“Senza Putin, la Siria avrebbe cessato di esistere”: intervista a padre Daniel

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DI ERIC VAN DE BEEK

pubblicato in Italia da Ora Pro Siria

Secondo il fiammingo Padre Daniel Maes, che è vissuto in Siria dal 2010, la copertura giornalistica della guerra siriana è basata sulle menzogne. Il problema non è il presidente Bashar al-Assad , ma i nostri politici che sostengono ISIS e Al Nusra, al fine di rovesciare il governo siriano. “I veri capi terroristi sono in Occidente e in Arabia Saudita”.

Il 79novenne padre Daniel Maes è tornato nel suo paese natale il Belgio. Risiede nell’abbazia norbertina del villaggio fiammingo di Postel, che ha lasciato per la Siria nel 2010, quando il paese non era ancora in guerra. A Qara ha vissuto momenti difficili, quando il paese di 25.000 anime è stato invaso da un esercito ribelle di circa 60.000 uomini. Ora è in vacanza in Belgio per recuperare le sue forze dopo essersi ammalato in Siria (“ho pensato: è finita”), dove non poteva più tollerare la cucina locale. Ma anche per dire alla gente in Occidente la “vera storia” sulla Siria, in quanto non lo sto ascoltando per conto dei media mainstream. A metà giugno ritornerà, le valigie piene di generi di soccorso per la popolazione siriana bisognosa. Ho incontrato padre Maes la settimana scorsa ad Anversa. Questa settimana tornerà al suo monastero in Siria.ì

Lei vive in un monastero che risale al VI secolo dC (1), in un paese lontano da casa. Come ci è arrivato?

Sono arrivato a Qara su invito della Madre superiora, suor Agnes-Mariam. È un personaggio notevole. Per anni ha vagato nel mondo come un hippie. Ha il dono di saper modernizzare la vita monacale pur mantenendo la sua autenticità. Nel monastero di Mar Yakub ho trovato quello che avevo cercato per tutta la mia vita: entusiasmo carismatico, apertura ecumenica, lavoro missionario e cura dei poveri. Il monastero era un rudere quando Madre Agnes-Mariam ci è “inciampata” sopra, e sotto la sua guida dal 2000 è stato splendidamente restaurato. Sono venuto come turista, e lo avrei lasciato come turista, ma Agnes-Mariam mi ha chiesto se volevo organizzare un anno propedeutico, una preparazione alla formazione sacerdotale, il primo seminario cattolico di tutta la Siria e così sono rimasto.

Qual è stata la sua impressione della Siria prima dello scoppio della guerra?

Era un bel paese. Come mi aspettavo, non c’era libertà politica. Tuttavia sono rimasto piacevolmente sorpreso. Ho molto apprezzato l’ospitalità orientale, e ho sperimentato una società pacifica e ordinata come non avevo mai sperimentato prima nel mio paese o altrove. Il furto e l’arroganza erano praticamente inesistenti. I molti diversi gruppi religiosi ed etnici vivevano in armonia tra loro.

Una foto tratta dal nuovo libro “Obiettivo sulla Siria” del fotografo Daniel Demeter che

riprende con vividi dettagli la vita prima della guerra civile del 2011 (2)

Il paese non aveva un debito pubblico e non c’erano persone senza fissa dimora. Tuttavia oltre due milioni di rifugiati provenienti da paesi vicini, come l’Iraq, sono stati curati e trattati come i nativi siriani.

Inoltre, la vita quotidiana era molto poco costosa, come il cibo. Le scuole, le università e gli ospedali erano gratuiti anche per noi stranieri. Ho parlato con un chirurgo francese che mi ha detto che gli ospedali in Siria erano migliori di quelli in Francia.

Come è cominciato il conflitto in Siria? L’opinione prevalente in Occidente è che le prime proteste a Homs siano iniziate pacificamente, e che poi ci fu una escalation perché il governo reagì con la violenza.

