Un altro lato oscuro del risorgimento è la persecuzione scatenata contro la Chiesa cattolica dalla potente alleanza liberale, massonica e protestante.
L’Italia è l’unico Paese d’Europa che ha conquistato l’unità nazionale attraverso un duro contrasto con la propria Chiesa. Naturalmente, nel caso dell’Italia, si sta parlando della Chiesa cattolica.
Perché lo Stato sabaudo, il Regno sardo-piemontese che si dice costituzionale e liberale e si è messo alla guida del processo che ha portato all’unità d’Italia ha perseguitato duramente la Chiesa?
…come vuole la tradizione degli ultimi dieci anni di campagne elettorali
fonte : Mario Mauro – Il Sussidiario articolo tratto da Sguardo Leale
Come ha osservato Giorgio Vittadini nel suo articolo pubblicato su queste pagine mercoledì, e come vuole la tradizione degli ultimi dieci anni di campagne elettorali, anche il voto delle amministrative che avrà luogo a metà maggio si avvia, tristemente, a essere l’ennesimo sondaggio pro o contro Berlusconi, pro o contro gli immigrati. Dietro la scia dei consueti fatti di cronaca giudiziaria o di scandali costruiti ad hoc, stiamo assistendo ancora una volta a una campagna elettorale senza contenuto.
I cittadini non si allontanano dalla politica per caso. Chiedono che quella classe politica desiderosa di farsi carico dei problemi reali che permeano in maniera strutturale il nostro sistema-Paese esca allo scoperto. I cittadini di Milano, di Napoli, di Torino, ma anche quelli di tutti i comuni italiani più piccoli che devono eleggere una nuova amministrazione, vogliono poter scegliere tra diverse proposte, tra diversi modelli di convivenza civile messi sul piatto per la propria città.
Cosa vuol dire fare parte di una città? Quale visione della collettività occorre mantenere al fine di far risvegliare in maniera permanente le potenzialità che le nostre città hanno dimostrato negli anni? I concetti di “persona al centro”, di sussidiarietà e di sviluppo che parta dalla creatività sociale del singolo restano la cartina di tornasole affinché il governo di una città possa essere il motore per un benessere che non sia soltanto economico di una comunità.
Il fatto che la famiglia costituisca il fulcro economico e il vero tesoro della società non può passare in secondo piano. Una buona amministrazione si distingue da una cattiva amministrazione se valorizza al meglio le proprie risorse. Allora seguire l’esempio fornito dalla città di Parma, con il cosiddetto “quoziente Parma“, promosso dalla giunta di centrodestra, è un investimento dal successo assicurato. Investire sulla famiglia e rimodellare il sistema fiscale attorno a essa si è dimostrato il migliore antidoto contro la povertà e contro la disuguaglianza.
Io giaccio con la verginità
“Corazón maldito por què palpitas?”
Il discorso che Don Trento ha tenuto a al Meeting di Rimini il 28 agosto 2008 –
Un bambino fuggito verso Gesù, travolto dal ’68, toccato dall’amore e graziato dalla depressione. Giussani ne ha fatto lo sposo della purezza e il padre degli ultimi
fonte: http://unoconunapersempre.org/testimoni/don-aldo-trento/io-giaccio-con-la-verginita/
Missionario della Fraternità sacerdotale San Carlo Borromeo in Paraguay dal 1989, don Aldo Trento ha sessantadue anni. Bellunese, parroco della chiesa di San Rafael ad Asunción, dal 2004 è responsabile della clinica per malati terminali intitolata a san Riccardo Pampuri. In questo luogo arrivano pazienti in fin di vita, malati di cancro o di Aids, e persone abbandonate a loro stesse, che non hanno più nessuno in grado di accudirle. Il 2 giugno di quest’anno il presidente della Repubblica italiana gli ha conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella della solidarietà. Il testo qui pubblicato è il discorso tenuto al Meeting di Rimini giovedì 28 agosto all’interno del ciclo di incontri intitolati: “Si può vivere così”.
“Corazón maldito por què palpitas?”, “Cuore maledetto perché batti?”, dice Violeta Parra. E poi: “Gracias alla vida che m’ha dato tanto”. E poco tempo dopo si toglie la vita. Perché incomincio così? Perché vorrei riprendere qui quello che mi ha commosso molti anni fa quando Giussani ha detto: “Vi auguro di non essere mai tranquilli”.
Luglio 2008, sono lì con i bebè (che cura nella sua casa in Paraguay e lo chiamano “papà”, ndr) a cui sto dando il biberon. Torna Cristina, la mamma che mi aiuta coi bambini piccoli malati di Aids o violentati, tornano con le pagelle, li metto in girotondo, leggo le pagelle. Lì si va dall’uno al cinque. Uno, uno, uno, uno, tutti uno. Sorrido e gli dico: “Assomigliate a vostro padre che ha sempre avuto problemi di scuola e di risultati, era buono a nulla. ‘Placido si chiamava’ e spera di diventare Santo. Però c’è un motivo che mi fa contento. Perché nella vita la cosa difficile non è passare da uno a cinque, ma da zero a uno, e voi da febbraio a luglio siete passati da zero a uno”. Poi ho spiegato alla mamma cosa volevo dire. Bene, io sono questo ragazzino di sessantadue anni che forse è arrivato a due, per pura grazia divina. Per questo più che parlarvi delle opere, ho scritto in omaggio a Giussani, perché io vivo di lui: è lui, è Dio, è lui dietro tutto quello che potete vedere o leggere.
Aggrediti o scacciati dalle proprie case: i diritti dei cristiani calpestati in Punjab
Che cos'è una moschea
Che cos’è una moschea
fonte: Khalil Samir S.I. (gesuita Samir Khalil Samir è uno dei più importanti islamologi del mondo e professore dell’università St Joseph di Beirut)
(da “La Civiltà Cattolica” del 17 marzo 2001, pagine 599-603)
Ultimamente si è parlato di moschee in Italia; ma sull’argomento continua a permanere una cappa di genericità e approssimazione.
Quando si discute sull’opportunità di costruire una moschea o di concedere terreni a questo scopo, è necessario anzitutto non dare per scontata la conoscenza dell’oggetto della discussione.
La moschea non è una “chiesa” musulmana, ma un luogo che ha nell’islàm la sua funzione e le sue norme. Perciò si deve guardare all’islàm per capire che cosa essa è.
“Folle e scandalosa questa guerra contro la Libia”
Padre Piero Gheddo può essere considerato il decano dei missionari italiani. Classe 1929, direttore del Pime (Pontificio Istituto missioni estere) ha viaggiato per decenni attraverso il mondo visitando innumerevoli Paesi e svolgendo anche un’intensissima attività giornalistica. Non è nuovo a posizioni contro corrente. Durante la guerra in Vietnam e in Cambogia fu il primo a …
Cosa succede in Libia? Questi "civili" da difendere chi sono? E chi difende i civili di Tripoli?
LA PAROLA MAGICA CHE TUTTO E’ FATTO PER “DIFENDERE I CIVILI” PUO’ GIUSTIFICARE TUTTO? C’è una parola che è inflazionata in questa guerra: I CIVILI. E’ strano perché nelle guerre moderne il maggior numero di vittime non sono tra i militari, ma tra i civili. Ma chi sono i civili che le forze del dittatore …