Russia e Siria si preparano a riconquistare Idlib

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Idlib: l’aviazione russa e l’artiglieria siriana si preparano all’attacco

La situazione a Idlib sta rapidamente scivolando verso la guerra. Dopo il ritiro dei mezzi pesanti turchi, la mattina del 1 ottobre le forze aerospaziali russe e l’artiglieria siriana hanno iniziato a martellare le posizioni dei militanti.

Mentre i bombardamenti russi continuano quasi  ininterrotti dai primi giorni di agosto, l’agenzia stampa russa Riafan riferisce che  ora anche “l’esercito arabo siriano (SAA) ha iniziato a bombardare le comunicazioni dei militanti nelle province di Idlib e Aleppo. Obiettivi vicino alla linea di contatto e nelle retrovie dei gruppi armati – Al-Bara, Maaret Misrin, Kansafra e altri – sono stati colpiti”.

bombardamenti russi di precisione effettuati il 1 ottobre

Quindi, un anno e mezzo dopo l’ultima grande operazione delle Forze Aeree russe e dell’esercito siriano (SAA) nella Repubblica Araba Siriana (SAR), si sta configurando la possibilità che si avvii un’altra operazione contro le forze antigovernative radicali, nella provincia di Idlib.

Ricordo che il compito dei turchi era quello di tenere fermi i militanti, mentre i turchi li hanno riarmati. Per un anno e mezzo i turchi hanno riarmato sia i militanti filoturchi, sia Hayat Tharir al Sham (HTS), una organizzazione terroristica ed ha dotato queste formazioni armate anche di visori notturni, termocamere, per non essere inferiori alle Forse siriane Tiger, che un anno e mezzo fa si rivelarono superiori in combattimento.

Allo stato attuale , non è possibile dire cosa accadrà, tutto è impreciso, tutto può cambiare. Ma se non ci saranno sorprese, la direzione che indicano i movimenti delle due parti sul campo, è che ci dovrebbe essere un secondo tentativo di riconquistare Idlib.

Forse la nuova operazione interesserà solo Idlib

Dopo che Assad si è incontrato con Putin in Russia, si sono verificati alcuni attacchi alle forze aeree russe su Idlib, dopodichè Erdogan è arrivato a fine settembre a Sochi ed ha incontrato Putin. A giudicare dall’assenza di una conferenza stampa finale, e prima, dopo tali incontri, non è stato possibile giungere a una decisione comune.

Due giorni dopo l’incontro tra Putin ed Erdogan, sono ricominciati gli attacchi aerei e di artiglieria, il che rende nervosi i turchi, perché dimostra ancora una volta a tutti che non possono proteggere i militanti.
I turchi hanno due opzioni, restare e cercare di interfacciarsi con l’operazione come meglio possono. Contro le forze aerospaziali, questo non funzionerà, ma contro l’aeronautica militare della SAR, è del tutto possibile infliggere perdite umane e distruggere l’equipaggiamento dell’SAA con UAV Bayraktar, tanks e artiglierie.

‘Parti con qualsiasi pretesto e lascia che Idlib venga liberata’

A giudicare dal fatto che Erdogan ha tenuto una riunione del Consiglio di sicurezza turco dopo il suo ritorno da Sochi, ha voluto conoscere l’opinione del suo entourage, per ottenere l’appoggio del suo seguito. I turchi, contrariamente a quanto riferito, non vogliono lasciare l’area di Idlib.

Il loro piano approssimativo potrebbe essere il seguente: senza essere coinvolti in uno scontro con le forze russe, infliggere il massimo delle perdite della SAA, dissanguare ed attaccare unità o attrezzature e gli aerei della SAR Air Force e quindi fermare l’operazione.

Le forze aeree SAR che si avvicinassero al confine sarebbero abbattute dai jet dell’aeronautica turca dallo spazio aereo turco, sono presenti anche i loro sistemi di difesa aerea che hanno portato nella regione.

bombardamenti russi al 26 settembre 2021

Il piano turco che appare più probabile è logorare l’esercito siriano, impedirne l’avanzata. Dopodiché Erdogan riproporrebbe la questione che “è necessario negoziare”, “congelare la situazione fino a tempi migliori”, “lasciare i turchi in la regione come garanti della stabilizzazione”, e lasciare Idlib ai militanti.

A questo scopo ci sono notizie che dalla Libia stanno affluendo i militanti libici: il militanti siriani avevano assistito la guerriglia libica a Tripoli, ora avverrà il contrario.

Ovviamente, di fronte a questo scenario, ci sarebbe da chiedere cosa ci guadagni il governo siriano a tentare una nuova sortita. Un secondo attacco come potrebbe avere un miglior esito, quando i turchi hanno praticamente chiuso la linea di contatto con i militanti, mettendo cento postazioni tutt’intorno?

