Siria: a Daara alcuni militanti non vogliono arrendersi (ma non vogliono neanche andare a Idlib…)

Un convoglio della polizia militare russa è entrato nel distretto di Daraa al-Balad della provincia siriana di Daraa per monitorare l’attuazione del cessate il fuoco tra le forze governative e i militanti che si sono rifiutati di deporre le armi. Inoltre, la parte russa monitorerà il rispetto del recente accordo tra i capi dei clan e i militari: entro due giorni, gli islamisti radicali devono lasciare il distretto e recarsi nel territorio controllato da gruppi filo-turchi nel nord della Siria. Per questo, i militari delle Forze armate della Federazione Russa  e della Repubblica Araba Siriana hanno aperto il checkpoint di Al-Saraya. Successivamente, le truppe governative dell’8 Divisione entreranno a Daraa Al-Balad.

Negli ultimi mesi si sono verificati combattimenti nel sud-ovest della Siria. Decine di persone da entrambe le parti sono rimaste vittime degli scontri. Durante questo periodo, la Russia ha cercato di portare le parti opposte al tavolo dei negoziati. E solo pochi giorni fa sono comparsi i primi risultati.

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Tuttavia  combattenti nell’area di Daraa al – Balad della città di Daraa  non vogliono essere evacuati a Idlib, come era stato proposto (perchè non vogliono nemmeno consegnare le armi).
Questi militanti intanto usano i mortai per costringere all’insurrezione gli altri quartieri di Deraa.

Tuttavia, sembra che sia solo questione di tempo, perchè i militanti
A) hanno subito perdite, non hanno rinforzi
B) durante l’assedio, i militanti hanno cominciato a rimanere senza carburante, lubrificanti e viveri.
C) non sono riusciti a sollevare una rivolta estesa in tutta Deraa.
E non è chiara la situazione con le città ove si trovano altri militanti che hanno trovato un accordo, ovvero quelli dislocati in Tasil, Tafas, Navoi

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Precedenti: a fine luglio Daraa al-Balad è stata assediata dall’esercito siriano per oltre un mese. L’assedio è iniziato dopo che Daraa al-Balad ha rifiutato di accettare i risultati delle elezioni presidenziali siriane di maggio.

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L’accordo prevedeva che i residenti di Daraa al-Balad dovessero consegnare una certa quantità di armi leggere e consentire all’esercito siriano di installare tre posti di blocco di sicurezza all’interno della città. In cambio il le forze governative avrebbero concesso la grazia agli insorti, avrebbero tolto l’assedio, avrebbero ritirato ritirava le proprie forze dalla città e disarmato le milizie locali sostenute dal governo.

Ma i residenti avevano consegnato solo circa 60 armi leggere e danneggiate , quindi inservibili e non sufficienti per rispettare l’accordo. Successivamente agli irriducibili è stato offerto di raggiungere Idlib ma questi non hanno accettato.

La situazione sta situazione sta ulteriormente precipitando. Durante il giorno, i ribelli invitano i mediatori russi, e promettono di non inasprire lo scontro. Poi, nel cuore della notte, avviene un attacco a un posto di blocco dell’esercito, poi la mattina dopo invitano di nuovo i russi.

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Il 2 luglio 2021, i residenti portano cartelli e manifesti durante una protesta a Daraa al Balad, si chiede di revocare l’assedio imposto il 23 giugno 2021. (Lornce Alakrad)

Di conseguenza l’esercito siriano – che ha continue perdite – è furioso ma non condurrà un’operazione completa fino a quando la Russia non annuncerà che ogni tentativo per arrivare ad un accordo è esaurito. Anche il re di Giordania ha di recente incontrato Putin, ed hanno parlato di questa situazione molto pericolosa.

La soluzione è semplice, gli insorti a Daraa dovrebbero prendere l’autobus verso nord o combattere fino alla morte. Prolungare questo conflitto a fasi alterne causerà solo più problemi agli innocenti in quelle aree quando inevitabilmente vengono colpiti dalle munizioni.

Il capo della polizia provinciale di Daraa, Dirar al-Dandal, ha riferito a SANA che gli insorti hanno sparato 14 colpi di mortaio la scorsa notte nel quartiere di Al-Kashef, nella zona industriale e nell’area di Garaz, causando danni agli edifici residenziali e alle infrastrutture. Inoltre, gli insorti hanno sparato contro le posizioni dell’esercito arabo siriano alla periferia di Daraa Al-Balad da mitragliatrici, i militari hanno risposto alla fonte del fuoco.

@vietatoparlare

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