Polonia, aborto, finto umanitarismo, contraccezione … ma chi è l’uomo?!

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Venerdì scorso, la Corte costituzionale polacca ha vietato quasi tutti gli aborti, quindi presto nel paese sarà in vigore una delle legislazioni sull’aborto più restrittive in Europa, con interruzioni di gravidanza legalmente consentite solo quando la vita del feto è minacciata, quando c’è una grave minaccia per la salute della madre e nel caso in cui la gravidanza sia il risultato di stupro o incesto.

Tuttavia è il governo che sulla sentenza della  Corte costituzionale  proporrà una sua legge.

[su_section border=”3px double #ffe01c” margin=”20px 0″]Un po’ di storia :

Nel 1956 il Sejm (la Camera dei deputati della Polonia) legalizzò l’aborto nei casi in cui la donna stava vivendo “condizioni di vita difficili”. L’interpretazione del cambiamento nella legge variava da un’interpretazione restrittiva, in vigore alla fine degli anni ’50, a quella in cui era consentito l’aborto su richiesta, negli anni ’60 e ’70. Non era raro che donne provenienti da paesi in cui gli aborti erano limitati, come la Svezia, si recassero in Polonia per eseguire aborti accessibili e alla portata di tutti.

Dopo la caduta del comunismo, il governo ha vietato l’aborto tranne nei casi in cui l’aborto era l’unico modo per salvare la vita della donna incinta. Nel 1997, il Parlamento ha approvato una modifica al disegno di legge sull’aborto, che consentiva l’interruzione della gravidanza in caso di disagio emotivo o sociale, ma questa legge è stata ritenuta incostituzionale dalla Corte costituzionale polacca. Nel dicembre dello stesso anno, lo status legale dell’aborto in Polonia è tornato quello in vigore nel 1993.[/su_section]

Anche gli aborti attualmente legali sono difficili da ottenere : anche se si applica uno di questi casi, i medici spesso si rifiutano di eseguire un aborto. La maggior parte invocano il diritto di  obiezione di coscienza.

La sentenza ha già scatenato scioperi e tumulti in tutta la Polonia. I manifestanti pro aborto in Polonia hanno iniziato a bloccare le strade di Varsavia poco prima dell’ora di punta serale.
Il traffico sulle strade è stato bloccato in altre città del paese, tra cui Cracovia, Stettino e Wroclaw, riferisce Onet. Secondo BBC News, i manifestanti hanno bloccato le strade in un totale di 50 città in Polonia.
Le proteste in Polonia vanno avanti da cinque giorni, sono iniziate subito dopo che la Corte costituzionale ha dichiarato illegale il diritto di una donna all’aborto in caso di malattia incurabile o invalidità irreversibile del feto. Precedentemente è per questo motivo che sono stati eseguiti il 98% di tutti gli aborti legali in Polonia.
Quindi l’aborto sarà consentito solo per stupro, incesto o se il proseguimento della gravidanza minaccia la vita della madre.

Nel 2017, 1.035 dei 1.057 aborti (97,9%) sono stati effettuati per grave anomalia fetale. La percentuale di aborti effettuati per questo motivo è costantemente aumentata ogni anno dal 1994: mentre gli aborti per preservare la vita o la salute rappresentavano l’88,1% di tutti gli aborti legali nel 1994, nel 2017 erano scesi al 2,1%.

Invece, i casi  di aborto per stupro sono  estremamente rari. Nel 2017 non è stata concessa una sola autorizzazione per questi motivo, in un Paese di 38 milioni di persone. L’interruzione per motivi di grave anomalia fetale era, in effetti, l’unico modo per ottenere un aborto legale nel sistema medico polacco. (da the conversation).

Il britannico The Guardian riferisce che “La scorsa settimana, l’ amministrazione Trump ha promulgato una ” dichiarazione globale anti-aborto” insieme a 31 regimi illiberali o autoritari con idee simili. La Polonia è un firmatario.”

Al fondo anche se entrambi le parti si scontrano sul tema aborto. Tutto potrebbe essere risolto chiarendo se il feto è una persona o meno (evidentemente è una persona). Se guardiamo al nostro paese l’aborto è stato concesso ponendo all’opinione pubblica casi umanamente estremi, ma poi la maggior parte del numero di aborti è stato fatto per la riduzione delle gravidanze indesiderate. Io non sono titolato a parlarne ma è indubbio che a questo punto sarebbe necessario fornire una buona educazione sessuale e una buona educazione in generale, in modo che la   sessualità torni nella sfera dell’affettività, perchè gli appartiene.

Comunque è indubbio che l’ accesso ai contraccettivi è una soluzione infinitamente migliore dell’aborto, non dovrebbe essere inteso però come un ‘traguardo di libertà‘ o un tana libera tutti ma ovviamente questo attiene alla maturità individuale e lo strumento dovrebbe essere messo a disposizione in uno stato laico. Al contrario, ricorrere all’aborto come metodo contraccettivo è veramente inaccettabile. L’aborto non è una pratica medica come tutte le altre, lo spettacolo nella maggior parte dei paesi UE è desolante. Le pratiche abortiste perseguono anche politiche demografiche che vanno oltre i ragionamenti dei singoli.

Ovviamente dopo aver sentito parlare della posizione attiva della Polonia nel tentativo di colpo di mano contro Lukashenko in Bielorussia, mi chiedo come questo sia compatibile con la strenua difesa della vita umana e quanto questo invece investa altre sfere, reperibili in ambiti in cui le vere motivazioni, in realtà si sono perse.

Invece mi pare si cammini a vista. Le persone siano diventate ipersensibili e il controllo delle emozioni (e la loro intercettazione, che è la cosa più importante), la fanno da padrona.

E’ indubbio che i canali di controllo stanno cambiando, come un’arma in mani molto, molto esperte. E le scelte della gente in gran parte sono conseguenza di questo. Fatte naturalmente le debite eccezioni di chi è ancora capace di un giudizio originalmente religioso, ovvero realmente razionale.

Al fondo, ciò che sta succedendo in Polonia non è riducibile ad aborto sì o aborto no. Per molti è solo questo. Per molti è una posizione politica e per molti è un’occasione per esprimere un odio latente verso la chiesa. Ovviamente la verità è al fondo alla vita umana, oltre le leggi. E mi domando chi si prende cura veramente cura dell’uomo. Chiaramente per prendersi cura dell’uomo occorre un ulteriore passo.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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