Russia – Con la crisi Bielorussa riprendono gli avvelenamenti degli oppositori

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Tramite Giorgio Bianchi FB –

Come vado sostenendo da tempo, Navalny è uno che per l’Occidente vale più da morto che da vivo. Tenetelo bene a mente quando inizierà il solito teatrino.

Se Navalny muore, sicuramente Mosca sarà attraversata da un’ondata di proteste supportate dall’Occidente, anche se Putin, a differenza di Lukashenko, potrà utilizzare la scusa del Covid per disperderle.

Tuttavia, se inizierà la reductio ad Hitlerum di Putin, ciò starà a significare che la guerra è un’opzione reale e finché la questione Bielorussa resterà aperta, questa possibilità sarà più vicina che mai. Basta il minimo passo falso, per innescare un effetto domino dagli esiti imprevedibili.

Per vincere la partita con Putin era necessario rovesciare la scacchiera; il Covid ha fatto sì che la tavola con i pezzi finissero sul pavimento. Da quel momento si sono verificati tutta una serie di eventi a cascata, che stanno progressivamente mettendo la Russia in un angolo.

Il fatto che a guidare la Russia ci sia Putin mi lascia ancora sperare che la guerra possa essere evitata, anche se il quadro internazionale peggiora di settimana in settimana.
Non ci scordiamo che con la scusa del Defender Europe 2020 sono mesi che gli USA muovono truppe in Europa, in particolare in Polonia.

Russia, l’oppositore Alexei Navalny ricoverato in terapia intensiva: “Avvelenato in aereo con qualcosa mescolato nel suo tè” (Tramite Enrica Senini).

Il principale antagonista di Vladimir Putin a Mosca stava volando dalla Siberia alla Capitale quando si è sentito male. La sua portavoce: “I medici dicono che il veleno è stato rapidamente assorbito mediante il liquido caldo”. Secondo l’agenzia Tass, è in “condizioni gravi”

Il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny è incosciente ed è ricoverato in terapia intensiva in ospedale dopo un atterraggio d’emergenza dell’aereo sul quale volava. La sua portavoce, Kira Yarmysh, ritiene che “Alexei sia stato avvelenato con qualcosa mescolato nel suo tè”. “Quella era l’unica cosa che ha bevuto la mattina”, ha aggiunto. “I medici dicono che il veleno è stato rapidamente assorbito mediante il liquido caldo“. Secondo l’agenzia di stampa russa Tass, l’oppositore sarebbe in “condizioni gravi“.

Russia, raid della polizia contro il leader dell’opposizione Alexei Navalny. Perquisita la fondazione Anticorruzione
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Navalny, riferisce la Bbc, stava volando dalla Siberia verso Mosca quando si è sentito male e il pilota è stato costretto a fare un atterraggio di emergenza. Ora si trova nell’unità di terapia intensiva per pazienti tossicologici nell’Ospedale di emergenza n.1 di Omsk, nel sudovest della Siberia, ha confermato l’agenzia Tass. Nelle ultime settimane ha viaggiato in diverse città della Siberia per sostenere i candidati dell’opposizione alle elezioni locali, spiega il Guardian, che il mese prossimo coinvolgeranno 40 milioni di elettori. Mercoledì ha pubblicato una foto a Tomsk con i suoi sostenitori, facendo appello a combattere la corruzione dilagante nel Paese.

Il 44enne, noto per le sue campagne anti-corruzione contro alti funzionari e per le critiche esplicite al presidente Vladimir Putin, ha subito attacchi fisici in passato ed è stato più volte arrestato. Nel 2017 venne ustionato agli occhi quando fuori dal suo ufficio aggressori gli lanciarono sul viso una tintura verde usata come disinfettante. Il caso più simile a quello attuale, ricordato dalla stessa portavoce Kira Yarmysh su Twitter, risale al 2019. “Alexei è stato avvelenato quando era in prigione”, ha scritto. “Chiaramente la stessa cosa è successa ancora”. In quell’occasione il principale antagonista di Vladimir Putin soffrì di una reazione allergica acuta, spiegata dai medici come “avvelenamento da una sostanza chimica sconosciuta”. Rimase in ospedale poco più di una settimana, nonostante il parere contrario degli specialisti, per poi fare subito ritorno in cella.
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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