Paul Craig Roberts – L’America cammina verso l’Armageddon

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In un recente articolo sul suo blog, Paul Craig Roberts torna a parlare dell’America e del progetto del Deep State, il complesso militare e della sicurezza, di riedificare una nuova, irresponsabile e pericolosissima Guerra Fredda con la Russia, che potrebbe terminare in una guerra nucleare. Tutto questo con il consapevole appoggio dei media prezzolati e col presidente Trump che, sotto scacco per la montatura del Russiagate, si è rimangiato tutte le sue promesse elettorali di normalizzare i rapporti con la Russia e si è ridotto ad un burattino, utile esempio per i futuri candidati alla presidenza, perchè capiscano chi controlla veramente Washington, ed evitino di appellarsi al popolo.

di Paul Craig Robert, 5/12/2017

L’ostilità orchestrata verso Russia, Cina, Iran e Corea del Nord protegge il budget annuale di 1.000 miliardi di dollari del complesso militare/della sicurezza, convincendo l’opinione pubblica americana che gli Stati Uniti sono minacciati da nemici. Mantiene anche vive le speranze del Partito Democratico che Trump possa essere rimosso dal suo incarico, e ha impedito al presidente Trump di normalizzare le relazioni con la Russia. Da tempo ho sottolineato che le azioni gratuite e aggressive di Washington contro la Russia e la costante raffica di accuse false contro il suo governo hanno convinto la Russia che Washington stia pianificando un attacco militare. Non c’è niente di più sconsiderato e irresponsabile che convincere una superpotenza nucleare che si sta preparando un attacco.

Si sarebbe potuto pensare che un comportamento così irresponsabile e sconsiderato avrebbe risvegliato la cittadinanza e che i media ne avrebbero denunciato i rischi. Invece, c’è solo silenzio. Per i media è più importante se i giocatori della NFL stanno in piedi durante l’inno nazionale e che alcuni uomini politici mostrino interesse sessuale in modo inappropriato verso le donne. L’America, indifferente, sta camminando verso l’Armageddon.

Qualche giorno fa l’ex Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, William J. Perry, ha aggiunto la sua voce alla mia e a quella dei pochi che comprendono il pericolo. Perry ha detto:

“Quando finì la Guerra Fredda, credevo che non avremmo più dovuto correre questo rischio [l’annichilimento nucleare], così misi tutte le mie energie nello sforzo di smantellare la letale eredità nucleare della Guerra Fredda. Durante il mio mandato come Segretario della Difesa, negli anni ’90, ho supervisionato lo smantellamento di 8.000 armi nucleari equamente divise tra gli Stati Uniti e l’ex Unione Sovietica. E allora pensai che eravamo sulla buona strada per lasciarci alle spalle questa mortale minaccia esistenziale, ma non doveva essere così. Oggi, inspiegabilmente per me, stiamo ricreando l’ostilità geopolitica della guerra fredda e stiamo riedificando i pericoli nucleari. … Lo stiamo facendo senza alcuna seria discussione pubblica o alcuna reale comprensione delle conseguenze di queste azioni. Ci muoviamo come sonnambuli verso una nuova Guerra Fredda, e c’è il pericolo estremamente reale che ci ritroveremo invischiati in una guerra nucleare. Se vogliamo prevenire questa catastrofe, il pubblico deve capire cosa sta succedendo.

Come può capire il pubblico americano quando non conosce il pericolo, perché le poche voci che ne parlano non vengono riferite? In effetti, il complesso militare/della sicurezza, la lobby israeliana e i suoi agenti americani neoconservatori stanno lavorando attivamente per screditare coloro che sono consapevoli della situazione di pericolo.

Il potere del complesso militare/della sicurezza e la lobby israeliana, i due principali guerrafondai del 21° secolo, hanno immobilizzato il presidente degli Stati Uniti. Trump è impotente di fronte a un procuratore speciale che sta “indagando sul Russiagate”, una montatura creata con il preciso scopo di impedire al presidente Trump di ristabilire relazioni normali con una superpotenza nucleare.

