo qui:    http://www.confronti.net/SERVIZI/siria-una-rivolta-spontanea-o-eterodiretta  )

(…) L’«assoluta spontaneità» della rivolta in Siria viene smentita dai documenti Wikileaks che attestano come, sin dal 2006, un programma americano (cinque milioni di euro in finanziamenti iniziali dallo State department) ha creato in Siria una quinta colonna per fomentare l’insurrezione, un’emittente Tv satellitare che da anni irradia programmi 24 ore al giorno promuovendo l’insurrezione (visibile anche in internet: www.livestream. com/baradatv) e una rete di siriani all’estero pronti a formare un governo alternativo e a fornire ai mass media informazioni unicamente pro-insurrezione, usando i video e le fotografie fornite anche dalla quinta colonna americana in loco. Questo programma, del tutto simile alle «rivoluzioni colorate» promosse dagli Stati Uniti nell’ex-Unione Sovietica (www.tinyurl.com/riv-colorate), ha stentato a decollare per ben due anni: i siriani temevano che fosse un trucco del governo per saggiare la loro lealtà! Ma nel 2009 è entrato a regime – e poi è esplosa la «Primavera araba».

A conferma di tutto ciò, vedi l’articolo di tre pagine sul Washington Post del 18 aprile 2011, con link ai documenti originali Wikileaks: www.tinyurl.com/siria-usa . In Italia, questo scoop ha avuto pochissimo risalto nei media istituzionali: per esempio, RaiNews24 condensa tre pagine di documentazione in poche righe (www.tinyurl.com/rainews1). Di questa vicenda, Confronti invece ha parlato nel mese di giugno 2011 a pagina 12. Più spazio è stato accordato dai giornali alternativi on-line come Contropiano (www. tinyurl.com /contropiano1) e Megachip (www. tinyurl. com/megachip1). L’autenticità delle rivelazioni Wikileaks è stata indirettamente confermata la settimana successiva, il 26 aprile 2011, da un colonnello dell’intelligence americano che ha dichiarato come questa grave fuga di notizie renda urgente una legge severa contro le talpe: www.tinyurl. com /segreto-svelato. Del resto, non dovrebbe sembrare fantascienza che gli Stati Uniti creino una loro quinta colonna in un Paese terzo: l’Italia ne ha avuta una fino al 1990 (Gladio, P2) e chissà oggi (www.tinyurl.com /gladio-p2); grazie di nuovo a Wikileaks, poi, abbiamo appena appreso che persino il Tibet ha avuto la sua: www.tinyurl.com/cia-tibet.

Quindi, sin dal primo mese della rivolta siriana, i media italiani e mondiali sapevano (ma quasi sempre tacevano) che era in atto un tentativo di approfittare della Primavera araba per fomentare in Siria un’insurrezione già pianificata; che quella insurrezione era armata e che usava violenza terroristica sin dall’inizio; che quella insurrezione era diretta dall’ambasciatore americano in Siria (Robert Stephen Ford, colui che, in precedenza, aveva organizzato gli squadroni della morte in Iraq, vedi Confronti 10/2011 a pagina 14); e, infine, che un gruppo di specialisti israeliani, giordani, sauditi (in seguito qatarioti e turchi) si riuniva in permanenza nell’ambasciata saudita in Belgio per coordinare i disordini in Siria (vedi anche: www. tinyurl. com/terroristi-usa). Ma di tutto ciò neanche una parola ai telespettatori o sulle prime pagine dei giornali, che invece portavano ogni giorno immagini di manifestanti disarmati falciati dalle truppe di al Assad assetate di sangue. Neanche una volta i media hanno fatto vedere chi stava sparando contro quelle truppe. Dopo mesi di questa narrazione bugiarda (la parola non è troppo forte perché i caporedattori non potevano non sapere delle rivelazioni di Wikileaks), i media hanno cominciato a parlare di spari sì da dietro i manifestanti, ma da parte di disertori dell’esercito siriano che volevano «proteggere i civili». Affermazione ridicola: innestare una sparatoria durante una manifestazione è suicida e non può non provocare ancora più morti. Ma col senno di poi ora ci rendiamo conto che proprio questo è stato l’obiettivo: produrre atrocità da sbattere in prima pagina ogni giorno, attribuendo le colpe alle truppe siriane (certamente ree anche loro, ma non solo). (…)

Patrizio Ricci

Associato alla Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Cofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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