Pass europei in tempo di pandemia, ovvero il mondo a senso unico

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“Oltre alle possibili discriminazioni dovute alla disomogeneità delle vaccinazioni, infatti, non sono ancora disponibili dati certi sulla durata dell’immunità indotta dalle vaccinazioni. Inoltre, sebbene alcuni vaccini (come Pfizer) abbiano dimostrato di essere in grado di ridurre la trasmissione del contagio, questa informazione non è disponibile per tutti i vaccini autorizzati in Europa. In altri termini una persona vaccinata che entri a contatto con il virus in linea di principio può non sviluppare la malattia ma può ancora trasmetterla a chi non è protetto. Queste stesse posizioni sono state ribadite più di recente dal direttore dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) Andrea Ammon”.
(Fonte: UNIPD (https://ilbolive.unipd.it/it/news/certificato-verde-digitale-speranze-perplessita))

Il pass è semplicemente un sistema di controllo tecnologico pervasivo che assoggetta le persone alla costante imposizioni di iniezioni (in futuro decideranno di che cosa? Probabilmente sì) e di comunicazioni di dati sui propri spostamenti e altro, per poter accedere ai viaggi e alle attività sociali (anche andare al ristorante). Perché non attesta l’immunità di nulla, dato che dopo pochi mesi dal vaccino gli anticorpi si perdono e i vaccini non impediscono la trasmissione del contagio.  Il Bo Live UniPD
(https://ilbolive.unipd.it/it/news/certificato-verde-digitale-speranze-perplessita)

 


IL PASS VERDE (O CERTIFICATO VACCINALE O DI IMMUNITA’) è IN PROGRAMMA DAL 2018 PRESSO LE ISTITUZIONI EUROPEE

Qui di seguito riproponiamo un documento nel quale si prevede, per schemi e passaggi successivi, un programma, basato su uno sforzo vaccinale comune europeo, destinato a culminare nella istituzione di un passaporto vaccinale UE (ora denominato Green Pass) nel 2021/2022. Il documento europeo è del marzo 2019. Non vi sembra singolare, la coincidenza temporale esatta rispetto a quanto sta avvenendo passo passo?
(https://ec.europa.eu/health/sites/health/files/vaccination/docs/2019-2022_roadmap_en.pdf)


 

IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO LAVROV INSEGNA IL DIRITTO AGLI EUROKOMPETENTI DEL PASS VERDE

L’idea di introdurre i “passaporti Covid” nella Ue va contro il principio della vaccinazione volontaria, sostiene il capo della diplomazia russa Sergey Lavrov. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha precisato che il progetto di Bruxelles di introdurre passaporti Covid sarebbe in contrasto con il principio della vaccinazione su base volontaria, sottolineando che i cittadini russi non dovrebbero essere discriminati in alcun modo da questa eventuale decisione. “Significherebbe che le persone saranno costrette a farsi vaccinare, se la gente ovviamente vuole viaggiare, in Europa difficilmente può immaginarsi la propria vita senza muoversi liberamente tra gli Stati membri della Ue”, ha osservato il ministro degli Esteri.
(Fonte: Sputnik (https://it.sputniknews.com/politica/2021030210203375-russia-per-lavrov-il-passaporto-anti-covid-nella-ue-contraddice-vaccinazione-volontaria/))

*tutte le notizie qui riportate sono state segnalate dal canale Telegram ‘Giubbe Rosse’

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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