Questa è una totale assurdità. Ho visto con i miei occhi come questa cosiddetta rivolta popolare è iniziata a Qara. Un venerdì sera, nel novembre 2011, ero diretto alla canonica dove ero stato invitato, quando ho visto un gruppo di una quindicina di giovani alla moschea centrale. Gridavano che Assad era un dittatore, e che doveva andarsene. E ho visto altri giovani che ne riprendevano le foto. Facevano un gran baccano; mi dava i brividi. Ne ho riferito al parroco, ma lo sapeva già. Mi disse: “Da qualche tempo degli uomini sono venuti da fuori della Siria a rumoreggiare, e invitano i nostri giovani a scattare foto e video. Se poi consegnano i filmati ad Al Jazeera ricevono del denaro”.

Questo è accaduto nello stesso momento in cui sono iniziate le violenze a Homs?

Deve essere stato in quel periodo. Il padre olandese Frans van der Lugt, che viveva a Homs e che fu successivamente ucciso lì, aveva anche osservato e riferito nelle sue lettere (3) che non era stata la polizia a cominciare a sparare, ma i terroristi che si nascondevano tra i manifestanti.

Il ministro degli esteri olandese Bert Koenders ha dichiarato (4) che Assad dovrebbe essere perseguito dal Tribunale penale internazionale dell’Aia per crimini di guerra.

Koenders è esattamente come gli altri cosiddetti leader europei. È un ragazzotto ritto in piedi come se fosse un imperatore, senza rendersi conto che è nudo. Chiunque con mezzo cervello può accorgersi che è un fantoccio degli americani che gli dicono esattamente cosa dire e non dire.

Chi serve gli interessi di potenze straniere e distrugge la vita delle persone di altre nazioni è un leader terrorista, indegno del nome di statista.

Assad non ha mai fatto qualcosa di sbagliato?

Si guardi l’attacco di gas venefici a Goutha (5), vicino a Damasco, nel 2013, di cui Assad è stato immediatamente accusato. È così difficile da capire che dietro c’erano i terroristi?

Un anno prima dell’attacco coi gas, Obama ha detto (6) “L’uso di armi chimiche rappresenta una linea rossa”. In quel momento ogni giornalista deve aver pensato: “Proprio come il presidente Bush, che ha detto: «Entro 48 ore, le armi di distruzione di massa dell’Iraq devono venire fuori»”.

Ma ancora una volta si sono lasciati ingannare.

Una commissione d’inchiesta internazionale è stata inviato a Damasco, accompagnata dai media di tutto il mondo, e proprio dopo il loro arrivo c’è stato, praticamente sotto al naso, questo enorme attacco coi gas venefici. Che tempismo!, non le pare? Tra tutti i posti, proprio a Ghouta, una zona disabitata da dove le persone erano fuggite molto tempo prima. E nel giro di un paio d’ore saltano fuori le immagini di camere con bambini che stanno morendo. Immagini di qualità hollywoodiana. Alcune è stato dimostrato essere state riprese molto tempo prima, le altre due ore dopo l’attacco. Da nessuna parte una madre in lacrime da vedere. Tuttavia la disperazione di madri e padri c’è stata. Ma non vivevano a Ghouta. Vivevano a 200 chilometri di distanza, nei villaggi intorno a Latakia. Hanno riconosciuto i loro figli nelle immagini. Due settimane prima dell’attacco coi gas asfissianti, i loro villaggi erano stati attaccati da terroristi che avevano rapito i loro figli. E così, questi bambini nelle foto erano proprio quelli rapiti di Latakia, uccisi per offrire supporto ai media. Come è possibile che ci siano stati così tanti giornalisti così stupidi da non capire il gioco? Tutto questo è stato ben documentato nel rapporto (7) di Madre Agnes-Mariam.

