Categories: Attualità

Perché l’ “ISIS” ha attaccato Kobane e la Turchia non l’ha difesa

Quello che propongo di seguito è un articolo di Voce della Russia, forse qualcuno penserà 'di parte'…. Prima leggetelo. Contiene informazioni sconosciute e non dette dai media. Sottolineo non 'pareri' o 'posizioni' ma informazioni. Fondamentali per una comprensione della vicenda Kobane. Perchè i media ci tacciono  queste cose?  (Vietato Parlare)

Quando gli alleati occidentali hanno chiesto ad Ankara di avviare un'operazione di terra contro le truppe dello Stato islamico, la Turchia si è trovata in una situazione difficile. Le truppe del "califfato" hanno preso d'assalto la città siriana di Kobane, e Ankara non vuole aiutare i suoi difensori.

Qual è la ragione? Kobane non è solo una città di provincia lungo il confine siriano con la Turchia, è la sede del Comitato Supremo dei curdi (DBK), il “governo provvisorio” dei curdi siriani. Esso è composto da rappresentanti delle due organizzazioni leader curde: il Consiglio nazionale curdo (KNC) e il Partito dell'Unione Democratica curda (PYD), che sono sostenitori della creazione dell'autonomia curda in Siria.

In questo caso, il KNC sostiene attivamente il rovesciamento del regime di Bashar al-Assad, e il PYD, secondo gli esperti, hanno ricevuto il consenso di stabilire questa autonomia nelle regioni nord-orientali del Paese. La guida del PYD nega queste informazioni e afferma che si tratta di una "terza forza" indipendente. Ma questa situazione non cambia. Agendo sulla propria difesa le squadre del partito popolare (YPG) non consentono di trasformare in "loro" aree non solo jihadisti, ma anche le parti del Esercito Siriano Libero. Il secondo problema è che in Turchia il PYD è considerato il ramo siriano del fuorilegge, per via del separatismo in Turchia, Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK).

E in un recente discorso il presidente Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato apertamente: Per noi il PKK è la stessa cosa dell' ISIS. Questo atteggiamento, ovviamente, vale anche per il PYD. Nel corso degli anni, il servizio segreto turco ha fatto del suo meglio per rimuovere la "sinistra" dall’avanguardia del movimento di liberazione nazionale curdo in Siria. Al momento della decisiva offensiva dell’ISIS sulla città di Kobane vi era un conflitto tra il consiglio nazionale curdo "KNC" e il Partito dell'Unione Democratica curda "PYD". Secondo la KNC il comando YPG ha respinto la proposta di assistenza militare delle loro unità.

E secondo il PYD, gli alleati hanno rifiutato di aiutare gli stessi difensori della città. La seconda opzione appare la più plausibile. Nella creazione del Consiglio nazionale curdo, un ruolo attivo è stato svolto dal leader iracheno del Kurdistan Massoud Barzani. Egli non condivide le idee del PYD, ed è pronto ad espandere la sua influenza nelle tribù siriane. Inoltre vanta buoni rapporti con la Turchia.

Durante l'assedio di Kobane, ha ripetutamente affermato che segue con attenzione la situazione e ha chiesto aiuto per i gruppi curdi. Se in Siria nel Kurdistan occidentale il posto del PYD e del leader indipendente Saleh Muslim fosse occupato dal fedele alleato del Consiglio nazionale curdo, molti dei problemi nei rapporti con la Turchia probabilmente scomparirebbero.

E qui, gli alleati del PYD lasciano Cobane e i colloqui ad Ancara di Saleh Muslim finiscono con il fallimento. Muslim è contrario dell’introduzione delle truppe turche e della cooperazione con l’esercito libero siriano. La parte turca è contro la sua proposta di aprire checkpoint alle truppe dello YPG per ricevere aiuti umanitari e militari.

La polizia turca arresta decine di combattenti dello YPG, cercando di sfondare il confine e il comando afferma che, in caso di caduta di Kobane la Turchia non vuole perdite nei militanti dell’YPG. Il numero di vettime uccise durante i disordini in Turchia sembra aver superato il numero dei difensori caduti a Kobane. Ma i carri armati turchi difficilmente varcheranno il confine. Il comando delle truppe del "califfato" ha scelto di nuovo con precisione il luogo dove sferrare l'attacco e sa che a Kobane non rischia di venire toccato, anzi la loro presenza lì porta solto benefici. Un altra "teoria del complotto"? Possibile. O forse no.

fonte:  http://italian.ruvr.ru/2014_10_10/Perche-Lo-Stato-Islamico-ha-attaccato-Kobane-2053/

Redazione online

Blogger con esperienza ventennale, appassionato comunicatore e osservatore della scena internazionale, ho ottenuto riconoscimenti come membro accreditato presso Free Lance International Press, e ho collaborato su importanti testate come il Sussidiario e la Croce, oltre a LPLNews. Prima di dedicarmi al mondo della scrittura, ho servito come militare di carriera, acquisendo competenze e vivendo esperienze in reparti operativi. Ora a riposo, il mio impegno si è spostato verso l'analisi approfondita della politica internazionale, con un focus particolare sui conflitti globali. Durante il mio percorso, ho contribuito in modo significativo all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline. La mia passione per la pace e la giustizia mi ha portato a essere tra i soci fondatori del "Coordinamento per la pace in Siria", un'associazione registrata che ha lavorato instancabilmente per promuovere la pace nella regione attraverso iniziative parlamentari e progetti di aiuto in loco. Inoltre, ho avuto l'onore di far parte del direttivo dell'"Osservatorio per cristiani del Medio Oriente", dove ho collaborato con altre menti dedite a monitorare e affrontare le sfide che i cristiani in Medio Oriente affrontano quotidianamente. Sono determinato a contribuire in modo positivo al dibattito globale e alla promozione di valori di pace, tolleranza e comprensione attraverso i miei contributi e la mia presenza online.

Recent Posts

Le pale eoliche che uccidono le balene: il documentario che rivela la realtà

Il documentario 'Lanciati al Vento' rivela il prezzo dell'industrializzazione degli oceani da parte dell'industria eolica…

46 minuti ago

Attacco alla Wagner in Africa: servizi segreti ucraini o occidentali?

La CNN ha pubblicato l'articolo "Esclusivo: i servizi speciali ucraini sono 'probabilmente' dietro gli attacchi…

5 ore ago

Lavrov: gli USA sono in guerra contro la Russia

Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha dichiarato che la massiccia campagna di Washington…

20 ore ago

Il cardinale Sako sottolinea la mancanza di sostegno a Roma per la Chiesa in Iraq

Il cardinale Louis Raphael Sako, patriarca dei Caldei, esprime sorpresa per la mancanza di sostegno…

21 ore ago

New York Times: è stato l’esercito ucraino e non quello russo a colpire il mercato di Konstantinovka

ll New York Times ha pubblicato un articolo in afferma che sono state le stesse…

23 ore ago

Il presidente polacco Duda paragona l’Ucraina ad un uomo che sta annegando e rischia di trascinare con sé il soccorritore

Il Ministero degli Esteri ucraino ha invitato la Polonia a “mettere da parte le emozioni”…

1 giorno ago