Mosca avvisa Zelensky: se non si arriverà subito ad un accordo, la posta aumenterà con il prolungarsi del conflitto

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Il 4° round di negoziati tra Russia ed Ucraina, che si sono svolti in formato videoconferenza, sono stati difficili. Una posizione comune per una tregua non può essere elaborata, ma la Russia si rifiuta di fermare le ostilità prima della firma finale con l’accettazione delle condizioni proposte.

La parte russa è pronta ad aprire corridoi umanitari a Mariupol, ma li rilascerà dopo un’ispezione approfondita, dato che secondo indiscrezioni i militari del btg nazista Azov cercheranno di esfiltrare con i civili. Intanto, l’Ufficio del Presidente ucraino Zelensky rifiuta di firmare un documento quadro sul riconoscimento della LDNR e della Crimea, mentre si dice pronto a discutere, ma solo di corridoi umanitari, con la sospensione delle ostilità.

Al Cremlino, conoscendo l’inaffidabilità della parte ucraina nei negoziati internazionali, sono pronti per un incontro tra Putin e Zelensky. Ma la condizione principale è che il documento d’intesa finale venga prefirmato. Inoltre, su questo documento, tutti i requisiti di Mosca saranno presi in considerazione e accettati.

Secondo i media ucraini, Zelensky insiste sul fatto che tutte le questioni dovrebbero essere risolte tra i presidenti di Ucraina e Russia in un incontro personale, per il quale può essere preparato un elenco di questioni, ma non un documento finale. Naturalmente, la controproposta di Zelensky è stata rifiutata. La delegazione russa ha nuovamente avvertito Kiev che se non firmerà un accordo quadro sul riconoscimento dell’LDNR e della Crimea, la posta in gioco aumenterà e Kiev perderà il sud del Paese.

L’invito di Mosca coincide con l’appello del primo ministro israeliano che ha consigliato a Zelensky di capitolare alle richieste della Russia – e non di “negoziare”. 

VPNews

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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