Lei pensa che proprio non ci siano crimini di guerra commessi dalle autorità siriane? A febbraio, Amnesty International ha pubblicato un rapporto (8sulle esecuzioni di massa in una prigione vicino a Damasco.

Se, da giornalisti, si vuol sapere cosa sta realmente accadendo in Siria, si deve venire e scoprirlo da soli invece di leggere i report di Amnesty. E chiedo: come è possibile che un presidente che commette tanti crimini di guerra contro il suo popolo possa impedire per così tanto tempo di essere ucciso in un paese affollato di terroristi che vogliono finirlo? E come mai in Siria si possono vedere così tante persone con la foto di Assad sul lunotto posteriore della loro auto?

Il viso di Assad dipinto sul vetro di una macchina parcheggiata in una

zona distrutta in Siria (Fonte: Business Insider)

I cristiani, gli sciiti, i drusi e gli alawiti, forse. Ma anche i sunniti?

Assolutamente. La stragrande maggioranza dei sunniti sono con Assad. E se si va a Tartus, dove vivono molti sunniti, si vedranno non solo le immagini di Assad, ma anche di Putin.

Per il rapporto di Amnesty sulla prigione di Saydnaya, sono stati intervistati decine di testimoni.

Questo è un falso. L’ultima storia è che Assad ha cremato migliaia di persone in quella prigione. Questo non può essere vero. Questa prigione è molto piccola, non avrebbe mai potuto farlo in breve tempo.

Amnesty ha detto che non è in grado di confermare (9) la storia statunitense delle cremazioni.

Ma non l’hanno neanche confutata. E nel frattempo, i media hanno ripetuto questa ridicola affermazione così spesso che il pubblico ha cominciato a credere che fosse la verità.

Come vede il ruolo del giornalismo? Come è possibile la loro visione sulla Siria sia così diversa dalla sua?

Per rispondere è necessario leggere il libro del giornalista tedesco Udo Ulfkotte, Giornalisti comprati (10), che ha raccontato la sua esperienza. Se si va contro la narrativa dominante, e non si segue la sceneggiatura, sarà inevitabile scontrarsi con i Poteri costituiti. Ed essi vi metteranno fuori mercato.

In un certo senso posso capire questi giornalisti. Spesso hanno una famiglia di cui devono prendersi cura.

Ma è oltre le mie capacità di comprensione come un’organizzazione come Pax Christi possa sostenere l’assassinio dei cristiani siriani. Agendo in nome della comunità ecclesiale, promuovono questi cosiddetti “ribelli moderati”. In questo modo si sono messi completamente contro i cristiani, i vescovi e patriarchi della Siria.

Ho sentito un discorso di un cosiddetto esperto di Medio Oriente di Pax Christi. Alla fine della sua conferenza, ha dichiarato le sue fonti. Erano: Al Jazeera, Al Jazeera e Al Jazeera.

Perché pensa che così tanti paesi vogliono sbarazzarsi di Assad?

Nel 2009, il Qatar ha chiesto a Bashar al-Assad di consentire la costruzione di un oleodotto attraverso la Siria (11) verso il Mediterraneo. Assad ha risposto, “Non abbiamo intenzione di farlo perché stiamo già lavorando con la Russia e l’Iran su un gasdotto simile”.
Poi è iniziata la guerra. Non nel 2011.

Non dobbiamo dimenticare: Homs è un luogo importante per il passaggio del gasdotto. Non è un caso che la violenza è iniziata proprio lì, e Al Jazeera, la tv del Qatar, era sul posto.

E gli altri paesi? Perché trattano Assad con tanta ostilità?

Per l’Occidente era inaccettabile che la Siria fosse ancora uno dei pochi paesi con una banca centrale veramente indipendente e che il paese non avesse un debito pubblico e quindi non necessitasse di essere “salvato”.

