Operazioni simultanee dell’esercito siriano e Iracheno per neutralizzare l’ISIS

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L’8 luglio 2019, l’esercito siriano e le forze di autodifesa (NDF) hanno iniziato un’operazione contro militanti del gruppo terroristico dello Stato islamico (ISIS) che ancora trovano rifugio nelle regioni desertiche di Homs e Deir ez-Zor (sud-ovest di Deir-ez -Zor).

L’avvio della campagna dal lato siriano è stata lanciata quasi simultaneamente con l’esercito iracheno che sta perlustrando tutta la zona confinante al fine di prevenire gli attacchi dei gruppi mobili dell’ISIS verso la frontiera irachena.

L’operazione irachena che impegna oltre l’esercito iracheno anche aliquote delle forze della “mobilitazione popolare” (“Hashd al-Shaabi”), è denominata “Volontà di vittoria” ed ha lo scopo di rendere sicure le aree di confine di Salah al-Din, Ninive e Anbar, neutralizzando gli elementi ed i rifugi dello “Stato islamico” (ISIS).

Il portavoce delle forze armate irachene, Maggiori Generale Yahar Allah ha detto ai media iracheni che l’operazione ”durerà quattro giorni e coinvolgerà un gran numero di unità dell’esercito e distaccamenti di mobilitazione nazionale e tribale ”

Da parte irachena coinvolta aviazione, artiglieria e forze di terra. Da parte siriana, l’esercito sta cercando di impedire ai militanti ISIS di fuggire in territorio siriano.

Il primo ministro Adil Abdul-Mahdi su Twitter, ha affermato che a seguito dell’operazione, l’esercito iracheno avrebbe conseguito una “vittoria decisiva” sui resti delle bande dello Stato islamico.

Poche ore dopo l’annuncio dell’inizio dell’operazione sui media iracheni, sono apparse informazioni sulla distruzione di un grande rifugio ISIS a sud della regione di Baaj (provincia di Ninive).

L’operazione militare siriana invece ha lo scopo di ripulire le strade Al-Sukhna-Deir-ez-Zor e Aa-Sukhna-Raqqa. E’ stato infatti in queste zone  che nell’ultimo mese gli attacchi terroristici divennero più frequenti e le conseguenze dei loro attacchi sono diventatie pesanti.

La caccia ai militanti dell’ISIS è iniziata l’8 luglio ad ovest del grande villaggio di Al-Shola (Shula) a soli 30 chilometri da Deir ez-Zor. Le forze di terra sono supportate dagli elicotteri. Durante l’operazione, l’esercito iracheno e quello siriano hanno avuto diversi contatti.

Tuttavia si capisce bene che una operazione di 4 gg (Iraq) non consente risultati duraturi. Anche dalla parte siriana la difficoltà principale è rappresentata della presenza del territorio occupato dalle forze USA nella zona di  al Tanf ( off – limit per il governo siano ma non per l’ISIS).

In proposito Southfront dice:

Secondo fonti filo-governative, le unità SAA e NDF stanno ancora una volta tentando di liberare almeno una parte del deserto dai nascondigli dell’ISIS. Ciò dovrebbe consentire alle truppe governative di garantire una sicurezza aggiuntiva alle loro posizioni lungo l’Eufrate. Tuttavia, è improbabile che questo sforzo limitato consenta all’SAA e all’NDF di porre fine alla minaccia ISIS dal deserto. La ragione principale è che le cellule ISIS continuano a vivere una libertà di movimento nella parte sud-orientale del deserto, specialmente vicino alla zona occupata dagli Stati Uniti di al-Tanf.

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Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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