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Home Editoriale ULTIMI POST

Per una Europa stabile la UE promuove l’Islamismo radicale

20 Maggio 2019
in ULTIMI POST
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Per una Europa stabile la UE promuove l’Islamismo radicale
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E’ da tempo che l’islamismo radicale viene usato dai paesi occidentali come pretesto per intervenire e far collassare governi poco docili al proprio diktat.
L’articolo che segue, dello scrittore e giornalista  libanese Claude El Khal, ricorda che la minaccia determinata dalla radicalizzazione islamica è un fenomeno che l’occidente stesso ha contribuito enormemente ad ingigantire ed a nutrire. Le elite finanziarie occidentali anti-democratiche neanche davanti al caos cessano di agire utilizzando l’islamismo come meglio loro aggrada. Conservare l’instabilità nei propri paesi ed in medioriente rende la gente impaurita ed in cerca di stabilità: ma proprio questa è la chiave per la stabilità del potere.  Per il potere e per gli affari, i mondialisti promuovono l’Islamismo radicale affinché  possano essere promosse leggi emergenziali che privano i cittadini della privacy e della libertà religione , di pensiero e di opinione. Naturalmente tutto questo  in nome dell’equità, dei diritti umani , del multiculturalismo e della sicurezza.

patrizio ricci by @vietatoparlare

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Questi islamofobi promotori dell’islamismo

di Claude El Khal

Contrariamente a quanto sostengono gli islamofobi, l’ascesa dell’islamismo – come ci piace chiamarla in Francia – non è intrinseca all’Islam, ma il risultato diretto della politica americana e atlantista in Medio Oriente. 

Al-Qaeda è nata in Afghanistan, alimentata da armi e denaro americani. Idem per Daesh, creato in seguito all’invasione dell’Iraq. Per non parlare della Libia, che è diventata un terreno fertile per i jihadisti dopo la sua distruzione da parte della NATO.

Inoltre, l’Islam radicale probabilmente non si sarebbe mai sviluppato tanto in Francia e in Europa senza il finanziamento degli alleati della NATO: Qatar e Arabia Saudita – Donald Trump non ha recentemente ricordato che gli Stati Uniti erano il protettore della monarchia saudita?

Inoltre, lo sviluppo dell’Islam radicale in Francia ha molto più a che fare con la politica mercantile e irresponsabile di Nicolas Sarkozy e François Hollande, clienti dei regimi qatarioti e wahhabiti sauditi, che con la fede musulmana.

Per quanto riguarda il cosiddetto Hamas – il ramo palestinese dei Fratelli Musulmani, è stato creato con l’aiuto di Israele per indebolire Fatah di Yasser Arafat – con l’ammissione di un ex diplomatico israeliano . Israele ha anche ammesso alcuni mesi fa di aver finanziato e armato i “ribelli” nel occupato Golan siriano , cioè membri di al-Nusra, la succursale di al-Qaeda in Siria.

Dagli anni ’50 agli anni ’80 del secolo scorso, l’ islamismo – la rigorosa interpretazione delle leggi coraniche e la sua rigida applicazione nella sfera pubblica – non era nell’odore della santità nei paesi arabi a maggioranza musulmana. Ricorda la derisione di Nasser in Egitto sul velo obbligatorio.

Ma la Francia e in particolare la Gran Bretagna volevano abbattere i raïs egiziani. Hanno quindi sostenuto, protetto e nutrito i suoi peggiori nemici: i Fratelli Musulmani . Non importava se questa fratellanza avesse idee contrarie ai principi che avevano ispirato le democrazie occidentali.
L’ideologia dei Fratelli Musulmani – il famoso Islam politico di cui si sente tanto – è con il wahhabismo, i principali gruppi ispirazione “takfiri” (chiamati anche “jihadisti”) in tutto il mondo, di Al-Qaeda in Daech , passando per i talebani.
In Iraq di Saddam Hussein e la Siria di Hafez Assad, sia musulmani, ma i seguaci dell’ideologia baathista, laica e socialista, gli islamisti sono stati perseguitati e schiacciati nel sangue, come nel caso di rivolta Fratelli musulmani a Hama in Siria nei primi anni ’80.

L’invasione dell’Iraq e la caduta di Saddam Hussein poi la guerra in Siria contro il regime Baathista furono una benedizione per gli islamisti che potevano costituire veri eserciti, e nel caso di Daesh, creare uno stato, un autoproclamato califfato, a cavallo tra i due paesi in rovina.

L’Afghanistan, da parte sua, era comunista. Per strapparlo dal controllo sovietico, gli Stati Uniti hanno finanziato, addestrato e armato i ribelli afghani, per lo più islamisti . I loro eredi formarono il movimento talebano. Gli Stati Uniti hanno anche creato una “legione araba” sotto la guida di Osama bin Laden per combattere i sovietici. Questa “legione”, composta da mercenari islamici provenienti da diversi paesi della regione, divenne al-Qaeda.

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Sebbene rivendichi l’Islam, la Jamahiriya libica del colonnello Gheddafi non ha tollerato i movimenti religiosi fondamentalisti. La sua caduta, la distruzione e lo smembramento della Libia hanno permesso agli islamisti di uscire e trasformare il paese in un paradiso per i jihadisti in tutto il mondo.
La maggior parte attivisti islamofobici ossessionanti spettacoli televisivi e colonne dei giornali e riviste sostengono la politica americana e atlantista in Medio Oriente, tra cui l’invasione dell’Iraq, la distruzione della Libia e la guerra in Siria. Essi hanno quindi applaudito le decisioni politiche e militari che hanno contribuito alla nascita di islamismo .
In Francia, molti di loro hanno sostenuto o lavorato con Nicolas Sarkozy o François Hollande. Pertanto, soprannominarono, spesso con il loro silenzio, le decisioni che favorirono il controllo saudita e del Qatar sull’islam francofona e, così facendo, parteciparono attivamente alla sua comunitarizzazione e radicalizzazione.
Insomma, suprema ipocrisia, questi islamofobi vogliono spaventarci con un islamismo che essi stessi hanno contribuito, direttamente o indirettamente, a sviluppare in Francia, in Europa e nel Medio Oriente.

Fonte

Tags: FRANCIAIRAQIslamIslamismo radicaleLIBIAmedio orienteOpinioneSiria
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Patrizio Ricci associato Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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