Esperti come William Binney, che ha sviluppato il programma di spionaggio universale per la NSA pensando erroneamente che non sarebbe stato usato contro i cittadini americani, hanno dichiarato pubblicamente che, se il Russiagate fosse reale e non una montatura orchestrata, l’NSA avrebbe avuto tutte le prove, rendendo la “ricerca” del procuratore speciale Robert Mueller completamente inutile.

Si potrebbe pensare che anche coloro che appartengono ai media prezzolati siano in grado di capire che la NSA ne avrebbe le prove, se esistessero. Invece, la stampa prezzolata coopera con Mueller nel creare una storia falsa, che è stata tenuta in vita per oltre un anno.

Un paese in cui i media non hanno integrità non può essere una democrazia, in quanto le persone non hanno informazioni accurate sulla cui base prendere decisioni e per le quali chiamare a rispondere il governo. I media prezzolati americani funzionano come un braccio di controllo per i potenti interessi acquisiti che stanno trasformando gli Stati Uniti in uno stato di polizia al servizio soltanto di poche centinaia di membri dell’Un Per Cento.

Agli americani si è mentito su tutto. Sono d’accordo che le menzogne ​​vanno ben indietro nel tempo. Per mantenere leggibile questo articolo in termini di lunghezza, possiamo iniziare con le molte menzogne ​​del regime di Clinton. La guerra alla Serbia fu fatta per umiliare la Russia dimostrando che era impotente nel venire in aiuto del suo alleato di fronte alla potenza americana, e fu fatta per istituire l’uso della NATO come braccio e copertura dell’aggressione militare statunitense.

Poi arriviamo all’11/9, la cui spiegazione ufficiale è respinta non solo da Osama bin Laden, ma anche da ogni esperto che non abbia paura di aprire la bocca.

Poi c’è la ragione fasulla per l’invasione americana dell’Afghanistan, un disastro per l’America come lo era stata per i sovietici. Una manciata di afghani armati con armi leggere ha sconfitto “l’unica superpotenza del mondo”, proprio come avevano sconfitto il potente esercito sovietico.

Quindi c’è l’accusa falsa sulle “armi di distruzione di massa” di Saddam Hussein, lanciata fino in cielo dalla stampa prezzolata americana. Questa stupefacente menzogna, sconfessata dagli ispettori dell’ONU, è stata usata per invadere l’Iraq e distruggere un paese nonostante le prove contrarie. Questa bugia fu in seguito ripudiata dal Segretario di Stato americano Colin Powell, che si è pentito di questa macchia sulla sua reputazione, causata dall’abuso della sua credibilità davanti all’ONU da parte del regime di George W. Bush/Dick Cheney.

Poi ci sono le false accuse contro il leader libico Gheddafi, usate per assassinarlo, per la grande gioia di Hillary, e per distruggere il paese di maggior successo dell’Africa.

I mercenari dell’ISIS che Hillary e Obama avevano usato per distruggere la Libia furono mandati a distruggere la Siria quando la Russia e il Parlamento britannico bloccarono il piano di Obama per inviare truppe americane per invadere la Siria. Siamo stati sottoposti ad anni di menzogne ​​da parte di Washington e della stampa prezzolata sul fatto che che Washington stava combattendo contro l’ISIS, quando Washington aveva inviato l’ISIS in Siria per distruggere Assad e il governo siriano.

E c’è la Somalia, un altro pacco di menzogne ​​da parte di Washington/stampa prezzolata. E la violazione del Pakistan con il bombardamento di aree tribali falsamente accusate di essere sostenitrici dei talebani o di Al-Qaida.

E c’è lo Yemen devastato dall’Arabia Saudita pupazzo di Washington.

E ci sono le notizie false su “bombe nucleari iraniane” e sulle azioni bellicose iraniane contro Israele.

E “la Russia invase l’Ucraina” quando, in effetti, è stata Washington a rovesciare con ONG che finanziava il governo ucraino democraticamente eletto.

