#Siria: dal 2012 i servizi segreti occidentali appoggiano i jihadisti

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Numerosi consiglieri appartenenti a vari paesi della coalizione antiterrorismo dal 2012 operavano in Siria  inseriti nella strutture operative terroristiche per dare man forte alle operazioni militari tramite la propria supervisione e supporto di intelligence.

Secondo quanto riferito dall’ex agente della CIA, Doug Laux, in una intervista trasmessa da NBC News, i servizi segreti statunitensi nel 2012 avevano già pronte 50 opzioni per intervenire direttamente per destituire Assad. Tutte quelle opzioni furono però scartate dal presidente Obama che preferì armare ed addestrae i ribelli siriani.
Tuttavia, il supporto diretto della CIA e dei vari servizi segreti dei paesi coinvolti (i cosiddetti ‘amici della Siria’), è comunque andato avanti aumentando sensibilmente nel tempo.
In varie occasioni, questa collaborazione è venuta alla luce: nel 2012, l’esercito siriano, nel prendere la roccaforte degli insorti nel quartiere di Bab Amr, a Homs, fece più di 1.500 prigionieri, la maggior parte stranieri. Tra questi, una dozzina di francesi chiesero lo status di prigioniero di guerra fornendo la loro identità, il grado e il corpo di appartenenza. Tra loro c’era un colonnello del servizio trasmissioni della DGSE (Direction générale de la sécurité extérieure).
Più recentemente il giorno 20 settembre ”navi da guerra russe nel Mediterraneo hanno sparato 3 missili Kalibr sul centro di coordinamento operativo degli ufficiali stranieri nella regione di Dar al-Iza, ad ovest di Aleppo presso il jabal Saman, eliminando 30 ufficiali israeliani e occidentali“ (Alalam news).Secondo fonti militari governative si tratta di ufficiali degli Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Qatar e Regno Unito ed Israele. Il loro compito era quello di dirigere gli attacchi dei terroristi su Aleppo e Idlib.
Tale collaborazione è andata avanti nel tempo. L’ultimo episodio evidenziato risale a maggio 2016:  Veteran Today  in un articolo riferisce della cattura da parte di Hetzbollah di un agente della CIA in una zona montagnosa al di fuori di Aleppo. L’ufficiale della CIA era inserito in un centro di comando situato sul monte Simeon. La centrale operativa era appartenente al gruppo terroristico al Nusra (da poco discostatosi da al Qaeda per ragioni di opportunità politica ma senza mutare matrice ideologica e finalità perseguite). La CIA all’epoca negò l’appartenenza dell’americano all’organizzazione ma tuttavia  negoziò la sua liberazione tramite terze parti.
Lo stesso giornale informa che analoga cattura di agenti stranieri si era verificata anche in Iraq nell’ottobre 2015. In quell’occasione, era stato catturato un consigliere israeliano al seguito di Isis. Queste segnalazioni non meravigliano ormai più di tanto dato che è noto ormai il supporto sempre più diretto degli Stati Uniti e della coalizione occidentale anti-Assad ai jihadisti.

LPL News 24

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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