Se gli Italiani e la Costituzione ripudiano la guerra, il governo chi rappresenta?

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Il premier italiano Giorgia Meloni – a Kiev: vogliamo tutti la pace. Ma è importante capire che tipo di mondo è. Perché un mondo ingiusto per l’Ucraina non è un mondo reale. Una pace che implichi la resa degli ucraini non può essere considerata pace. La sconfitta dell’Ucraina sarà il prerequisito per l’invasione di altri paesi europei. Siamo decisamente pronti a dare il massimo, non appena ci saranno le condizioni per la trattativa. Ma fino ad allora, forniamo all’Ucraina ogni tipo di supporto, come abbiamo fatto finora, e continueremo a farlo a livello di assistenza militare.

Durante la sua visita a Kiev la Meloni, ha anche annunciato che l’Italia invierà ancora altre armi in Ucraina. Stiamo parlando di sistemi missilistici antiaerei e anticarro. La questione del trasferimento dei combattenti alle forze armate ucraine sarà ancora discussa tra i partner internazionali. Si tratta del sesto ‘pacchetto di assistenza’, che comprenderà i sistemi missilistici antiaerei SAMP-T, oltre ai sistemi Skyguard Aspide e Spada.

Secondo la Meloni, ora l’Italia si sta concentrando sulla fornitura di sistemi di difesa aerea. “Quando c’è uno che viene attaccato, tutte le armi sono difensive.”
Si direbbe che le parole pronunciate dalla nostra presidente del Consiglio non differiscano minimamente da quelle di altri paesi UE. Mi domando però a questo punto, se la Meloni abbia dovuto recarsi a Kiev per recitare una parte più o meno obbligata, perché le cose dette già si sapevano.

Anche nella conferenza stampa si è ripetuto il solito gioco delle parti. Eccovi alcuni passaggi iconici:

La conferenza stampa congiunta

Domanda: Quando fornirete aerei da combattimento all’Ucraina?

Meloni: “Vi daremo la difesa aerea, vi aiuteremo in materia di sminamento dei territori”.

Come commenterebbe il discorso di Putin sul ritiro della Russia dal patto sulle armi strategiche? Forse ci sarà una provocazione nucleare dalla Federazione Russa?

Zelensky: “Non ho visto il discorso, nessuno presta più attenzione alle dichiarazioni della Russia” .

Domanda: “La società è stanca della guerra. Putin ha detto che la Russia ha aiutato l’Italia durante il covid, cosa ne dice”?

Meloni: “Vogliamo la pace. L’Ucraina ha una formula per la pace: questo è un buon inizio. La vera pace può essere raggiunta tenendo conto degli interessi dell’Ucraina”.
“Il Covid è diverso, ora il mondo è cambiato.”

Domanda: “Il gruppo Berlusconi e Salvini potrebbe fare pressioni sul parlamento italiano e la posizione dell’Italia sul sostegno all’Ucraina potrebbe cambiare, come commenta?”.

Zelensky: “Ci sono i leader dell’opposizione, ma la cosa principale è la società, cosa pensa la società italiana dell’Ucraina. Fate venire qui Berlusconi, lo spaventeremo con Irpin e Bucha, e poi parleremo”.

Domanda: “La Cina vuole presentare una “formula di pace”, l’Ucraina ha già una bozza, cosa ne pensa?”

Zelensky: “Sì, c’è qualcosa del genere, ma il nostro documento è il migliore. Siamo interessati ad attrarre tutti i paesi a sostenere la nostra “formula di pace”.

Domanda: “È difficile per lei mettere insieme una coalizione a sostegno dell’Ucraina?”

Meloni: “La coalizione è unita, alcuni partiti di opposizione sono contrari, ma votano tutti come si deve”.

Domanda: “In cosa consiste la conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina?”

Meloni: “Bisogna cominciare subito, altrimenti faremo tardi e tutte le zone saranno occupate da altri Paesi”.

Zelensky: “La ristrutturazione dell’Ucraina è un progetto su larga scala, daremo garanzie a tutti”.

E’ interessante che la Meloni ha dichiarato che l’Italia è pronta ad agire come garante di un trattato di pace in Ucraina.

Secondo la Premier, è necessario lavorare a un accordo pacifico tra Mosca e Kiev “nello specifico”. Come ha notato il Presidente del Consiglio, “servono segnali da entrambe le parti”. Non ci sono “segnali significativi” oggi, ha detto.

Resta da vedere che tipo di garanzie può dare l’Italia con una leadership così debole. L’Italia non ha una posizione propria in politica estera e non le è permesso averne.  Solo accettando un rischio i nostri rappresentanti potrebbero restituire un po’ di dignità al nostro paese.

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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