E i turchi. Vogliono solo far rivivere l’impero ottomano. È scandaloso quello che hanno fatto ad Aleppo. La città di

Aleppo è stato il cuore industriale della Siria. I turchi hanno smantellato in pochi giorni tutte le fabbriche (12)  e le hanno trasportate in Turchia.

Israele è anche un motore molto importante dietro il conflitto. I sionisti vogliono uno stato ebraico esclusivo dal Nilo all’Eufrate (13). Vogliono tritare la Siria in un gruppo di piccoli Stati deboli, in lotta tra loro. Allo stesso modo del vecchio motto romano: divide et impera. Gli israeliani bombardano (14) la Siria, curano i terroristi feriti (15) e liriforniscono di armi (16).

Sono convinto che il sionismo sia un male per l’ebraismo come lo è l’ISIS per l’Islam. Ma non lo dica ad alta voce, molti protestanti potrebbero prenderla per il diavolo.

Gli israeliani dicono (17che hanno preso parte al conflitto a causa della presenza delle milizie di Hezbollah.

È vero. Ma Hezbollah è uno dei più grandi movimenti di resistenza. Ho parlato con i giovani di Hezbollah, ed essi dicono, “Abbiamo fondato la nostra organizzazione quando i sionisti sono venuti a dar la caccia e ad uccidere le nostre famiglie. Perciò dobbiamo aiutare coloro che sono oppressi allo stesso modo”.

Israele considera Hezbollah come un’organizzazione terroristica.

È anche grazie a Hezbollah che tanti cristiani e gli altri siriani sono ancora vivi. Sono venuti in nostro soccorso nelle nostre ore più buie. E lo stesso vale per l’esercito siriano e i russi. Se nel 2015 Putin non fosse venuto, la Siria di certo avrebbe cessato di esistere.

Si dice (18) che i russi siano venuto in Siria per annetterla alla loro sfera di influenza.

Sicuramente ci saranno degli interessi personali. Ma Putin è un vero cristiano, che vuole difendere il cristianesimo. E vuole anche un ordine mondiale multipolare, un ordine nel quale nessun paese domini gli altri. Per Putin è irritante che gli americani non rispettino le norme internazionali. Hanno rovesciato il governo ucraino, e poi hanno avuto il coraggio di dire che i russi hanno replicato in modo aggressivo. La Siria è un paese sovrano. Questo è ciò che sottolinea Putin. Ha anche detto (19): “Noi non siamo lì per proteggere Assad, ma per l’indipendenza della Siria”. La Russia non vuole un altro Stato fallito, come l’Iraq e la Libia. E non dimentichiamo: l’esercito russo è l’unico esercito straniero presente in Siria con il consenso del governo siriano. Come sono gli altri paesi che stanno lì? Gli americani? I francesi? I sauditi? Non hanno il diritto di essere lì. Stanno lavorando per la distruzione della Siria.

Fonte: New Outlook Orientale

I governi occidentali dicono che stanno combattendo l’ISIS. Ne dubita?

Si ricorda quelle immagini hollywoodiane dell’ISIS che entra in Siria? Una colonna infinita di nuove Toyota (20). Si stavano muovendo attraverso il deserto come anatre in fila. Non sarebbe stato un colpo da mastri farle sparire dalla faccia della terra se l’Occidente lo avesse veramente voluto? Ma questo non è accaduto. Perché no? E come hanno ottenuto quelle Toyota? Chi gliele ha date?

La cosa che sentiamo molte volte è che l’ISIS ottiene (21) accidentalmente delle armi che sono destinate a moderati che non esistono, e che per errore le truppe del governo siriano vengono bombardate (22). Di tanto in tanto gli USA e i loro alleati uccidono alcuni militanti dell’ISIS, ma queste sono null’altro che eccezioni.

I cristiani sono una minoranza in Siria. Come vedono la violenza dell’ISIS, di Al Nusra e degli altri gruppi? Come un problema di Islam?

