Russia/Ucraina: ci parlano di ‘ammassamenti russi’ e guerra medioevale, ma c’è chi prospetta uno scenario alternativo…

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‘Ammassamenti russi’ e guerra medioevale, questo è quello che immaginano i media occidentali, ma – se ci sarà – ‘l’invasione russa’ potrebbe andare diversamente.

Come se fossimo nel medioevo, i nostri media parlano di ‘ammassamento’ di truppe russe ai confini dell’Ucraina. Il giornale Bild ha pubblicato una mappa con le forze armate russe che attaccano da tutte le direttrici. Tutto questo è abbastanza fantasioso.

Il vero e proprio ingresso di truppe di terra – più realisticamente – potrebbe avvenire solo per aiutare le provincie autonomiste a causa di un attacco ucraino, ma anche in questo caso, potrebbe non esserci un ingresso generalizzato di truppe russe.

Molto più plausibilmente, lo scenario della grande invasione, è offerto dagli USA ad uso esterno, ma il Pentagono si è premurato di portare in Ucraina un certo numero di Patriot, segno che forse occorre guardare in un’altra direzione.

Quindi, ciò che è più realistico – nell’infausta ipotesi di un’operazione russa a difesa della minaccia occidentale – è uno scenario ove la componente aerea e missilistica russa sarà usata in maniera preponderante. La Russia non sacrificherà inutilmente centinaia di soldati in territorio ucraino. Se l’operazione si farà, lo scenario che vedremo sarà simile a quello siriano, ove le forze armate russe svolgono soprattutto operazioni aeree e operazioni con le forze speciali.

Quindi ciò che saranno presi di mira saranno i centri di comando, le postazioni antiaeree, i radar, le comunicazioni etc. Perché mai la Russia dovrebbe entrare in un vespaio, quando più facilmente può usare la propria componente aerea e missilistica (più operazioni non convenzionali)?

L’argomento è affrontato per la prima volta dal progetto giornalistico indipendente del corrispondente di guerra Semyon Pegov che su WarGonzo dà un’opinione su come sarebbe la famigerata invasione russa dell’Ucraina se dovesse accadere. Gli autori del canale Razvedchik Telegram sono fiduciosi che se ci sarà una guerra sul territorio dell’Ucraina, non diventerà una ripetizione della prima campagna cecena.

Uno scenario differente, molto più plausibile, è illustrato dal corrispondente di guerra Semyon Pegov:

“Tutti i media occidentali e gli” analisti “per qualche motivo prevedono un’operazione di fanteria da parte delle truppe russe in Ucraina – nello spirito della fallita prima campagna cecena. Questa è pura propaganda di idiozia, non una sobria analisi militare.

È probabile che un tale teatro di operazioni consentirebbe l’uso della tattica di combattimento della guerriglia, che molto probabilmente porterebbe a centinaia di migliaia di vittime da entrambe le parti – questo è il sogno dei generali del Pentagono che ricordano la campagna a sostegno dei mujaheddin in Afghanistan contro l’URSS negli anni ’80 ed il conseguente ritiro russo.

Ma c’è una cosa: c’è stata anche esperienza della seconda campagna cecena e la campagna siriana. Quindi voleranno aerei e missili, non c’è razionalità nel pensare ad un’operazione di fanteria a tutti gli effetti, ad eccezione dell’apporto delle forze speciali. Della componente di terra solo le forze speciali funzioneranno allo scopo di distruggere la leadership militare, i leader e gli ideologi, garantendo la protezione della centrale nucleare e delle dighe sul Dnepr.

Quindi aviazione e componente missilistica, forze speciali e azioni non convenzionali. Come può essere un razzo che va verso una fonte di emissione radio (telefono satellitare). Questo è quello che è accaduto all’ex presidente dell’ex Cecenia (“presidente dell’ Ichkeria” Dzhokhar Dudayev).

Dzhokhar Dudayev non era un imbecille: in epoca sovietica comandò una divisione di bombardieri strategici con armi nucleari nella città di Tartus, SSR lituano, ma nemmeno le sue conoscenze e abilità lo salvarono. A proposito, ha anche prestato servizio in Ucraina: come capo di stato maggiore dal 1985 all’inizio del 1989 della 13a divisione dell’aviazione dei bombardieri pesanti della guardia a Poltava.

Poi c’è un altro particolare: semplicemente non esiste una difesa aerea ucraina: durante gli anni dell’indipendenza non è stato acquistato nulla (non un singolo sistema missilistico antiaereo a lungo raggio), E i resti sovietici saranno facilmente distrutti dai missili Calibre a lungo raggio, seguiti dalla distruzione di cacciabombardieri supersonici da un massiccio raid aereo a bassa quota.

Laddove la popolazione sarà contro il “governo provvisorio” fino all’elezione di uno nuovo, dovrà ripetere Aleppo: Donetsk, Lugansk, Horlivka, Debaltseve e Pervomaisk, dove nessuno è risparmiato senza pietà dall’artiglieria ucraina.

Pertanto, Leopoli sarà neutralizzata se tutti i ponti ferroviari e stradali, i servizi idrici, le centrali termoelettriche o le sottostazioni di distribuzione elettriche verranno bombardati nella regione di Leopoli.

Vedete il trasferimento di una gigantesca formazione di sistemi di difesa aerea americani Patriot ai confini dell’Ucraina per coprire almeno l’Ucraina occidentale di fronte all’opposizione attiva dall’efficace guerra elettronica russa riconosciuta dagli americani? Forse 500-1000 combattenti dei paesi della NATO sono stati trasferiti nelle basi aeree di confine per creare una no-fly zone almeno nell’Ucraina occidentale (per analogia con il Kurdistan ai tempi di Saddam Hussein in Iraq)? 20-50 aerei (cioè un servizio costante di un massimo di 1-3 sorvoli in aria) interferiranno con la manovra di diverse migliaia di velivoli delle forze aerospaziali russe?

Le forze armate ucraine si stanno semplicemente preparando per il ruolo di carne da cannone”.

Vp News

NOTA: L’esecuzione del protocollo di Minsk – sottoscritto tra le parti e mai rispettato dall’Ucraina – annullerebbe tutte le tensioni e, almeno in parte, lenirebbe la violenza delle forze ucraine contro quella popolazione che Kiev dice essere la propria, ma bombarda ed affama costantemente.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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