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SIRIA – Ma come fanno i militanti di al Qaeda e filo-turchi a ricevere costantemente rifornimenti in prima linea?

by Patrizio Ricci
6 Luglio 2019
Reading Time: 3min read
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SIRIA – Ma come fanno i militanti di al Qaeda e filo-turchi a ricevere costantemente rifornimenti in prima linea?

bombardamento a Kafer Nabeul il 4 luglio

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Nell’ultima settimana 3 grandi colonne di camion e veicoli corazzati dalla Turchia sono arrivati al “posto di osservazione” turco Sheir Mager.

Molti si saranno chiesti a lungo che cosa i turchi portano costantemente nei loro convogli ai posti di ‘osservazione’. E’ molto probabile che le forze armate turche riempiono i  loro posti di osservazione di  attrezzature e armi (ma a che scopo?) Oppure – molto più plausibilmente – portano armi, rifornimenti e rinforzi ai militanti in prima linea.
Infatti, ormai è quasi impossibile per i militanti viaggiare con equipaggiamento militare nei loro convogli, la regione è sorvegliata ventiquattr’ore su ventiquattro da uno sciame di droni e  gli aerei russi bombardano costantemente tutti mezzi dei militanti nella zona Hama, infliggendo serie perdite.

L’agenzia russa Anna News ha comunicato che ieri nelle province di Idlib e Hama, le forze aerospaziali russe hanno attaccato diversi obiettivi appartenenti ai militanti dei gruppi Tharir al Sham (HTS) e Jays al-Izza. Con il sostegno delle Forze aeree siriane, l’aviazione russa nella provincia di Idlib, ha attaccato siti islamisti nelle aree di Khan Sheikhoun, Al-Hobeit, Kafr Nabl, Abideen e Rakaya (Rakaya). ). Nella provincia di Hama, l’aviazione ha attaccato le roccaforti dei militanti negli insediamenti di Kafr Zita e Latamnah. Le unità dell’esercito siriano ( SAA) hanno anche attaccato posizioni e fortificazioni dei militanti nelle province di Idlib e Hama .

Dal 2 al 4 luglio 2019, l’aviazione russa e siriana hanno lanciato una delle più potenti serie di attacchi contro le posizioni islamiste. In particolare lunedì 2 è stata distrutta la base sotterranea del gruppo pro-turco “Jaish en-Nukb” nelle grotte vicino al villaggio di Madaya.

Poco, è quindi ciò che giunge a destinazione. Per i militanti in prima linea questo dovrebbe essere usa seria criticità.
Altro discorso è quello dei convogli turchi: essi non saranno bombardati. E i militanti hanno ancora tutto ciò che serve in prima linea.
Le colonne vanno ai posti di osservazione tirchi di Sher Magar e Morek, che sono in prima linea. Vanno costantemente dalla Turchia ai posti di osservazione, quasi ogni giorno. Ma i turchi ai loro posti di osservazione non combattono, quindi non si vede il motivo di rifornirli così costantemente di ‘qualcosa’….

Sarà per questo che gran parte degli attacchi aerei del 3-4 luglio sono stati inflitti alla coalizione di bande islamiste NFO creata dalla Turchia, come mai era successo prima in maniera così pesante. Non meno della metà degli attacchi aerei sono stati eseguiti contro i militanti filo-turchi, sebbene essi controllino solo una parte più piccola nelle retrovie  (mentre la maggioranza delle posizioni è controllata dai jihadisti di HTS). Le fonti filo-governative hanno definito questi attacchi un “segnale forte” alla Turchia.

L’esercito siriano sta ora progettando un’offensiva nella regione montuosa di Jebel Zawiya con l’obiettivo di salvaguardare completamente la valle di Al-Gab. La Turchia e i militanti dei gruppi islamisti, a loro volta, stanno anche preparando operazioni offensive, forse  congiunte o sotto copertura , al fine di  allontanare le truppe governative dal confine amministrativo della provincia di Idlib.

In una tale situazione, l’intensificazione dei combattimenti nella regione contro i filoturchi , è inevitabile.

@vietatoparlare

24. #SAA & NDF currently repelling large-scale attack on al-Hmamiat town in N.W #Hama

— Danny Makki (@Dannymakkisyria) 5 luglio 2019

Tags: HamaNewsposti di osservazioneRussiaSiriaTurchia

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Patrizio Ricci

Associato alla Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Cultura Cattolica, Samizdatonline, Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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