Innanzitutto, essi considerano questi gruppi terroristici come uno strumento politico dell’Occidente, per dividere la Siria e portare al cambiamento di regime. E non solo i cristiani, i musulmani in Siria sono dello stesso parere. Si vergognano dell’ISIS e di Al Nusra. Dicono: “Questo non è l’Islam”.

Come vede la violenza nell’Islam?

L’Islam è ambiguo. Il Corano contiene bellissimi versi sulla pace. Ma nel Corano si dice anche che i non credenti, i non-musulmani, devono essere uccisi.

Sia la Bibbia che la Torah non sono esenti da violenza.

È così. Ma le imperfezioni del Vecchio Testamento si sono evolute in quello Nuovo. E, quanto al Corano, si potrebbe dire che è l’Antico Testamento senza lo spirito di quello Nuovo.

Gesù ha detto: “Io non vengo a portare la pace, ma la spada”.

Se uccidi o ferisci qualcuno con la spada, poi in tutto il cristianesimo nessuno dirà: “Quell’uomo sta seguendo il Vangelo”. Ma se un musulmano si fa esplodere in mezzo a un grosso gruppo di persone, poi ci sono musulmani che diranno: “io dovrei effettivamente fare anche questo, ma non ne ho il coraggio”.

Ma le sue esperienze in Siria con i musulmani sono prevalentemente positive?

Sono sempre stato trattato con la stessa ospitalità dai musulmani come dai cristiani. La Siria è uno Stato laico. I siriani si considerano innanzitutto come i siriani, e in secondo luogo come cristiani, sunniti, drusi, alawiti o sciiti. Ciò è chiaramente visibile nel governo siriano. Ci sono ministri di varie religioni. Ognuno può essere sé stesso. L’armoniosa cooperazione tra le popolazioni è sempre stata caratteristica della Siria. Si vedono tutti come una sola famiglia. Ho anche incontrato un colonnello dell’esercito siriano, un sunnita, che mi ha chiesto se volevo benedirlo prima di partire per Aleppo.

Cosa ne pensano i cristiani di Siria del sostegno dei governi occidentali ai gruppi jihadisti?

Duole il fatto che i loro compagni cristiani in Occidente li abbiano abbandonati. Essi semplicemente non capiscono.

Forse ci sono cristiani in Siria che accettano il fatto che l’Occidente sostiene i gruppi armati?

Non conosco persone del genere, ma se ne cercate, forse ne troverete. Ci sono sempre eccezioni alla regola, ma il siriano medio è contrario a qualsiasi sostegno occidentale a qualsiasi gruppo armato.

È in contatto con dei politici nell’Unione Europea?

Ho parlato con Herman van Rompuy, nel 2012, quando era presidente del Consiglio Europeo. Ho avuto l’impressione che sapesse a malapena dove fosse la Siria. Tutto quello che sapeva dalla Siria era basato su rapporti che descrivono il Paese come la più terribile dittatura del mondo. Quell’incontro mi ha veramente deluso. Quando gli ho detto che nella mia esperienza Assad è stato sostenuto da un’ampia maggioranza della popolazione, anche dalla parte sunnita, mi ha guardato come se avessi commesso un sacrilegio. Mi è sembrato che fosse preoccupato principalmente dal problema: “Come non fare un passo su quelle 28 paia di piedi del Consiglio Europeo”.

Ho letto (23) che nei Paesi Bassi, i partiti cristiani hanno votato a favore di una proposta per smettere di sostenere il Free Syrian Army, ma il Partito per la Libertà di Geert Wilders ha votato contro (24). Lo capisce? È forse perché sono sionisti? Se sei contro l’Islam radicale, perché voti per il sostegno ai terroristi islamici in Siria?

Molti siriani sono fuggiti in Libano e in Siria in aree controllate dallo stato siriano. Cosa distingue questi rifugiati da chi fugge in Occidente?

Tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di fuggire in zone controllate dall’esercito governativo lo hanno fatto, ad eccezione di quelli che non hanno visto alcun futuro in Siria.

I giovani che lasciano la Siria per l’Europa vengono criticati. Gli europei si chiedono: Perché non stanno combattendo per il loro paese, per proteggere le loro madri, le sorelle e gli altri membri della famiglia?

Si tratta di una manipolazione organizzata. Quei giovani sono stati attirati verso l’Europa perché l’Europa deve essere islamizzata.

Un giovane può arruolarsi nell’esercito siriano? Esiste un obbligo di servizio?

Sì, l’unico modo per sfuggire l’esercito è quello di nascondersi o di lasciare il paese. D’altro canto, molti uomini anziani si sono offerti come volontari.

L’Occidente ha dichiarato il boicottaggio contro la Siria. Come riescono a sopravvivere i siriani?

Moltissimo aiuto è introdotto nel paese tramite la carità. Ma, con mia sorpresa, poco prima della mia partenza dalla Siria, ho visto dei farmaci prodotti ad Aleppo. Così, nonostante tutta la devastazione, lì sono riusciti a ripartire.

In una precedente intervista, lei ha espresso la speranza che il presidente Donald Trump potrebbe apportare modifiche alla politica degli Stati Uniti. È ancora così pieno di speranza nei suoi confronti?

Trump durante la sua campagna elettorale ha detto ciò che qualsiasi persona sana di mente avrebbe detto al suo posto: “Dobbiamo smettere di fornire armi ai gruppi che combattono (25) in Siria perché non sappiamo chi siano. Dobbiamo smettere di intervenire (26) nei paesi sovrani. E cerchiamo di combattere il terrorismo assieme alla Russia (27)”. È stato pieno di speranza. Ma poi è finito sotto attacco dello Stato profondo, i veri dominatori del Paese. Ha sparato quei missili (28) in un certo aeroporto militare in Siria, probabilmente sotto la pressione dello Stato profondo. Tuttavia, ha informato i siriani, così è stato fatto poco danno. La maggior parte dei velivoli erano già distanti e la metà dei missili non sono nemmeno arrivati. Il giorno successivo l’aeroporto era ancora operativo.

Lei è in vacanza in Belgio. Sta per andare in Siria con un cuore in pace? Ha passato dei momenti difficili.

Nel 2013, Qara stata conquistata da un enorme esercito di decine di migliaia di terroristi. Avanzavano per le strade sparando. Ci siamo nascosti nei sotterranei del monastero. Dopo una settimana, l’area è stata liberata dall’Esercito Siriano. Erano solo 200 uomini! Hanno spinto i terroristi in Libano, un gruppo dopo l’altro. Questo perché i terroristi non costituiscono un’unità. Si sono combattuti l’uno con l’altro. Tuttavia, non c’è alcuna spiegazione umana al motivo per cui i terroristi non hanno preso il monastero quando sono arrivati.

Non ha avuto paura in quei momenti?

La maggior parte di noi non ha avuto alcun timore anche quando abbiamo pensato: “è finita”. Inoltre, non avevamo il tempo di preoccuparci, perché c’erano bambini, donne e disabili di cui abbiamo dovuto prenderci cura. C’era anche un bambino che è nato mentre eravamo nascosti. Tutti erano molto preoccupati per gli altri. I bambini dovevano essere tenuti occupati. Abbiamo giocato, abbiamo pregato e cantato. Dopo un paio di giorni, non avevamo più acqua, solo il latte e a fine settimana ha iniziato a nevicare. Questo è stato l’inizio della fine dell’assedio.

Eric van de Beek ha studiato giornalismo all’Università Windesheim di Zwolle, e filosofia presso l’Università di Amsterdam. Per anni ha lavorato come giornalista per il principale settimanale olandese Elsevier . Attualmente scrive principalmente per la propria e unica rivista geopolitica olandese Novini.

