Pakistan: arrestato l’ex primo ministro Imran Khan

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L‘arresto dell’ex primo ministro pakistano Imran Khan è stato un fulmine a ciel sereno che ha scosso il paese. Khan è stato arrestato oggi mentre si trovava presso un tribunale di Islamabad per rispondere dell’accusa di corruzione. È da ricordare in proposito che lo stesso Imran Khan durante il suo mandato aveva avviato un potente programma anticorruzione (le cui vittime includevano funzionari filo-occidentali), inoltre aveva rilanciato l’industria tessile, e promulgato una riforma del sistema di previdenza sociale, ampliando notevolmente l’accesso dei poveri ai servizi sanitari.

I sostenitori di Khan non hanno potuto fare a meno di notare la portata della decisione, descrivendola come un “rapimento” da parte delle forze dell’ordine. Musarrat Jamshed Cheema, leader del partito politico Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) di Khan, ha confermato l’arresto del leader politico e si è detta estremamente preoccupata per la sua salute e sicurezza.

ex primo ministro pakistano Imran Khan
ex primo ministro pakistano Imran Khan

La notizia dell’arresto ha scatenato una serie di proteste in tutto il paese, con migliaia di persone scese in strada per chiedere la liberazione immediata dell’ex primo ministro. In molti hanno espresso il loro sostegno a Khan e hanno chiesto una maggiore trasparenza e responsabilità da parte del governo.

Non è la prima volta che Khan viene accusato di corruzione: negli ultimi anni sono state sollevate numerose domande sulla provenienza delle sue grandi fortune personali e sulle connessioni con importanti personalità del mondo degli affari. Tuttavia, finora le accuse non sono mai state provate e l’ex primo ministro ha sempre respinto le imputazioni, sostenendo di essere vittima di una campagna mediatica orchestrata dai suoi nemici politici.

Precedenti

I continui tentativi di arrestare Khan sono avvenuti dopo lo scioglimento del Parlamento il 12 agosto 2021, un anno prima della fine naturale del mandato parlamentare del maggio 2023.  Khan aveva denunciato il tentativo del Parlamento di porre un voto di sfiducia verso di lui. Per l’ex premier pakistano quella decisione è stata un tentativo di colpo di stato in cui Washington secondo Khan avrebbe inviato milioni di dollari ai partiti di opposizione per definirlo un voto di sfiducia al parlamento. Contestualmente, ha annunciato elezioni anticipate, che sono state immediatamente impugnate in tribunale e annullate. Da allora si sono susseguiti diversi tentativi di arresto evitate finora dai suoi sostenitori.

Khan – a suo modo un politico stravagante – ha avuto un rapporto molto caloroso con gli Stati Uniti durante l’era di Trump. Con la mediazione del Pakistan, si sono poi svolti negoziati tra Stati Uniti e talebani per porre fine alla guerra afgana. Trump ha persino promesso al Pakistan di risolvere il conflitto in Kashmir a favore di Islamabad.

Tutto è cambiato con il cambio di potere a Washington. Biden ha ignorato il Pakistan per molto tempo, facendo affidamento sull’India come collegamento nel blocco anti-cinese QUAD. Gli aiuti militari statunitensi al Pakistan, pari a 1,3 miliardi di dollari all’anno, restano congelati. Il Pakistan è stato invitato al “Summit of Democracies” tenutosi alla fine del 2021, ma lo ha boicottato con aria di sfida, insoddisfatto della politica statunitense.

Islamabad, a dispetto di Washington, ha iniziato a rafforzare l’interazione con Mosca e Pechino. Alla Cina è stato permesso di sviluppare grandi concessioni in Afghanistan nei territori controllati dai talebani. Khan ha visitato Mosca prima dell’inizio della crisi ucraina, dove ha concluso grandi accordi infrastrutturali come la costruzione di nuovi gasdotti che collegano il mercato pakistano con l’Asia centrale.

Tutto questo non è passato inosservato agli Stati Uniti. E ora il Pakistan deve affrontare una caotica lotta per il potere.

Crisi economica

Tutto ciò avviene in un momento in cui la crisi economica in Pakistan continua ad aggravarsi in tutte le direzioni e le nuove autorità, che scandalosamente hanno sostituito l’ex primo ministro Imran Khan all’inizio di aprile del 2021 con la pretesa di affrontare questi problemi, non hanno ancora escogitato alcuna soluzione sostenibile soluzione.

