Siria campo di Al-Hol: uccisioni arbitrarie e bambini che muoiono di fame e di freddo

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Oggi, le Nazioni Unite hanno espresso estrema preoccupazione per la crescente portata della violenza nel campo siriano di Al-Hol [in area sotto controllo delle milizie filo-statunitensi e in area interdetta alle forze governative siriane – nota VP News], dove hanno trovato rifugio più di 60mila rifugiati, per lo più donne e bambini. Vivono senza alcuna ausilio di base per sopravvivere, e muoiono di fame e di freddo. Inoltre, ultimamente nel campo, gli omicidi sono diventati più frequenti .

“L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari è seriamente preoccupato per il deterioramento delle condizioni di sicurezza nel campo di Al-Hol … Tra il 1 ° e il 16 gennaio, le Nazioni Unite hanno ricevuto segnalazioni dell’uccisione di 12 tra siriani che vivono nel campo, compreso un rifugiato iracheno. Un’altra persona è rimasta gravemente ferita a seguito dell’attacco ”, ha detto l’Ufficio in una nota.

Il campo di Al-Hol , situato nel nord-est della Siria vicino al confine con l’Iraq, ospita 62.000 persone. Più dell’80% di loro sono donne e bambini fuggiti dai territori liberati dall’ISIS. Tra gli abitanti di Al-Khola – il 48 per cento dei rifugiati iracheni, il 38 per cento – siriani e il 14 per cento di donne e bambini di 60 paesi. Complessivamente, i bambini di età inferiore ai 18 anni costituiscono il 66% dei residenti del campo.

Molti hanno subito traumi legati alla violenza e nel corso dello sfollamento. Ma ancora oggi persone nel campo   vengono  uccise e mutilate davanti agli occhi degli altri rifugiati. La situazione nel campo è così pericolosa che mette a repentaglio la capacità dell’ONU e dei suoi partner delle agenzie umanitarie di fornire in sicurezza aiuti ai residenti, di cui c’è molto bisogno durante i freddi mesi invernali.

Le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite lavorano con i loro partner per fornire ai residenti del campo articoli per l’igiene, acqua, tende, coperte e cibo e assistenza medica di eemergenza.

Oggi, il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per la Siria Imran Riza e il coordinatore umanitario regionale Muhannad Hadi hanno rilasciato una dichiarazione congiunta chiedendo la protezione delle persone ad Al-Hol e la creazione di un ambiente sicuro per gli operatori umanitari .

E’ stato ancora ribadito la necessità di reinsediare le persone dal campo, anche accelerando il rimpatrio degli stranieri, assicurando nel contempo che il loro ritorno in patria sia volontario.

Glob News

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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