 

 Fr Daniel Maes e Eric van de Beek

Fonte:  Ora Pro SIRIA da   http://russia-insider.com

Link: http://russia-insider.com/en/politics/without-putin-syria-would-have-ceased-exist-interview-flemish-priest-living-syria/ri20084

15.06.2017

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da OLDHUNTER

 

NOTE

  1. 1https://www.maryakub.net/
  2. 2. http://www.11alive.com/news/photos-photos-show-life-in-syria-before-civil-war/326992638
  3. 3http://thebricspost.com/an-eyewitness-to-the-syrian-rebellion-father-frans-in-his-own-words/#.WThxCslcLak
  4. 4http://nos.nl/artikel/2080783-koenders-assad-in-den-haag-berechten.html
  5. 5. https://en.wikipedia.org/wiki/Ghouta_chemical_attack
  6. 6. https://www.youtube.com/watch?v=avQKLRGRhPU
  7. 7. https://www.maryakub.net/2016/09/08/mother-agnes-exposes-massacre-marketing-in-ghouta-gas-attacks-in-syria-2013/
  8. 8. https://www.amnesty-international.be/sites/default/files/bijlagen/human_slaughterhouse_exec_summary_en.pdf?_sp=9344242b-0bbe-42de-8807-f3337bad9b89.1496870959795
  9. 9. http://www.abc.net.au/news/2017-05-16/us-says-syrians-built-crematorium-at-sednaya-prison/8529000
  10. 10. http://www.4thmedia.org/2014/10/exclusive-interview-with-the-author-of-bought-journalists-how-he-was-taught-to-lie-to-betray-and-not-to-tell-the-truth-to-the-public/
  11. 11. https://en.wikipedia.org/wiki/Qatar%E2%80%93Turkey_pipeline
  12. 12. http://www.globalresearch.ca/syrian-chambers-of-industry-turkey-has-been-stealing-from-aleppos-factories/5319465
  13. 13. http://www.globalresearch.ca/greater-israel-the-zionist-plan-for-the-middle-east/5324815
  14. 14. https://apnews.com/92cb90fd3c6b4275a4b69c0f57378a18/observers-large-explosion-rocks-syrian-capital
  15. 15. http://www.timesofisrael.com/yaalon-syrian-rebels-keeping-druze-safe-in-exchange-for-israeli-aid/
  16. 16. http://www.timesofisrael.com/syria-says-it-captured-israeli-weapons-from-rebels/
  17. 17. http://www.reuters.com/article/us-mideast-crisis-syria-air-strike-idUSKBN17T0GU
  18. 18. https://www.theatlantic.com/international/archive/2017/04/russia-tillerson-putin-syria-assad-chemical-weapons/522528/
  19. 19. https://www.youtube.com/watch?v=dOwQZOktBrc
  20. 20. https://www.youtube.com/watch?v=-iKk4fUBuqY
  21. 21. https://www.washingtonpost.com/news/checkpoint/wp/2014/10/21/u-s-accidentally-delivered-weapons-to-the-islamic-state-by-airdrop-militants-allege/?utm_term=.6360cca8b392
  22. 22. https://www.nytimes.com/2016/09/18/world/middleeast/us-airstrike-syrian-troops-isis-russia.html?_r=1
  23. 23. http://www.novini.nl/steunt-nederland-terroristen-syrie/
  24. 24. https://www.tweedekamer.nl/kamerstukken/detail?id=2015Z08062&did=2015D16397
  25. 25. https://www.nytimes.com/2016/11/12/world/middleeast/donald-trump-syria.html?_r=1
  26. 26. http://www.reuters.com/article/us-usa-trump-military-idUSKBN13W06L
  27. 27. http://www.ontheissues.org/Archive/2016_CINC_Forum_Foreign_Policy.htm
  28. 28. http://edition.cnn.com/2017/04/06/politics/donald-trump-syria-military/index.html

 

 

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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