Aleppo: Questa lettera sarà un annuncio di morte?

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Siria. Drammatica corrispondenza da Aleppo, assediata dai ribelli che «minacciano tutto ciò che non è musulmano» 
articolo uscito ieri, 1 settembre, su Le Veilleur de Ninive e tradotto in Italiano da Ora pro Siria.   dai Maristi Blu – Lettera da Aleppo n. 13 (26 agosto 2013)

Coloro che vivono in Siria e  tutti coloro che seguono da vicino le notizie sanno molto bene che dalla Siria non giungono ormai altro che annunci di morte: bambini, adulti, giovani, donne, uomini… Tutti sono minacciati, attaccati, intrappolati, assassinati, rapiti, uccisi e massacrati…

Niente, non una buona notizia, non una notizia che porti un barlume di speranza, non una parola… niente, niente altro che l’ombra della morte che afferra e vince i corpi e le anime…

Le nostre cerimonie sociali sono i funerali…

I nostri luoghi di incontro sono chiese o moschee…

Le nostre preghiere sono per i morti…

I nostri saluti: “Allah yrhamna” “che Dio abbia misericordia di noi”…

Bisogna dipingere un quadro così scuro, una visione di paura e di vergogna affinchè  altri abbiano pietà di noi?

Fino a quando noi potremmo resistere? Perché continuare a rimanere nel paese? E cosa ci aspetta domani? Quale sarà il nostro destino? Dove sarà la nostra prossima destinazione? Come proteggere i nostri bambini? Dove andare con le nostre persone anziane o i malati? Quelli che sono fuggiti dall’inferno sono più felici di noi? Chi ha permesso che noi dobbiamo sopportare l’orrore? Chi è il mandatario? Perché noi? Perché questa ostinazione a trasformare l’uomo e la donna che siamo in oggetto di uccisione?

Come abbozzare una parola di speranza? Dove trovare le parole di consolazione?
proclamata la "Repubblica Islamica d'Irak e di Syria" nel settore orientale dello "Stato di Aleppo"
proclamata la “Repubblica Islamica d’Irak e di Syria” nel settore orientale dello “Stato di Aleppo”

Quale abito scegliere oltre che quello del lutto?

Quali  lacrime versare diverse da quelle dell’addio?
Addio mio paese, Addio my Darling, addio mio amore, Addio mio figlio, Addio mia figlia, Addio papà, Addio mamma…Siamo diventati una parola d’Addio  ?
Sabato, 10 agosto, l’odio e la violenza hanno raggiunto i Maristi Blu con un duro colpo togliendo la vita al Dottor Amine, un vero Marista, un impegnato, un uomo del servizio e della bontà. Il Dr Amine rientrava ad Aleppo dopo un breve soggiorno presso i suoi figli. Rientrava nel paese per i suoi pazienti e per coloro che avevano bisogno di lui. Per lui e per molti altri uccisi ciecamente e gratuitamente, il nostro cuore di Maristi sanguina…

sempre più il popolo innocente e impoverito paga assai caro il prezzo del blocco internazionale e locale. La città di Aleppo continua ad essere divisa… L’unica prospettiva degli abitanti è di sapere se si può oggi rifornire di pane, di acqua, di alimenti deperibili, di latte per bambini… Va detto che il domani non è più nel nostro immaginario… È solo l’oggi. Domani è talmente lontano e può essere così diverso che esso non esisterà più per molti di noi.

