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Pass Covid: l’Europa ha deciso

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La maggior parte dei paesi dell’UE dovrebbe essere tecnicamente pronta per i certificati COVID-19 nella prima settimana di giugno, prima del lancio ufficiale previsto entro la fine del mese.

I “certificati digitali verdi” sono stati proposti il ​​mese scorso dalla Commissione Europea per regolamentare la circolazione delle persone all’interno dell’Unione Europea durante la pandemia COVID-19.

Sebbene si tratti, in effetti, di una restrizione alla libertà di movimento, collegandola all’obbligo di determinati atti medici – vaccinazione o test – i funzionari di Bruxelles affermano che lo scopo dei nuovi documenti è, al contrario, quello di facilitare la libertà di movimento.

I certificati, che possono essere in formato digitale o cartaceo, certificheranno che una persona è stata vaccinata contro il coronavirus, ha un recente test negativo o si è ripresa da COVID.

Chi non rientra in queste tre categorie è bandito dalla guida, essendo infatti cittadino europeo di seconda mano. Viene così introdotto un nuovo tipo di apartheid.

Mentre i parlamentari dell’UE hanno avviato negoziati interistituzionali per finalizzare il testo giuridico delle misure, sono in corso lavori sul lato tecnico dei certificati.

Lo ha confermato per Euractiv un funzionario di Bruxelles, il quale, parlando a condizione di anonimato, ha affermato che la parte tecnica “corre in parallelo” con i negoziati tra Parlamento europeo e ministeri Ue, visto che i tempi sono brevi.

L’obiettivo è quello di avere il sistema dei certificati operativi prima dell’estate, visto che lo scopo ufficialmente dichiarato dell’operazione è quello di salvare le festività natalizie e il settore turistico europeo, che è in difficoltà.

fonte Active News

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