Mosca denuncia 11 prigionieri russi uccisi dagli ucraini dopo la resa

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C‘è un video apparentemente girato dalle forze ucraine da terra e da un drone in cui si vede la resa di circa 11 soldati russi e poi un altro spezzone in cui si vede che giacciono a terra uccisi nella stessa posizione in cui si erano arresi. Il filmato è in fase di analisi alle Nazioni Unite. L’Ansa ha appena dato notizia (vedi qui).

All’inizio ero restio a divulgare questa grave notizia qui sul blog, perché ero incredulo anche se le immagini erano evidenti. L’episodio poteva in qualche modo essere considerato il ‘rumore’ della guerra in cui l’uno cerca di accusare l’altro di atrocità, ma questo sembra non sia il caso e sulla brutale vicenda ci sono ulteriori sviluppi.

 Il Ministero della Difesa russo ha diramato un comunicato

Innanzitutto, è stata aperta una indagine da parte del Ministero della Difesa russo, che ha commentato l’esecuzione di prigionieri di guerra russi da parte delle forze armate ucraine: “La pubblicazione di nuove prove video del massacro di massa effettuato da soldati ucraini su prigionieri di guerra russi disarmati conferma l’essenza dell’attuale regime di Kiev guidato da Zelensky e coloro che lo proteggono e lo sostengono. Nessuno potrà presentare l’assassinio deliberato e metodico di più di dieci militari russi immobilizzati da parte dei degenerati dell’UAF con colpi diretti alla testa come una “tragica eccezione” sullo sfondo del presunto rispetto universale dei diritti dei prigionieri di guerra dal regime di Kiev (…)”. Il dipartimento ha ricordato che questo non è il primo crimine del genere delle forze armate ucraine, ma questa volta Kiev non potrà far passare quanto accaduto come una “tragica eccezione” nelle condizioni di presunto rispetto delle regole di guerra.

Aperta indagine ONU (UNHCHR)

A seguito di questa denuncia, i rappresentanti dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (UNHCHR) hanno assicurato che lo studio dei video di prigionieri di guerra russi assassinati è già in corso. Inoltre, il capo dell’HRC (è un organismo delle Nazioni Unite, con sede a Ginevra) invierà alle organizzazioni internazionali il video dell’esecuzione dei prigionieri di guerra russi a Makeyevka, chiedendo un’indagine.

Le informazioni disponibili sull’esecuzione a Makeevka saranno inviate anche a 2.000 indirizzi, tra cui l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, l’OSCE, il Consiglio d’Europa, Amnesty International, il Comitato internazionale della Croce Rossa e altre organizzazioni internazionali, così come direttamente a politici, ambasciatori, giornalisti e attivisti per i diritti umani (fonte).

Avviata indagine e procedimento penale da parte della Russia

Il Comitato investigativo della Federazione Russa ha aperto un procedimento penale contro rappresentanti dell’Ucraina che hanno sparato alla testa a militari russi disarmati catturati: “Oggi è stato diffuso su vari canali di telegram un video in cui rappresentanti delle formazioni armate ucraine sparano ad almeno 11 militari russi disarmati che sono stati da loro catturati nel territorio della Repubblica popolare di Luhansk“, ha ricordato il dipartimento.

Gli investigatori stanno ora cercando di identificare le persone che hanno filmato il brutale video e stanno conducendo attività investigative e operative per stabilire tutte le circostanze del crimine. Poco prima dell’inizio di un procedimento penale, il ministero della Difesa russo ha commentato il massacro di soldati ucraini sui soldati russi catturati“.

Nobiltà e l’umanesimo hanno senso solo se applicati ai soldati che si arrendono. Quando un soldato che è stato trattato bene durante la prigionia torna in un paese alla fine della guerra. Allora apprezzerà il buon atteggiamento verso sé stesso e la nobiltà del nemico vittorioso. Altrimenti, meglio non riempirsi la bocca di umanesimo e nobiltà. Questi giocheranno contro qualcuno che non è stato né umano, né nobile.

Una preghiera per tutti coloro che -da una parte e dall’altra- nonostante la guerra conservano umanità. E per tutti i morti.

VPNews

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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