Alcuni ‘illuminati’ ancora oggi dicono che è falso che la ‘rivolta’ siriana fosse animata sin dall’inizio dall’integralismo islamico. Beh si spera che almeno di fronte all’evidenza queste persone si possano ricredere. Perchè bisogna sapere che due delle prime richieste fatte dalla piazza che chiedeva democrazia al ‘feroce dittatore’ (per la cronaca tutte esaudite), erano state le seguenti:
E’ da notare che Reuter usa la parola ‘ musulmani conservatori ‘ e semplicemente ‘sunniti’ omettendo di usare invece la parola ‘salafiti’, o ancora più precisamente ‘Fratelli Musulmani’
L’articolo della Reuter prosegue dicendo poi queste testuali parole:
Migliaia di persone hanno protestato venerdì a Douma, sobborgo di Damasco, insoddisfatti dai gesti che il presidente Bashar al-Assad ha fatto verso la riforma.
Le decisioni di mercoledì mirano a rassicurare i conservatori religiosi nella maggior parte dei paesi musulmani sunniti, dove la gerarchia dominante appartiene alla minoranza settaria alawita, una propaggine dell’islam sciita.
In sostanza si legge che la rivolta è a favore della democrazia e che la minoranza settaria alawita non la concede, perciò è accettabile – dice l’agenzia – che si siano messe in atto rivolte sanguinose per chiedere al governo di concedere alle insegnati di indossare il Niqab a scuola.
Questo ‘reperto’ è interessante, si noti come sin da subito la grande stampa offre una piena legittimazione alla rivolta. E l’argine al fondamentalismo islamico che Bahar al Assad mantiene per mantenere lo stato laico, multietnico e multiculturale, viene indicato eufemisticamente come ‘mancanza di tolleranza verso i musulmani’.
Questo lo si legge sulla pagina del Washington Post del 31 maggio 2011:
Ciò credete che porterà ad un’atmosfera distensiva in cui cominciare un dialogo? Neanche per sogno: tutte le riforme verranno rifiutate ed anche quell’amnistia sarà rifiutata dall’opposizione, tuttavia sarà messa in atto ugualmente.
Il motivo è chiaro: l’opposizione aveva paura di non realizzare il vero obiettivo, il ‘regime change’. Rifiutando un cambiamento democratico si è arrivati allo spettacolo’ che potete vedere tutti oggi: un paese in rovina, milioni di siriani fuggiti, centinaia di migliaia morti, la guerra ancora in corso. (qui tutto l’articolo del Washington Post).
Buongiorno occidente!