Il presidente Vladimir Putin ha ammesso pubblicamente, per la prima volta, che il presidente Donald Trump avrebbe potuto evitare la crisi in Ucraina se fosse rimasto in carica. Durante un’intervista, Putin ha dichiarato: “Non posso essere in disaccordo con lui sul fatto che, se fosse stato presidente, se la sua vittoria non gli fosse stata rubata nel 2020, forse la crisi in Ucraina scoppiata nel 2022 non si sarebbe verificata.”
Questa dichiarazione arriva dopo un’affermazione di Trump riguardo al conflitto in Ucraina, fatta durante un’intervista giovedì sera: “Putin non l’avrebbe mai fatto se le elezioni non fossero state truccate, le nostre elezioni… Sono state truccate e rubate… Se quelle elezioni non fossero state truccate, se fossi presidente, in questo momento ci sarebbero milioni di persone vive che oggi sono morte.”
Inoltre, Trump ha parlato del suo approccio al conflitto, annunciando: “Da quello che sento, Putin vorrebbe vedermi e ci incontreremo il prima possibile… Ci incontreremo immediatamente… Ogni giorno che non ci incontriamo, i soldati vengono uccisi sul campo di battaglia.” Una posizione che è stata seguita dalla sua decisione di tagliare tutti gli aiuti all’Ucraina. Su questo tema, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton ha aggiunto: “Vuole un accordo per togliere questa parola ‘Ucraina’ dal suo tavolo… La vede come la guerra di Biden… La vuole far finita… Non vuole che complichi la sua agenda.”
La “guerra” di Trump contro lo Stato Profondo
Donald Trump, dopo il suo insediamento, ha immediatamente avviato una “guerra totale” contro lo Stato Profondo. Secondo il Washington Post, il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, confermato dal Senato, ha supervisionato una massiccia riorganizzazione delle istituzioni federali. Il giornale ha riportato: “La Casa Bianca venerdì sera ha licenziato gli ispettori generali indipendenti di almeno 12 importanti agenzie federali in una purga che potrebbe spianare la strada a Trump per installare dei lealisti nel ruolo cruciale di identificare frodi, sprechi e abusi nel governo.” Un ispettore generale licenziato ha definito l’operazione come “un massacro diffuso”, che ha colpito agenzie chiave come i dipartimenti della Difesa, Stato, Trasporti, Energia e altre.
Il Washington Post ha inoltre rivelato: “Il Dipartimento di Giustizia di Trump ha lanciato una guerra totale contro quello che considera lo ‘Stato Profondo‘… Alti funzionari delle divisioni che supervisionano diritti civili e leggi ambientali sono stati trasferiti in un ufficio di nuova creazione, con il messaggio chiaro: accettare il cambiamento o affrontare sanzioni disciplinari.”
Questa strategia ha incluso anche una rimozione sistematica di figure percepite come ostili alla sua agenda. Il Wall Street Journal ha scritto: “Trump ha rimosso la protezione della sicurezza dai funzionari del primo mandato che lo avevano fatto arrabbiare o infastidito, tra cui John Bolton, Mike Pompeo e Anthony Fauci.”
Reazioni al programma di Trump
La NBC News ha evidenziato come l’amministrazione Trump abbia accelerato il licenziamento di dipendenti federali coinvolti in ruoli di diversità, equità e inclusione: “In un promemoria, il capo ad interim dell’Ufficio di gestione del personale ha ordinato alle agenzie di licenziare tutti i dipendenti nei ruoli DEI entro sessanta giorni.”
Il Washington Post ha riportato anche un’ulteriore epurazione all’interno del Consiglio di Sicurezza Nazionale (NSC): “Trump ha licenziato 160 membri dello staff del NSC e ha avviato una revisione completa del personale per mantenere solo coloro che si allineano con la sua agenda.” Il neo-direttore del Secret Service, Sean Curran, ha effettuato una “pulizia” venerdì, chiedendo a 10 alti funzionari di dimettersi o affrontare trasferimenti obbligatori, definendo l’operazione come un “venerdì di sangue.
Trump non è certo Dio, e non bisogna essere manichei né aspettarsi che possa risolvere tutto. Le influenze dei grandi conglomerati di potere sono ancora presenti e continueranno ad agire. Tuttavia, la direzione che era stata intrapresa si caratterizzava per un’inumanità assoluta, una menzogna e una manipolazione tali da lasciare intravedere la scomparsa di ogni spazio di libertà, con la costruzione di un consenso totale attraverso un vero e proprio “Ministero della Verità” e una censura soffocante.
È evidente che questo tentativo di cambiamento negli Stati Uniti avrà ripercussioni anche qui da noi, e la UE non potrà ignorarle. Di conseguenza, si apriranno spunti di trasformazione e si creeranno opportunità che, altrimenti, non avrebbero mai avuto modo di emergere.
Se, come è vero, si aderisce alla verità, allora questa ritrova spazio e respiro, e le persone potranno agire grazie ai nuovi margini di libertà che si aprono. Il resto lo farà Dio, la storia e la relazione profonda con l’Infinito, che è già presente e operante nella realtà.
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