Abbiamo davanti altri grandi problemi: l’inverno e il rientro a scuola. Si avvicinano rapidamente… Coloro che erano rifugiati nelle scuole pubbliche dovranno lasciare il posto,  spostarsi di nuovo, partire…
I genitori hanno paura a mandare i figli in classe… E che sicurezza è garantita a loro? Se un mortaio viene a cadere su una delle scuole… Se le strade sono bloccate…
Davanti a questo quadro desolante, i Maristi stanno lottando per rimanere, per quanto possibile, un’oasi…
Persone vengono da noi per condividere la loro preoccupazione, chiedere consiglio, calmare i loro corpi e le loro menti, sapere che è ancora possibile fare affidamento su qualcuno… Alcuni ci mettono più di due ore per arrivare.
I 40 bambini del progetto “Imparare a crescere” finalmente prendono 3 settimane di vacanze. Ciò consentirà alle insegnanti di respirare, formarsi e aggiornarsi per affrontare un nuovo anno scolastico… Al fine di aiutare i genitori a organizzare questo tempo di vacanze, abbiamo proposto due giorni di formazione.
I giovani del progetto « Skill’s School » continuano… Stanno preparando una festa per celebrare la fine delle attività estive con i loro genitori.
Perchè l’orizzonte non sia completamente chiuso, e quindi conservino fiducia in giorni migliori, abbiamo lanciato un nuovo progetto… Così: ‘Imparare inglese’ è iniziato! Esso riguarda la dozzina e più di adolescenti che sono alloggiate presso i Maristi…
Domenica scorsa,i Maristi Blu hanno condiviso la gioia della celebrazione della comunione solenne. Una dozzina di bambini sfollati dal quartiere di “Jebel el Saydeh”.
 Anche se gli alimenti sono sempre più rari (olio, formaggio e latte sono quasi inesistenti e, se si trovano, sono a prezzi esorbitanti), ci sforziamo di continuare a fornire settimanalmente o mensilmente ceste di cibo per i progetti “Sallet el Jebel”, “Orecchio di Dio” rivolti agli sfollati.
Abbiamo aggiunto nei cestini di cibo anche il pane che altrimenti sarebbe disponibile per le famiglie solo dopo una lunga attesa, a volte un giorno intero davanti alla panetteria in interminabili code a rischio di essere feriti da arma da fuoco o colpi di mortaio.

Il progetto ‘Vittime di guerra’ continua a salvare vite innocenti che soffrono le conseguenze di questa follia.

Vogliamo terminare con l’augurio che ha formulato Papa Francesco durante l’angelus di domenica 25 agosto 2013:
“Fermare il rumore delle armi in Siria”.
Fr. Georges SABE per i Maristi Blu
Aleppo è tagliata fuori dal mondo

Aleppo | 1 settembre 2013

 In un momento in cui il mondo intero punta gli occhi e le orecchie  verso l’America , la Francia e il Regno Unito, il cui leader lusingano il proprio ego facendo finta che saranno i salvatori dell’umanità e del popolo siriano , Aleppo è assediata dai ribelli e da al- Djebhat Nosra che minacciano tutto ciò che non è musulmano nella città.Questo pomeriggio , siamo riusciti a raggiungere il nostro corrispondente locale che ci ha informato che tutte le comunicazioni, tranne che per la linea telefonica fissa, sono bloccati con il resto del mondo. Acqua e cibo disperatamente carenti, il chilo di pane che il nostro corrispondente è stato in grado di procurarsi questa mattina è vecchio di una settimana. La popolazione in loco è molto scoraggiata e vuole che le cose cambino , anche a costo di un conflitto più ampio .

Nel frattempo, le potenze occidentali cercano la coalizione che aiuterà ad aggiungere più morti ai morti  già causati.Un grande panico si è impadronito dei cristiani di Aleppo perchè quattro giorni fa i mercenari di Djebhat al- Nosra hanno conquistato la città di Khanasser che era l’unico passaggio per il rifornimento di cibo , farina, olio , ecc …. ed era anche l’unica strada sotto il controllo dell’esercito che permetteva di recarsi in altre città .
A questa grande preoccupazione, si uniscono le minacce degli interventi esteri degli Stati Uniti e dei turchi.

Ad Aleppo i panifici sono chiusi per mancanza di farina e olio , le verdure sono scomparse dal mercato , l’acqua è diventata scarsa e interruzioni di corrente si ripetono più e più volte. Pregate!Pregate , pregate, pregate costantemente per sostenere i nostri fratelli di Aleppo.E per quelli fuori della Siria: che esprimano la loro insoddisfazione verso la politica dei loro governi farisei.
Quanto a voi fratelli e sorelle che non avete lasciato Aleppo, pur nel mezzo di ansia e di panico siate fiduciosi nel Signore , perchè , voi e tutti noi discepoli di Cristo in Aleppo e altrove, noi continueremo un giorno la nostra vita al di là della gioia totale di essere salvati da Dio , il nostro Dio , il Dio vero .
http://www.leveilleurdeninive.com/p/special-syrie.html#alepcoupedumonde
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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