E ora sentiamo dire che quelli che osano raccontare la verità agli americani sono “agenti russi” e “ciarlatani che diffondono notizie false”.

Come può esistere la democrazia quando il governo e i media di un paese non fanno altro che mentire 24 ore su 24, 7 giorni su 7? Chiaramente, non può esistere.

Le organizzazioni ambientaliste riferiscono che il Presidente Trump intende abolire con ordini esecutivi due parchi monumentali nazionali, al fine di aprire questi territori protetti all’abuso, alla devastazione e alla rovina da parte delle grandi società. I due monumenti nazionali sono Bears Ears e Grand Staircase-Escalante.

Se Trump ha il potere di consegnare i monumenti nazionali alle società sostenitrici della sua campagna elettorale, a maggior ragione può far aprire un’indagine su Hillary Clinton al suo Procuratore Generale, o persino incriminarla sulla base delle prove già documentate. Può emettere un provvedimento di grazia in favore del generale Flynn,  incastrato per accuse che niente hanno a che fare con l’influenza russa nelle elezioni presidenziali. In effetti, può far indagare o arrestare Mueller dal suo Procuratore Generale per sedizione e tentativo di rovesciare il governo degli Stati Uniti. Queste accuse sono di gran lunga più realistiche rispetto all’accusa che Mueller ha intentato contro Flynn.

Ma cosa fa il presidente Trump? Twitta, lamentandosi del fatto che la vita del generale Flynn è stata distrutta mentre “la corrotta Hillary Clinton” se ne va in giro libera. 

Trump è nel giusto, quindi perché non fa qualcosa al riguardo? Quello che ha fatto Flynn è stato chiedere ai russi di non reagire in modo eccessivo alle nuove sanzioni che Obama ha imposto alla Russia nel tentativo di peggiorare i rapporti tra Stati Uniti e Russia al punto che Trump non sarebbe stato più in grado di normalizzarli. Quello che Flynn ha fatto è del tutto appropriato e non ha nulla a che fare con la montatura del Russiagate. La vera ragione per cui il complesso militare/della sicurezza dà la caccia al generale Flynn è che è stato l’ex direttore della Defense Intelligence Agency e in un notiziario televisivo ha detto che la decisione del regime di Obama di inviare l’ISIS a rovesciare la Siria è stata una “decisione intenzionale” che andava contro le sue raccomandazioni.

In altre parole, Flynn ha svelato l’altarino che l’ISIS non era un’organizzazione indipendente, ma uno strumento della politica americana.

Naturalmente, la stampa prezzolata ha ignorato la dichiarazione del generale Flynn. L’unico effetto dell’affermazione di Flynn è stato quello di esporlo alla rappresaglia, e questo è ciò che Mueller sta facendo.

Quel che Mueller sta facendo è così marcio che dovrebbe essere arrestato e consegnato all’Egitto.

Gli interessi e i programmi privati hanno il controllo del governo degli Stati Uniti. Il popolo non ha alcun controllo. Washington lavora vendendo leggi ai gruppi di interesse in cambio di contributi elettorali. Gli interessi privati ​​che forniscono il denaro con cui vengono eletti i politici ottengono le leggi che vogliono. Ad esempio, il presidente Trump sta consegnando ai saccheggiatori ambientali due sacrari nazionali protetti, ma è impotente nel proteggere se stesso e i suoi consiglieri.

L’oligarchia al potere sta facendo di Trump un esempio per assicurarsi che nessun futuro candidato alla presidenza si appelli direttamente al popolo. Quando Trump disse che stava andando a governare nell’interesse del popolo, riportando in patria i posti di lavoro delocalizzati, attaccò i profitti delle multinazionali, e quando disse che avrebbe normalizzato i rapporti con la Russia, attaccò il potere e il profitto del complesso militare/della sicurezza. Ora sta pagando il prezzo della sua avventatezza.

La domanda più ampia è: quale prezzo pagheranno gli americani e il resto del mondo per i vincoli che il complesso militare/della sicurezza ha messo alla capacità di Trump di normalizzare le relazioni con la Russia?

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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