Una partita molto difficile per tutti i soggetti coinvolti, ma possibile

Ciò che vediamo ora, è il diverso comportamento russo. L’aviazione russa e l’artiglieria siriana  stanno lavorando su obiettivi individuati da ricognizioni, ovvero su basi, roccaforti dei militanti. Questo probabilmente proseguirà per settimane. Comunque poche settimane.

Durante questo periodo, se verrà ancora presa una decisione sull’operazione, tutte le unità pronte al combattimento da tutta la Siria convergeranno nella regione di Idlib (e probabilmente anche le forze filo-iraniane).

Il principale ostacolo sul terreno non sono i militanti, ma i difensori turchi con artiglieria e carri armati, coperti dai sistemi di difesa aerea turchi. Inoltre, nello stesso luogo agiranno i UAV, guidati dal centro di controllo in Turchia.

La situazione che si profila, è prospettivamente molto difficile. Perché non si può fare a meno di scontrarsi con i turchi se questi si organizzeranno per sostenere i militanti.

postazioni turche

Sarebbero forse possibili finti attacchi distraenti ad Afrin, El Bab, o per sfondare la regione di Idlib.

Scenario teorico: dopo il martellamento delle artiglierie e degli aerei contro i militanti, le unità SAA iniziano a muoversi tra i difensori turchi. I turchi inizierebbero a lavorare con l’artiglieria e gli UAV dalle loro postazioni. A questo punto, se i turchi sotto pressione cercheranno di abbattere gli aerei russi con i loro sistemi di difesa aerea, vari missili e Kalibr potrebbero arrivare sulle posizioni dei sistemi di difesa aerea, sui carri, sulle artiglierie e sui UAV Bayraktar. I bombardieri della SAR Air Force sarebbero coperti dalla difesa russa contro i caccia dell’aeronautica turca, che cercheranno di abbattere gli aerei siriani, come hanno già fatto precedentemente.

Quindi SAA andrebbe tra i centrocampisti, scacciando i militanti; i centrocampisti turchi, se interferissero, verrebbero soppressi.

Basterebbero pochi episodi per calmare i turchi. Questo potrebbe essere uno scenario possibile.

Perché è possibile

E’ da tener presente che la situazione politica ed economica interna in Turchia non consente a Erdogan di intraprendere una lunga guerra. Il suo voto è una volta e mezza inferiore a quello del principale candidato dell’opposizione, e lo è anche il voto del suo partito.

L’economia è affondata a causa delle quarantene (l’inflazione è quasi al 20%), degli esperimenti con la lira, della stanchezza nella società dal dominio degli islamisti, delle loro politiche, delle quarantene, dei conflitti militari.

Lo spettacolo di nuove perdite provenienti dalla Siria a causa del sostegno dei militanti, concluderebbe finalmente la valutazione del partito al potere dei turchi. Quindi i turchi non stanno facendo una qualunque guerra.

Possono bluffare che aiuteranno senza quartiere i militanti. Non possono farlo senza conseguenze per se stessi.

A causa della natura conflittuale delle autorità turche e della situazione al loro interno, né l’UE né gli Stati Uniti sosterranno i turchi. Quindi, tutte le carte sono in tavola per liberare Idlib.

Ai colloqui tra Putin ed Erdogan probabilmente è stata concordata un’operazione russo-siriana per riconquistare l’M4 in cambio di un’operazione turca contro i curdi. Se questo avverrà è plausibile che si prenda di più di quanto concordato, ed in qualche modo si dovrebbe risolvere la cosa. Comunque la Siria non può più assistere al lento logorio dei militanti su Latakia, Hama ed Aleppo e allo stillicidio delle proprie forze. Infine la Russia deve mettere la sua base in sicurezza e deve stabilizzare definitivamente la zona, il paese non si può permettere questa situazione per l’eternità.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

5 COMMENTS

  1. dopo sarebbe l’ora di sloggiare gli americani, quindi gloria ai combattenti della Syria, e infine basta con la censura della informazioni che vengono dalla Siria da parte dei governi europei…. che si devono vergognare per i crimini commessi da loro e dai sionisti che vogliono sfruttare la debolezza della Siria per prendersi anche il Libano.
    E un grazie grande ai partigiani iraniani

  2. Erdogan guerreggierà nella prima parte dell’attacco Siria-Russia.Iran.
    Se tale attacco sarà ben progettato:
    – con l’uso di bombe ad alto potenziale senza toccare le posizioni turche,
    – con l’impiego di paracadutisti e BTR paracadutati dietro le linee,
    – con mezzi corazzati che raggiungano Idlib in poche ore partendo da Saraqib.
    allora la battaglia di Idlib sarà conclusa e la Turchia dovrà lasciare la Siria anche nella parte orientale.
    Ovviamente ogni azione offensiva dalle postazioni turche si deve risolvere con l’immediata distruzione degli avamposti con superbombe.

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