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Home Editoriale ULTIMI POST

Siria – Al Qaeda alle porte: evacuazione per le cittadine cristiane martiri in prov. di Hama

7 Giugno 2019
in ULTIMI POST
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Siria – Al Qaeda alle porte: evacuazione per le cittadine cristiane martiri in prov. di Hama
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Ieri al Qaeda (che detiene la provincia di Idlib in Siria), ha lanciato un’offensiva su larga scala ( denominata Invasion of Mutasim Billah) su diverse direzioni nella parte settentrionale di Hama. L’attacco è avvenuto con  il supporto di carri armati, cannoni semoventi, ATGM, obici e MLRS . Le milizie di Tharir al Sham (HTS) e gli alleati usano veicoli da combattimento di fanteria e pickup con mitragliatrici di grosso calibro, così come le auto blindate Panther F9. Ad attaccare insieme al gruppo qaedista Tharir al Sham si sono uniti i gruppi pro-turchi Al-Jabhat al-Watania il-Tahrir (Fronte della Liberazione Nazionale) e l’Esercito siriano libero (FSA).

Le forze jihadiste stanno spingendo verso le cittadine cristiane di Mhardeh e Suqailabiyya, attaccando le linee difensive mantenute dalle unità del Partito nazionalista socialista siriano (SNPC) e dalle Forze di difesa nazionali (NDF).  L’evacuazione dei due villaggi cristiani è una misura precauzionale. Esiste infatti il pericolo che Tharir al Sham (al Qaeda) e gli altri gruppi alleati sfondino, replicando stragi di civili già commesse altrove in passato. Durante l’offensiva del 2017 la cittadina cristiana di Mhardeh subì un altro attacco. Ma in quell’occasione resistette e l’esercito siriano sbaragliò le bande salafite che avevano ormai quasi tagliato in due la città.

HTS e alleati, il giorno 6 giugno hanno lanciato colpi di mortaio sulla città di Mhardeh. Le granate hanno colpito anche i villaggi vicini di Jbein, Tell-Milch, Haylane. Così i terroristi hanno sfondato le linee detenute dall’esercito siriano prendendo l’importante  l’altura di  Tel Maleh e gli insediamenti di Jadidah, Hamamiyat, Al-Jubain e Kafr Houd. Queste località erano presidiate da NDF unità dell’ottava divisione e del 5 ° corpo con i  consulenti russi.

Anche le truppe russe hanno lasciato la loro base a Tal Salba (Tal Salba) la sera del 6 giugno, dopo che i jihadisti hanno sparato diversi proiettili di artiglieria nella sua direzione.  Secondo Al Masdar News, durante i combattimenti i jihadisti hanno ucciso più di 20 soldati dell’ esercito siriano SAA.

Intorno alla mezzanotte i miliziani hanno lanciato una seconda ondata di attacco. Aspri combattimenti sono in corso con il supporto dell’aviazione russo -siriana  che stanno effettuando intensi attacchi sulle comunicazioni dei jihadisti nella regione di insediamento di Khan Sheikhun, Sunset e altri .

#Hama: Alexander Ivanov, the spokesman for the Khmeimim airbase used by Russia calling the people of Mhardeh and Suqailabiyya to move temporarily to the city of Hama because of the counter-offensive by #HTS and infiltration.#Idlib #SAA #Syria #Russia

— Rojava Network (@RojavaNetwork) 6 giugno 2019

Opposition is pushing towards #Mahrahdeh now

Town is held by local NDF, 8th Div on r&r, 5th Corps and LOTS of #Russia|ns (not PMCs).

Church bells reportedly ringing right now as the town is on high alert.

— Gregory Waters (@GregoryPWaters) 6 giugno 2019

Il sito Southfront che segue costantemente gli eventi bellici in Siria, comunica quanto segue:

I villaggi di Jibin e Tel Maleh nella parte settentrionale di Hama sono caduti nelle mani di gruppi terroristici alla fine la sera del 6 giugno. [Le truppe SAA si sono ritirate nella seconda linea di difesa].

In precedenza, la coalizione Hayat Tahrir ash-Sham (HTS), e gruppi sostenuti dalla Turchia associati ad Al-Qaida, hanno lanciato un attacco su larga scala su questi due villaggi. L’attacco è stato intitolato in onore di Mutasim Bella al-Madani, un importante leader saudita di al-Qaida, recentemente ucciso dall’esercito arabo siriano (SAA).

Fonti governative hanno confermato che L’SAA si è ritirato da entrambi i villaggi dopo un bombardamento intensivo da parte di HTS e dei suoi alleati. Fonti locali sostengono che l’esercito è mobilitato per respingere l’attacco.
Secondo quanto riferito, HTS e i propri alleati intendono occupare la città strategica di Mhardeh, che si trova a 6 km a sud-est di Tel Maleh. I terroristi hanno bombardato la città più volte nelle ultime ore, il che avrebbe potuto terrorizzare o addirittura far evacuare i civili residenti.

È improbabile che le prossime ore assisteremo a ulteriori risultati da parte dell’HTS e dei suoi alleati, dato che gli aerei siriani e russi stanno effettuando attacchi aerei intensi contro posizioni militanti.

lLa controffensiva governativa è infatti iniziata.

#Hama #Syria
SAA counter offensive has started with intense bombardment by Russian and Syrian Arab Air force.

— Salaar Ali (@Elly_Ammar) 6 giugno 2019

Infatti, SAA ora sta contrattaccando e si concentra su El-Jabin e Tel Maleh, da cui le unità del 5 ° Corpo si sono ritirate ieri.

Anche se a prezzo di importanti perdite ciò che finora stiamo vedendo è che  SAA dopo le ritirate passa a contrattacchi che indeboliscono con grandi perdite da parte delle forze nemiche.

Però questa è una strategia logorante: senza isolare e schiacciare l’area fortificata nella zona di Al-Latamin, la SAA è a rischio di ricevere regolarmente attacchi da quella direzione.

La situazione è complessa e difficoltosa. La politica della ‘terra bruciata’ non è poi così esaltante, soprattutto perché comporta perdite umane e la perdita di preziose risorse. Inoltre, una avanzata lenta da parte di SAA oltre che aumentare le perdite ha anche conseguenze politiche: i jihadisti lamentando ‘perdite di civili’ provocano l’iniziativa della coalizione occidentale, compiacente e ostile. Naturalmente , quest’ultima è la stessa che passa gli armamenti ad al Qaeda alias ‘ribelli’  .

patrizio ricci by @vietatoparlare

AGGIORNAMENTO ULTIM’ORA:

Sembra che collina strategica di Tel Maleh è stata ricatturata da SAA, attendiamo ulteriori conferme.

Tel Maleh is recaptured

— Ali (@CoolHuh_) 7 giugno 2019

Nota a margine:

Sotto assedio da 8 anni, 20.000 cristiani sono bombardati dai terroristi. Nessun media parla di loro. Sono soli a combattere per sopravvivere. Impotenti, hanno visto passare i convogli degli jihadisti trasferiti verso Idlib. 160 Martiri. Civili innocenti, padri e adolescenti, famiglie in lutto.
Qui il video di SOS Chrètiens d’Orient

Tags: HamaIdlibMhardehSuqailabiyya
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Autore

Patrizio Ricci associato Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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