Principe saudita dice in Tv che dagli USA l’Arabia Saudita ‘non accetta lezioni sui diritti umani’

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Il principe Abdul Rahman bin Musayid al-Saud, che attualmente non ricopre alcuna carica pubblica nel regno, ha affermato che gli Stati Uniti non sono in grado di tenere lezioni all’Arabia Saudita sui diritti umani. “Hai bisogno di noi più di quanto abbiamo bisogno di te”, ha aggiunto in un’intervista andata in onda su Canale 1 (Arabia Saudita) il 10 marzo 2021. Il principe Abdul Rahman ha fatto riferimento a un tweet dell’amministrazione statunitense che chiedeva una rivalutazione delle sue relazioni con l’Arabia Saudita in linea con i valori americani.

Ha detto che le relazioni internazionali non si basano sui valori, ma sugli interessi. Ha aggiunto che l’Arabia Saudita non è una repubblica delle banane. Il principe saudita ha detto che “un po ‘di modestia” non danneggerebbe gli Stati Uniti. Il principe, che è l’ex presidente della squadra di calcio Al-Hilal, ha sottolineato che stava presentando le sue opinioni personali e non quelle della famiglia reale.

Precedentemente, il 12 marzo, il principe sul portale di informazione e analisi Middle East Monitor (MEMO, quartier generale a Londra) aveva affermato che Riyadh ha “molte alternative” agli Stati Uniti negli accordi sulle armi.

Successivamente il rappresentante della dinastia regnante nella monarchia araba ha condiviso il suo pensiero in un’intervista alla televisione di stato saudita.

Ovviamente il principe sottolinea che ha parlato a titolo personale. In effetti la famiglia reale saudita si estende fino a 15.000 membri. Di questi, 15.000, 4.000 sono da considerarsi “principi o principesse”. 2.000 membri su un totale di 15.000 detengono la maggioranza del potere e della ricchezza della famiglia.

Abdul Rahman bin Musayid al-Saud è quindi uno dei tanti ma sembra che i sauditi stiano chiaramente inviando un messaggio agli Stati Uniti che possono rendere loro la vita più complicata in Medio Oriente.

Il loro è un matrimonio di interessi ma non si stimano.

Audace comunque che che una nazione che usa la lapidazione, le frustate e le decapitazioni per terrorizzare la propria popolazione, ora invochi il rispetto.

Ma in fondo sono gli stessi Stati Uniti che si sono messi in questa condizione, visto che hanno delegato l’Arabia Saudita ed il Qatar di portare i diritti umani in Siria.

Comunque l’Arabia Saudita rimarrà legata agli Stati Uniti per i petrol dollari anche se si odiano a vicenda. il commercio di petrolio nell’orbita americana è una risorsa incredibilmente importante e non se ne priveranno.

Gli Stati Uniti sanno che l’Arabia Saudita ha finanziato l’ISIS (ha lasciato che donatori privati residenti nel Regno facessero le donazioni) e sponsorizza il wahabismo in tutto il mondo , ma lascia fare fingendo di non sapere.

@vietatoparlare

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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