Perché la lunga marcia di un elefante è un segno di speranza per la Somalia martoriata dalla guerra

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Un elefante della savana in Africa. Foto pubblicata sotto Licenza GNU Free Documentation dall’utente di Wikipedia Muhammad Mahdi Karim.

Morgan, un elefante africano, ha scioccato gli ambientalisti per la sua marcia di 220 chilometri dal Kenya alla Somalia. Questi animali sono stati raramente, se non mai, avvistati in Somalia negli ultimi 20 anni, in seguito alla guerra civile di questa nazione.

Morgan ha poco più di 30 anni e indossa un collare localizzatore, che ha permesso agli ambientalisti di osservare la sua marcia lunga tre settimane verso nord. Alcuni rapporti lo hanno definito il primo avvistamento confermato di un elefante in Somalia dallo scoppio della guerra negli anni ’80, sebbene Al Jazeera abbia citato alcune autorità somale nel settembre 2015 [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] dicendo che gli elefanti insieme a leoni, leopardi, giraffe, bufali e struzzi avrebbero già attraversato il confine a quel punto.

“Fra tutte le localizzazioni che abbiamo effettuato in Africa, questi movimenti e queste circostanze sono eccezionali”, dice Iain Douglas-Hamilton dell’organizzazione Save the Elephants. “La marcia di questo elefante maschio attraverso l’intero territorio del distretto di Lamu, dal fiume Tana fino al confine somalo, nessun ha mai visto qualcosa di simile prima d’ora.”

Morgan ha lasciato il delta del fiume Tana in Kenya a metà febbraio 2016, ed è arrivato in Somalia all’inizio di marzo 2016. L’elefante ha trascorso meno di 24 ore in Somalia, prima di tornare indietro.

Perché gli elefanti hanno lasciato la Somalia, 20 anni fa?

La guerra civile in Somalia [it], una guerra civile ininterrotta iniziata negli anni ’80, non ha solo dislocato migliaia di persone, ma anche la fauna selvatica nazionale. Quando la popolazione è fuggita nei campi profughi in Kenya, Etiopia e altrove, molti animali selvatici, in particolare i Big Five [it] o “grandi cinque”, (il leone africano, l’elefante africano, il bufalo cafro, il leopardo africano e il rinoceronte bianco/nero) sono migrati nelle riserve di caccia in Kenya.

Oltre al conflitto, gli animali in Somalia come gli elefanti hanno sofferto il bracconaggio, utilizzato dai militanti come una fonte di reddito.

La parte meridionale della Somalia era un santuario per gli animali Big Five, prima del collasso del governo centrale della Somalia nel 1991. La regione ha terreni coltivabili, raffrontata al resto della Somalia che è arida e semi arida e, inoltre, i due maggiori fiumi in Somalia, Jubba e Shabelle, attraversano questo territorio.

Questa regione era tuttavia anche uno delle più anarchiche, sotto il controllo del gruppo militante Al Shabaab [it], prima della loro rimozione da parte delle forze governative appoggiate dal Kenya. Il breve ritorno di Morgan è probabilmente un segno che la stabilità sta tornando nella regione.

Come previsto, molte persone hanno accolto la notizia con gioia ed entusiasmo. Su Twitter, la Wildlife Conservation Society (società per la salvaguardia della fauna selvatica) ha commentato:

L’epica marcia di un elefante, da Lamu alla Somalia, mostra l’importanza della salvaguardia degli habitat e dei corridoi.

‘La MIGLIORE cosa che potete fare per Morgan è STARE ZITTI’

Reagendo alla storia di Morgan postata sulla pagina Facebook di Save the Elephants, alcuni lettori si sono chiesti meravigliati perché la storia non sia stata tenuta segreta per la sicurezza dell’animale. I bracconieri potrebbero usare la pubblicità per scovare Morgan, hanno argomentato, malgrado l’attuale ubicazione dell’animale non sia stata riportata, a parte il fatto che l’elefante si è inoltrato per 3 chilometri all’interno della Somalia, prima di tornare indietro.

Adrienne Hesford ha scritto:

the very best thing for Morgan, would have been to keep silent about his existence and whereabouts. I now fear for the safety of him and any other elephants in his area.

La cosa davvero migliore per Morgan, sarebbe stato di mantenere il silenzio sulla sua esistenza e posizioni. Adesso temo per la sua salvezza e per quella di eventuali altri elefanti nella sua zona.

Julie Goodison ha ammonito:

the BEST thing you can do for Morgan is to please SHUT UP about his whereabouts for heavens sake!!!! and dye his tusks of course

La MIGLIORE cosa che potete fare per Morgan è per favore di STARE ZITTI sulle sue posizioni, per l’amore del cielo!!!! e tingere le sue zanne, naturalmente.

Christie Haskins ha messo in questione la logica della pubblicità intorno alla lunga marcia di Morgan verso la Somalia:

This post and publicity is bad because it places this magnificent elephant at unnecessary risk. I’m very worried about him.

Questo post e la pubblicità è un male, poiché mette inutilmente a rischio questo magnifico elefante. Sono molto preoccupata per lui.

Gli elefanti africani sono considerati una specie vulnerabile, secondo la Lista Rossa delle Specie Minacciate di IUCN. E il bracconaggio e le distruzione degli habitat costituiscono le due maggiori minacce.

‘I miracoli avvengono’

Riflettendo sulla storia, Barbara Thomson ha commentato:

Miracles happen, now we must keep an eye on this elephant, and the Somalis should be encouraged toward conservation and not killing.

I miracoli si avverano, adesso dobbiamo tenere d’occhio questo elefante. E i somali dovrebbero essere incoraggiati in favore della salvaguardia e non l’uccisione.

Julius Mbuyi ha suggerito che il Kenya è il luogo migliore per Morgan:

That elephant need to be returned to Kenya at the earnest time possible!

Questo elefante deve essere riportato in Kenya il più rapidamente possibile!

Nilmini Lekamge ha suggerito una guardia per l’elefante:

Can they put a guard for him? He is tagged after all. If there is only one, it shouldn’t be hard. I hope!!

Possono mettergli una guardia? È taggato, dopo tutto. Se ce n’è solo uno, non dovrebbe essere arduo. Lo spero!!

Un utente somalo di Facebook, Young Ak, ha colto l’opportunità per chiedere al Kenya di restituire gli elefanti somali alla nazione:

Sweet home sweet welcome back home civil war is over! Kenya should return the remaining Somali Elephants or share 10% of Tourist revenues for 200 years with Somalia.

Casa dolce casa, bentornato a casa, la guerra civile è finita! Il Kenya dovrebbe restituire i rimanenti elefanti somali, oppure ripartire il 10% dei ricavi del turismo per 200 anni con la Somalia.

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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