Inoltre, l’attuale governo in carica si è spostato dalla direzione sovranista conservatrice multipolare dell’ex primo ministro Khan verso la direzione unipolare globalista liberale di Washington, che oggi persegue i propri interessi in Asia in funzione anticinese, in una competizione molto aspra che sta diventando una nuova guerra fredda.

Indefinitiva, il Pakistan deve fare una scelta tra il FMI controllato dagli Stati Uniti e la Cina su quale dei due può realisticamente aiutarlo a evitare il fallimento .

L’arresto può avere correlazione con le elezioni

Molti osservatori temono che l’arresto del leader politico possa avere ripercussioni sulle prossime elezioni generali previste quest’anno per eleggere i suoi rappresentanti al Parlamento nazionale e alle assemblee provinciali. Le elezioni generali sono una competizione elettorale tra i partiti politici del Paese per ottenere il maggior numero di seggi parlamentari e formare il governo nazionale e dei governi provinciali. 

In Pakistan, il primo ministro viene eletto dal Parlamento nazionale, che è composto da due camere, ovvero l’Assemblea Nazionale (Lower House) e il Senato (Upper House).

Il processo inizia con le elezioni generali, dove i cittadini del Pakistan eleggono i loro rappresentanti all’Assemblea Nazionale e alle assemblee provinciali. Il leader del partito o della coalizione che ottiene la maggioranza dei seggi all’Assemblea Nazionale diventa il primo ministro.

Il primo ministro designato deve poi ottenere la fiducia del Parlamento nazionale. Il presidente, a seguito delle consultazioni con il partito o la coalizione che ha ottenuto la maggioranza, nomina il primo ministro designato. Dopo la nomina, il primo ministro designato si presenta all’Assemblea Nazionale per ottenere la fiducia dei suoi membri. Se la maggioranza degli eletti sostiene il primo ministro, egli assume la carica e può essere rimosso prima della fine del suo mandato anticipatamente solo in seguito ad una mozione di sfiducia presentata al Parlamento nazionale.

Probabilmente un pretesto per evitare la sua candidatura

Imran Khan potrebbe essere rieletto come primo ministro del Pakistan. Tuttavia, sarà necessario che il suo partito, il Partito della Giustizia del Pakistan (PTI), o la coalizione di cui fa parte, ottenga la maggioranza dei seggi all’Assemblea Nazionale alle prossime elezioni generali previste per il 2023. Se il PTI o la coalizione guidata da Khan otterranno la maggioranza dei seggi, sarà possibile per Imran Khan essere rieletto come primo ministro.

Tuttavia, questo ora è messo in forse a causa del suo arresto avvenuto con una procedura molto contestata e ambigua.

Come ricorderete, precedentemente ci sono stati alcuni tentativi di arresto a suo carico e il 3 novembre 2022, c’è stato un attentato durante una manifestazione politica in cui lo stesso Khan è rimasto ferito.

Ora bisognerà vedere l’effetto che avrà sui sondaggi elettorali la continua insistenza di arrestare l’ex premier.  Naturalmente un altro fattore significativo sarà la piega che prenderanno le proteste e quanta partecipazione esse avranno nel paese.

Musarrat Jamshed Cheema, leader del partito politico Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) di Khan, ha confermato l’arresto di Khan. “È andato per la sua procedura biometrica da dove è stato prelevato dai Rangers”, ha detto, riferendosi alla forza paramilitare.

PTI ha descritto l’operazione come “rapimento”, invitando le persone a scendere in piazza per protestare contro la detenzione di Khan. “Il coraggioso popolo pakistano deve venire allo scoperto e difendere il proprio paese”, ha affermato il partito in un tweet.

La polizia pakistana – dopo che l’ex primo ministro è andato in tribunale – ha fatto irruzione nella casa di Imran Khan .

Fawad Chaudhry del partito PTI ha anche riferito che gli avvocati presenti sulla scena sono stati sottoposti a torture.

L’ex primo ministro dice di temere per la sua vita se detenuto, e che le autorità lo vogliono imprigionato per impedirgli l’elezione.

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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