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Mostra del Cinema di Venezia 2022, ovvero la morte culturale dell’Europa

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Mostra del Cinema di Venezia 2022 a testimonianza della morte culturale dell’Europa

Era un tempo considerata una delle manifestazioni più prestigiose di questo genere. Anche quest’anno era rappresentata da personaggi della cultura europea e mondiale ma, a dire il vero, sono rimasto sconcertato. L’impressione è che i temi rispecchino il tentativo sempre più pervasivo di edulcorare la realtà a favore di una nuova normalità, affatto ridente e splendente come la si vuol raffigurare. Purtroppo, tutte le manifestazioni artistiche sembrano rispondere a canoni imposti dal globalismo e dalla nuova umanità di successo, la più legittimata e diffusa in ogni modo, per farla entrare nella testa delle persone sfruttando i sentimenti. Ecco alcuni titoli passati nella rassegna:

“Acqua e Anice”.  Il film è così descritto: “Un film che si trasforma in un coraggioso inno alla libertà di scegliere come essere felici, oltre l’età e le convenzioni”, in altre parole, descrive come un atto eroico e romantico scegliere l’Eutanasia.

“Monica”. Una ragazza trans Monica si è riunita con la sua famiglia da cui era scappata anni fa.

“Tutta bellezza e spargimento di sangue.” Documentario su un fotografo e attivista LGBT alle prese con l’abuso di oppioidi.

La balena di Darren Aronofsky. Charlie, un uomo obeso di mezza età di più di 200Kg, sta cercando di riallacciare un rapporto con sua figlia di 17 anni. Ha lasciato la sua famiglia per un amante gay che è poi morto. Charlie iniziò quindi a mangiare troppo per il dolore e il senso di colpa.

“L’immensità” con Penelope Cruz. Ambientato nella Roma degli anni ’70, la storia è incentrata su Clara, una donna la cui ragazza di 12 anni improvvisamente dichiara di essere un maschio.

“Il signore delle formiche”. Gli eventi si svolgono nel 1968. Il famoso scrittore e drammaturgo italiano Aldo Braibanti finisce in carcere dopo essere stato accusato di avere una relazione omosessuale con un ragazzo di diciotto anni.

In generale, è uno spaccato della storia ‘moderna’ nel suo pieno splendore. Film che mostrano la degenerazione della civiltà europea in atto, la sponsorizzano e ne fanno un punto di riferimento artistico. Verranno scritte recensioni ammirate su di loro, lodando il loro “coraggio”, IL “talento” e “L’intento insuperabile” di spaccare i “vecchi schemi”.

Possiamo tranquillamente affermare la morte non solo del cinema europeo, ma dell’intera cultura e civiltà nel suo insieme. Dell’Impero Romano d’Occidente dell’inizio del V secolo d.C., rimase solo l’aspetto esterno, come alcune opere come strade, acquedotti, ecc. Così anche del medioevo ed in genere, civiltà cristiana europea. Quindi è tutto qui, tutto ciò che resta della civiltà europea è già nel passato, tranne che da qui si possono essere utilizzate proficuamente alcune tecnologie “più utili”. E questo è tutto.

E i maestri della cultura europea sono tutti qui. Tutto questo passerà, tuttavia ci vorrà un po’ di tempo per questo. Solo quando vedremo il fondo si ricostruirà, a patto che non sia davvero la fine.

VPNews

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