Fonte: Jenan Moussa, X, via Angelo Gambella
La giornalista Jenan Moussa, nota per le sue inchieste sul Medio Oriente, ha denunciato con un dettagliato resoconto pubblicato su X (ex Twitter) un grave episodio di violenza settaria in Siria, avvenuto giovedì 23 gennaio 2025. Secondo quanto riportato, uomini armati hanno attaccato il villaggio alawita di Fahel, nei pressi di Homs, provocando 58 vittime, mentre ulteriori episodi di violenza si sono verificati nel vicino villaggio di Maryamin.
I fatti accaduti a Fahel
Il villaggio di Fahel è stato assalito da uomini armati giunti su furgoni e pick-up, che hanno aperto il fuoco indiscriminatamente. Le testimonianze raccolte sul campo descrivono uno scenario di devastazione:
Gli aggressori hanno saccheggiato case e vandalizzato simboli religiosi.
Hanno arrestato decine di uomini, picchiando duramente anche donne e anziani.
Due passeggeri di un autobus Damasco-Fahel sono stati fermati e uccisi sul posto.
Dopo la ritirata degli assalitori, gli abitanti del villaggio hanno contato 58 cadaveri, sparsi lungo le strade o abbandonati nei pressi di un ospedale.
La responsabilità dell’attacco non è stata confermata con certezza. Alcune fonti indicano la possibile partecipazione di Hay’at Tahrir al-Sham (HTS), mentre altre riportano il coinvolgimento di milizie provenienti dai villaggi limitrofi.
Maryamin: un secondo teatro di violenza
Nella stessa giornata, il vicino villaggio di Maryamin è stato attaccato. Maryamin, abitato sia da alawiti che da membri della setta Murshidiyya, ha subito un’incursione caratterizzata da:
Colpi di mitragliatrice pesante (“doshka”) sparati casualmente durante l’ingresso degli uomini armati.
Saccheggi di abitazioni e distruzione di oggetti sacri, tra cui immagini del fondatore della Murshidiyya, Suleiman al-Murshid.
Umiliazioni pubbliche nei confronti degli abitanti: gli uomini sono stati costretti ad atti degradanti, come abbaiare come cani.
L’arresto di diversi uomini, tra cui ex soldati ed ex poliziotti, molti dei quali sono stati picchiati brutalmente.
Due persone sono state uccise sul posto, una delle quali per il suo passato nelle forze di sicurezza.
Contesto e implicazioni
L’episodio si inserisce in una cornice di tensioni settarie e violenze mirate contro presunti sostenitori del governo siriano di Bashar al-Assad. Le autorità locali, sotto il controllo di HTS, avevano annunciato nei giorni precedenti un’operazione di sicurezza nella regione, ufficialmente volta a stanare elementi pro-Assad. Tuttavia, l’escalation di violenza dimostra come queste operazioni si siano trasformate in veri e propri attacchi settari, che colpiscono in maniera indiscriminata le comunità locali.
Un appello alla giustizia
Le atrocità commesse a Fahel e Maryamin sottolineano la drammatica situazione di instabilità in Siria, dove la popolazione civile continua a subire le conseguenze di anni di conflitto. Il resoconto di Jenan Moussa offre una rara testimonianza diretta di questi eventi e sollecita la comunità internazionale a prendere posizione contro le violazioni dei diritti umani che persistono nel paese.
La richiesta di un’indagine indipendente e imparziale è necessaria per identificare i responsabili e garantire giustizia alle vittime di questa ennesima tragedia.
Nota: Questo articolo si basa sul lavoro giornalistico di Jenan Moussa, noto per la sua accuratezza e imparzialità, e sul report pubblicato sul suo profilo ufficiale su X.
