Dai tifosi algerini il 12 luglio è stata ‘festeggiata’ la vittoria dell’Algeria nei quarti di finale della Coppa delle nazioni africane. Però l’evento a Parigi e in diverse città francesi si è trasformato in violenze e saccheggi . In particolare a sugli Champs-Elysees sono avvenuti saccheggi e violenze (vedi video).
Il fallimento dell’integrazione degli immigrati in Francia è sotto gli occhi di tutti. Questa è una evidenza e dovrebbe essere un buon ‘promemoria’ per l’Italia ma nel nostro paese l’opposizione si è impossessata di centri di potere che agiscono indipendentemente dall’esisto delle elezioni.
Solo chiudendo gli occhi si può sostenere che una popolazione che ha cultura e religione diversa, può essere integrata in Europa in maniera estesa. Naturalmente a meno che non si adatti di conseguenza la popolazione originaria europea ( e su questo c’è da dire che ‘c’è chi ci sta lavorando’).
Le istituzioni in Europa ed in Francia sostengono un trattamento speciale per gli immigrati a ragione di un certo senso di colpa per lo sfruttamento dell’Africa e per il colonialismo.
Però in realtà non è la ‘disperazione dei migranti’ (che certa ideologia sostiene provengano da persecuzioni, guerre e carestie) che ispira certi comportamenti violenti ma le radici culturali e religiose che oggettivamente sono diverse. Quest’ultime permangono e sopravvivono anche dopo generazioni.
Ne è esempio la Francia ed in particolare Parigi che è diventata il terreno su cui gli algerini hanno scaricato frustrazione, odio e sentimenti repressi al primo pretesto, addirittura in una occasione di festa. Così commenta un giornale francese:
Lo stesso giornale osserva che in Algeria non c’è stata alcuna violenza per la vittoria calcistica, addirittura i manifestanti quando sono passati davanti ad un’ospedale hanno osservato il silenzio.
Come è la tendenza in Italia, gli atti di teppismo se effettuati da extracomunitari sono generalmente scusati. Allo stesso modo – e con l’aggiunta del passato coloniale – in Franciasi accetta correntemente questo tipo di delinquenza.
Come anche in Italia ma in misura maggiore, in Francia l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge è negoziabile. La delinquenza viene repressa a secondo di dove provenga. Cosicché non si applica a questo tipo di rivolte la stessa severità che abbiamo visto per i “giubbotti gialli” (che pure almeno protestavano per qualcosa).