Siria: infastidito da drone di osservazione che i terroristi confine siriano, Israele scatena la rappresaglia. Domanda: non è una reazione esagerata?

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Putin ferma (per ora) la sfida aperta tra Israele e Iran Ieri un F16 israeliano è stato abbattuto in Siria durante una rappresaglia effettuata contro droni iraniani. Girandola di telefonate Usa-Russia-Israele.

Patrizio Ricci – Il Sussidiario

Secondo il comunicato diffuso dall’esercito israeliano (Idf), nelle prime ore di sabato l’aviazione israeliana ha intercettato un velivolo disarmato senza pilota (Uav) di produzione iraniana che avrebbe invaso il proprio spazio aereo. In risposta a quella che è stata intesa come una “provocazione”, l’aviazione israeliana ha deciso una ritorsione ed ha attaccato alcuni sistemi di controllo iraniani Uav basati in Siria.

Durante questa operazione, uno dei caccia F16 con la stella di David entrati in Siria è stato abbattuto dalla difesa aerea di Damasco (video). I due piloti si sono entrambi catapultati ma uno è seriamente ferito.

Lo stesso giorno, a seguito dell’abbattimento del proprio velivolo, Israele ha lanciato una rappresaglia ancora più estesa, definita come “la più grande operazione contro la difesa aerea siriana dalla guerra libanese del 1982”. In tutto sono stati colpiti 12 obiettivi, tra cui tre batterie antiaeree e quattro strutture militari siriane; tra queste, il sistema di comando e controllo per i voli Uav presso l’aeroporto militare T4 di Homs. Secondo fonti militari, l’aviazione israeliana avrebbe compiuto anche un attacco aereo nel distretto di El Kiswa, a sud ovest di Damasco, dove è dislocata la 104ma Brigata della Guardia Repubblicana.

Al momento l’operazione israeliana è cessata. Il comandante dell’aeronautica israeliana Tomer Bar ha comunicato che l’operazione di rappresaglia contro obiettivi della difesa aerea siriana si “è conclusa con completo successo”.

Questi sono i fatti, così come raccontati dal lato israeliano. La versione siriana invece è discordante: il drone abbattuto — che ha innescato le successive ritorsioni e rappresaglie — era in volo di sorveglianza in territorio siriano e non è mai sconfinato in territorio israeliano. Secondo Damasco inoltre l’abbattimento dell’F16 israeliano da parte della propria difesa aerea missilistica è avvenuto mentre questi era impegnato ad effettuare raid di rappresaglia sul territorio siriano.

Degno di nota che l’aviazione israeliana aveva già colpito centinaia di volte obiettivi all’interno della Siria, nell’arco dei sette anni di guerra. L’ultimo strike era avvenuto appena qualche giorno fa, il 7 febbraio. In quell’occasione, l’Idf aveva lanciato diversi missili dall’interno del territorio libanese contro la capitale siriana Damasco, distruggendo il Centro scientifico di ricerca delle forze armate siriane “Jamraya Research and Information Center”.

Intanto il Libano ha deciso di inviare una lettera al Consiglio di sicurezza dell’Onu in cui denuncia che “Beirut condanna l’uso dello spazio aereo libanese da parte delle forze aeree israeliane per effettuare attacchi missilistici contro la Siria”. Nello stesso tempo, il documento afferma “il legittimo diritto della vicina Siria di difendersi dagli attacchi israeliani” e chiede anche agli stati amici “di influenzare Israele e costringerlo ad abbandonare le azioni aggressive”.

Da parte israeliana, il premier Netanyahu ha preso contatto telefonicamente con il segretario di Stato americano Tillerson e con il presidente russo Putin per consultazioni. Quest’ultimo ha chiesto al suo omologo israeliano “di evitare qualsiasi misura che potrebbe portare a un nuovo round di scontri nella regione, pericoloso per tutti”.

In un comunicato alla tv israeliana, Netanyahu ha riaffermato che “Israele ritiene l’Iran e le sue armate siriane responsabili dell’aggressione di oggi, continueremo a fare tutto il necessario per proteggere la nostra sovranità e la nostra sicurezza”. Dello stesso tenore la reazione del rappresentante israeliano alle Nazioni Unite Danny Dannon che ha lanciato accuse tutte focalizzate contro l’Iran che “starebbe violando la sovranità di Israele”.

Secondo quando riportato negli ambienti diplomatici, Israele ha esortato la Russia ad intervenire e prevenire ulteriori escalation nella regione. La diplomazia israeliana avrebbe anche chiesto a Mosca di riferire all’Iran ed alla Siria che Tel Aviv non è interessata ad un ulteriore peggioramento della situazione.

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source: http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2018/2/11/CAOS-SIRIA-Putin-ferma-per-ora-la-sfida-aperta-tra-Israele-e-Iran/806310/

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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