SIRIA – Damasco: gli USA ‘ricondizionano’ gli elementi dell’ISIS per usarli contro le truppe siriane

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SIRIA – L’antico metodo di usare i terroristi per contrastare i nemici, è ampiamente utilizzato dagli USA. E’ stato fatto in Afghanistan contro i sovietici, creando al Qaeda. E poi costantemente in Iraq, Libia ed in Siria. Fino ad oggi.

L’agenzia SANA riferisce che il 19 settembre elicotteri dell’aeronautica statunitense hanno trasportato, alla loro base di Al-Shaddadi, nella provincia di Hasakeh, nel nord-est della Siria, due gruppi di militanti di 60 persone ciascuno.

Sempre secondo Sana si tratta di militanti che avevano combattuto nelle fila del gruppo terroristico dello Stato islamico (ISIS).

Questi elementi saranno destinati ad effettuare un addestramento per la ‘riqualificazione’, ovvero un ricondizionamento funzionale ad inserirli nelle fila di un altro gruppo di militanti antigovernativi, il gruppo “Jaysh al-Ashair“. Questo gruppo è utilizzato utilizzate dal comando statunitense per condurre operazioni di guerriglia contro le forse governative, nel nord-est della Siria. La maggior parte degli ex detenuti ha la cittadinanza irachena, tra loro ci sono anche cittadini dell’Arabia Saudita e tunisini.

Contrariamente a quando si pensa , spesso i governativi subiscono perdite e vengono ingaggiati da questi elementi o non dell’ l’ISIS, anche se sono gli stessi. Del resto ha poco senso dire  ‘militanti dell’ISIS’ quando questi elementi cambiano continuamente casacca, a secondo della convenienza del momento. E’ stato questo il caso quando i curdi avanzavano per liberare il nord della Siria e le tribù locali passate all’ISIS, decisero di passare con i curdi della neonata Syrian Democratic Force (SDF) controllata dagli USA.

Secondo il quotidiano SANA, circa 60 militanti sono stati fatti uscire da una prigione nella città di Qamishli, dove erano tenuti sotto la protezione dei curdi delle Forze Democratiche Siriane (SDF) dopo la sconfitta delle bande ISIS nel 2019.

Secondo fonti dell’agenzia SANA, almeno tre ex membri dell’ISIS hanno ricoperto in passato posizioni di rilievo nella sua struttura regionale, uno di loro era a capo delle forze di polizia a Deir ez-Zor, l’altro del dipartimento degli affari penitenziari e il terzo era responsabile delle finanze .

SANA ricorda che il precedente gruppo di militanti è stato portato dagli americani ad Al-Shaddadi a giugno dalla prigione di Sanawiya, situata nel centro amministrativo di Al-Hasseq. Ad aprile, almeno 70 ex mercenari ISIS sono fuggiti dalla prigione di Gouveyran, anch’essa controllata dai combattenti delle SDF, e sono stati trasferiti in una base della coalizione filo-occidentale ad Al Tanf, al confine tra Siria, Iraq e Giordania.

Le SDF, supportate dagli Stati Uniti, controllano le regioni nordorientali della Siria, dove sono concentrati i principali giacimenti petroliferi. Inoltre, la provincia di Hasake è considerata il granaio del paese. Dal 2015, il comando statunitense ha stabilito nove basi nel nord-est della Siria, e le truppe statunitensi di stanza stanno aiutando in loco le SDF nella lotta contro le bande di terroristi ISIS, che si sono intensificate di recente.

Come riportato dalla pubblicazione russa EADaily , all’inizio di agosto, le forze armate statunitensi hanno trasportato 40 combattenti del gruppo terroristico dello Stato Islamico dalle carceri alla loro base nella provincia di Hasake, nel nord-est della Siria. Secondo l’agenzia SANA, si trattava di prigionieri provenienti dalle carceri delle unità arabo-curde SDF, essi sono stati inviati nella città di Shaddadi.

È stato anche indicato che tra i militanti rimossi c’era il comandante dei gruppi di spionaggio dell’Isis e uno specialista nella fabbricazione di ordigni esplosivi. Secondo l’agenzia, le forze statunitensi hanno trasportato i militanti per usarli per portare a termine i loro piani nella regione.

Le autorità siriane considerano la presenza militare statunitense “occupazione illegale, che si accompagna alla rapina di risorse naturali appartenenti al popolo siriano”.

Fonte: EurAsia Daily

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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