Missili yemeniti (houthi) su Abu Dhabi

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Gli Houthi yemeniti hanno nuovamente lanciato missili negli Emirati Arabi Uniti, sono stati intercettati e distrutti su Abu Dhabi

Secondo i rappresentanti del movimento Ansar Allah Houthi, i loro obiettivi erano installazioni militari nell’area della città di Dubai e della base aerea di Az-Zafra. Hanno sottolineato che avrebbero risposto con “escalation su escalation” in caso di ulteriore escalation. In breve, gli Houthi non sono rimasti colpiti dai bombardamenti degli Emirati Arabi Uniti e hanno deciso di continuare ad alzare la posta, qualunque cosa accada. E le ragioni sono molto semplici.

Mappa degli attacchi Houthi nei territori dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti di recente

primo luogo, gli Houthi non hanno nulla da perdere, il loro paese è distrutto e ogni attacco aereo – agli sfortunati abitanti dello Yemen – è associato non agli Houthi, ma all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti, che bombardano i civili. Il recente attacco della coalizione araba al centro di detenzione preventiva, dove sono morte più di 100 persone, non fa che alimentare questo quadro.

In secondo luogo, gli Houthi sentono un vantaggio, dal momento che è molto difficile colpirli dall’aria senza avere truppe di terra, ma loro, con il loro programma missilistico, possono prendere chiunque senza spendere troppe risorse.

In terzo luogo, il compito militare degli Houthi non è solo quello di creare un “incubo” gli Emirati o l’Arabia Saudita, ma di convincerli a smettere di sostenere le forze filogovernative nell’area delle province di Shabwa e Marib, dove hanno recentemente raggiunto il successo con il supporto diretto degli Emirati Arabi Uniti.

Questo è il secondo attacco Houthi agli Emirati Arabi Uniti nell’ultima settimana. Il 17 gennaio hanno colpito l’aeroporto internazionale di Abu Dhabi, uccidendo quattro persone. Questo è un punto di svolta nel conflitto in Yemen, poiché gli Houthi dimostrano di poter raggiungere i loro nemici nel loro stesso territorio, coprendo distanze di oltre 1.500 km.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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