siria/idlib – Formato coordinamento con al Qaeda tra le milizie ribelli operanti sul territorio

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Al Masdar News e canali ufficiali social che fungono da ‘info’ dei ribelli  hanno appena comunicato la formazione di un coordinamento tra ‘ribelli‘ che dovrebbe fungere da sala di regia per tutte le operazioni militari e dirigerle in modo unificato in tutta la provincia di Idlib.
Si tratta di militanti di 20 fazioni che hanno creato un altro quartier generale per affrontare l’esercito siriano con l’ambizioso nome “Fateh Dimashq” “La conquista di Damasco”.
Vi partecipano le seguenti milizie:
Tharir al Sham (HTS )
il ‘partito’  Turkestan Islamico
Ansar al-Tahwid
Jaysh al-Izza (Glory Army)
Jaysh al-Nukhba (Elite Army) 
Jaysh al-Nasr (Vittoria Army) 
Ahrar al-Sham 
Suqour al-Sham
Hurras al-Din
Ajnad al-Kavkaz
Ansar al-Islam
Ansar al-Din
Faylaq al-Sham
Fatah Brigata
Martiri islamici Darayya
di Damasco Gathering
libero Idlib Army
Jaysh al-Ahrar
Liwa al-Ahrar
Battaglione  Imam Bukhari
1 Divisione 2.Coastal 
1.Infantry Divisione 
23.Division 
Ahrar al-Sharqiya

Questo elenco indica le milizie che sono entrate a far parte del quartier generale HTS per contrastare l’esercito arabo siriano (SAA).
Si nota che nell’elenco sono presenti le fazioni filo-turche del Fronte Nazionale. Quindi l’ipotesi è che non obbediscono ai turchi, oppure che i turchi hanno dato il via libera per partecipare alla lotta contro il SAA.
L’ultima milizia alla fine della lista  (al-Sharqiya)  è generalmente considerata come un membro dell’  “Esercito Nazionale Siriano” con sede in Afrin.
La stessa partecipazione di Faylaq al-Sham, che ha accompagnato e sorvegliato tutti i convogli turchi a Idlib, ovvero una fazione che interpreta gli interessi turchi in Idlib, potrebbe far propendere per un placet turco. Ovveri buoni con la Russia ma fino ad un certo punto. E buoni con gli ex alleati jihadisti.

Inoltre si registrano anche due milizie dell’SDF che si uniscono ad al Qaeda (o HTS che dir si voglia). L’annuncio è apparso sul canale twitter ufficiale delle due 2 fazioni: sono pronti a combattere SAA in Idlib.
Queste formazioni (Liwa al-Shamal al-Democrati e Jaysh al-Thuwar.) sono originaie di Idlib, al Nustra (Tharir al Sham/ alQaeda) le sconfisse e le espulse da Idlib. Ora ritornerebbero perché a quando pare l’odio verso il governo laico siriano viene prima di tutto.

E’ plausibile che ogni fazione manderà una propria aliquota a combattere contro l’esercito siriano. L’adesione delle due fazioni del Syrian Democratic Force ( SDF ) smentisce il nome altisonante ed evocativo alla democrazia di cui questi gruppi si fregiano  come”Forze democratiche siriane”. Lo sciamare del vespaio jihadista nella provincia di Idlib al primo apparire della possibilità per l’esercito siriano di riconquistare il territorio legittimo, dimostra essenzialmente due cose: 1) le forze ribelli sono unite per instaurare una sorta di Califfato in Siria (e per questo mettono da parte ogni odio quando si tratta di soccorrersi a vicenda in nome della ‘causa’); 2)  si dimostra che la creazione USA dell’SDF è solo una azione di facciata per giustificare in qualche modo la propria presenza ostile in Siria e l’appoggio ai terroristi.

patrizio ricci by vietatoparlare

[su_panel]Aggiornamento: In realtà un coordinamento di forze jihadiste è cominciato prima dell’offensiva siriana: il 4 maggio, il maggiore generale Viktor Kupchishin, capo del Centro russo per la riconciliazione dei partiti in guerra in Siria, aveva detto ai giornalisti che i militanti nel sud della zona di de-escalation di Idlib si erano concentrati sotto il comando di Hayat Tahrir al-Sham (al Qaeda) E che il loro attacco a Hama, la capitale della provincia con lo stesso nome, non era escluso. [/su_panel]

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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