mons. Schneider: internet e i social media come strumenti provvidenziali

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«L’establishment ecclesiastico progressista adesso accusa i laici di interferenza, dicendo: “Non è compito vostro, tacete!”»

Christus Vincit, il trionfo di Cristo sulle tenebre del nostro tempo di Mons. Athanasius Schneider – Vescovo ausiliare della Diocesi di Astana, Kazakistan – (estratti dalle pp. 155-156; 332-333 dell’edizione italiana)

Domanda. Internet costituisce un mezzo importante per la difesa della fede da parte dei laici?

Vescovo Schneider: Sì, certamente. Vedo internet e i social media come strumenti provvidenziali che offrono ai laici desiderosi di difendere la fede una possibilità unica di aggregazione.
Non sarebbe stato possibile 30 anni fa. Adesso vedo dei laici, uomini e donne, che hanno il coraggio di dire al parroco o al vescovo o persino alla Santa Sede: “Vi preghiamo, certe cose ci preoccupano, non corrispondono alla fede dei nostri antenati. Noi vogliamo difendere la fede della Chiesa, nostra Madre”. Tuttavia, l’establishment ecclesiastico progressista – che io definisco la nomenklatura – adesso accusa i laici di interferenza, dicendo: “Non è compito vostro, tacete!”.

Domanda. Puzza di clericalismo, vero?

Vescovo Schneider: Certo, un simile atteggiamento di certi chierici nei confronti dei laici dà prova di uno smisurato clericalismo. Ma i fedeli laici devono rispondere a questi chierici arroganti. È quanto ha insegnato il Vaticano II sul dovere dei laici di testimoniare e difendere la fede. Essi possono dire a questi chierici: “Se amate così tanto il Vaticano II, lasciate che vi critichiamo! Lasciate che leviamo liberamente la voce nella Chiesa per difendere la fede dei nostri antenati. Abbiamo il diritto di esprimere la nostra preoccupazione anche al papa poiché siamo una sola famiglia”. In questo nuovo e coraggioso atteggiamento di numerosi laici, vedo realizzarsi l’intenzione del Concilio Vaticano II. Dio ha permesso dei mali dopo il Concilio per servirsene al fine di trarne un gran bene.

Domanda. Stiamo vivendo nell’epoca di internet. Può offrire dei consigli specifici per i blogger e i siti web cattolici?

Vescovo Schneider: La blogosfera cattolica è uno strumento della Divina Provvidenza oggi per diffondere la verità perenne di Cristo e della Sua Chiesa nel pieno di una crisi ecclesiale senza precedenti. Lo considero un aiuto davvero provvidenziale per connettere quanti condividono i medesimi scopi e intenzioni, sentendosi in qualche misura appartenenti a una famiglia di fede. Dio benedica i bravi blogger cattolici! Sicuramente si devono evitare polemiche sterili. Possiamo fornire informazioni su ciò che accade – e talvolta non abbiamo altra scelta che fornire informazioni e fatti negativi, altrimenti vivremmo in un altro pianeta. Tuttavia, bisogna farlo in modo equilibrato, senza fornire di continuo notizie negative, ma offrendo anche informazioni positive sulle cose buone che avvengono nella Chiesa in tutto il mondo, quanto alla promozione della purezza della dottrina, della preghiera e della bellezza della liturgia. È inoltre molto utile presentare esempi di belle vite cristiane nella storia della Chiesa e anche dei nostri tempi. I blogger cattolici faranno un buon lavoro attenendosi a queste linee guida.

Domanda. Dovrebbero anche chiedere l’intercessione dei santi angeli…

Vescovo Schneider: Esatto. Gli angeli possono aiutare, ispirandoli a scrivere sempre la verità e ad avere sempre sotto gli occhi la gloria di Dio, come fanno loro stessi.

Domanda. E a elevare le menti piuttosto che condurle alla disperazione.

Vescovo Schneider: Offrendo notizie e informazioni, le agenzie e i blogger cattolici dovrebbero elevare le menti delle persone e cercare di promuovere la bellezza della verità e la gloria di Dio. Questo dovrebbe essere l’obiettivo di un blogger cattolico: contribuire al rinnovamento della Santa Madre Chiesa nella nostra epoca.

fonte Totus Tuus

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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